Non ci sono più i saloni di una volta. Anche quello di Ginevra — dal 7 al 17 marzo — sembrerebbe non essere più un dovere per i costruttori: quest’anno mancano Ford, Jaguar- Land Rover, Hyundai, Volvo, DS, Opel, Mini, Infiniti. Ma basta vedere l’erede della Ferrari 488 GTB, la F8 Tributo, che con i suoi 720 cavalli è la più potente berlinetta di serie del Cavallino mai realizzata , per capire che, se la quantità ha la sua importanza, basta un solo acuto della qualità per spegnere qualsiasi scetticismo: perché poi dal Salone si ece sempre con l’acquolina in bocca.
E comunque altro che un solo acuto. All’edizione 2019 del Motor Show svizzero non mancano neppure i numeri: 900 macchine da vedere e toccare; oltre 100 anteprime fra mondiali ed europee; 700mila visitatori attesi. Sono incontri dal vivo come quello con la supercar di Maranello a dare un senso al Salone e a motivare la trasferta (da tutto il mondo) di chi non si accontenta del virtuale.
Il Palexpo è ben più di una vetrina: è ancora la casa degli appassionati (compresi gli addetti ai lavori) di tutti il mondo. «È fondamentale mantenere il contatto diretto tra visitatori e prodotto auto — spiega Gianmarco Giorda, presidente del Comitato Saloni di OICA —, l’esperienza fisica non può essere rimpiazzata dalla vendita online. Ma i nuovi format aprono anche interessanti spazi sulle tendenze tecnologiche attuali e future». Mentre Parigi e Francoforte faticano a riempire gli spazi, il successo del CES a Las Vegas ha costretto Detroit a uno spostamento di data.
Mentre le fiere dell’elettronica di consumo europee (dall’IFA di Berlino alWMCdi Barcellona) si riempiono di auto. «Normale — spiega Luca De Meo, presidente di Seat, che ha lanciato la concept Minimò al MWC, prima di esporla a Ginevra —. Oltre la metà del valore di un’auto oggi è nel software. Il salone del futuro potrebbe ospitare le maggiori aziende di entrambi i settori». E infatti a Hong Kong, dal 14 al 19 marzo, ci sarà un Salone automotive tutto dedicato all’innovazione… Ginevra apre alla mobilità del futuro con un forum intitolato Shift Automotive, ma non perde la rotta. «È uno showing show e un selling show allo stesso tempo — precisa il presidente Maurice Turrettini —, ecco perché riusciamo ad attirare tutti gli appassionati ».
Del resto anche in questa 89° edizione ci sarà di tutto e di più. Le novità delle big three tedesche (Bmw Serie 3 Touring e Serie 7, Audi Q4 e-tron e una sfilza di plugin, Mercedes CLA shooting Brake e il concept EQV…) e quelle dei francesi (dalla Peugeot 208 alla Renault Clio). Un mare di concept full electric o ibridi e le Suv da prenotare, come quella (per ora un concept) dell’Alfa Romeo, la Skoda Kamiq, la Kia XCeed, la Mazda3. Sportive come la Toyota Supra e la Porsche 911 Cabrio e gioielli inavvicinabili come la Bentley Bentyaga Speed, la Bugatti Chiron 110 Ans, l’Aston Martin Lagonda, la Pinifarina Battista EV… Ginevra sogna, ma ha i piedi ben piantati per terra.
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