È iniziata la tradizionale gimcana per pagare le tasse. E non sarà una passeggiata. Neanche quest’anno, con buona pace della ventilata semplificazione introdotta con la dichiarazione dei redditi precompilata. Ne sanno qualcosa gli italiani che con il fisco lunare hanno sempre avuto a che fare. E quest’anno non andrà meglio.Roba da azzeccagarbugli. Oda commercialisti/ fiscalisti/tributaristi che dal 16 aprile scorso sono entrati in quaresima fiscale. E ne usciranno solo i primi di luglio.
ENCICLOPEDIA FISCALE La sorpresa è che il malloppone delle istruzioni (4 tomi) per compilare in autonomia la dichiarazione dei redditi continua a lievitare. Qust’anno siamo arrivati a 441 pagine (29 in più del 2018), che già non erano pochine. Tra istruzioni per la compilazione e fascicoli allegati c’è da farsi venire il mal di testa. Da noi non solo 42,4% del reddito finisce in tasse e contributi (media europea Eurostat 40,2%),ma è mostruosamente complesso riuscire a pagarle. E infatti meno del 10% dei contribuenti fa da solo. Tutti gli altri chiedono aiuto a commercialisti oCentri di assistenza fiscale. Pure i contribuenti a reddito fisso – che in teoria avrebbero ben poco di far di conto – non possono farne senza. Almeno per andare a letto senza gli incubi di un simpatico accertamento fiscale.
C’è da dire che se ci si arrende alla precompilata, si tace e si acconsente la soluzione non sarebbe neanche male. Se non fosse che con la giungla mutante di detrazioni e deduzioni, norme e regolamenti, per intercettare un pur minimo rimborso bisogna comunque metterci mano. Oppure arrendersi e accettare quello che ha partorito il cervello dell’Agenzia delle Entrate che per partorire le dichiarazioni precompilate ha digerito quest’anno la bellezza di 960 milioni di dati (925 nel 2018). In premio – per chi ha conservato pazientemente scontrini, contributi versati, parcelle del dentista dello scorso anno-un rimborso fiscale che vale in media una piccola quattordicesime (accreditata a luglio per i lavoratori dipendenti, a fine agosto per i pensionati). Se poi avete proprio il pallino del fiscalista “fai-da-te” c’è da considerare che in caso di eventuali errori od omissioni la responsabilità è vostra. Mentre se si accetta la precompilata scatta l’immunità in caso di eventuale errore da auto compilazione
ERRORI DIETRO L’ANGOLO Attenzione: il prossimo 23 luglio sarà l’ultimo giorno utile per la presentazione del 730 precompilato all’Agenzia delle Entrate direttamente tramite l’applicazione. Altra avvertenza: dal 2019 la dichiarazione elaborata da Centri di assistenza fiscale o commercialisti che dovesse contenere degli errori non sarà più in capo al responsabile dell’assistenza fiscale. E quindi non saranno loro a sborsare eventuali tasse omesse e sanzioni. Infatti i professionisti abilitati non dovranno più corrispondere le «maggiori imposte del contribuente in caso di errori sul 730». Per le eventuali irregolarità l’intermediario dovrà versare le a sanzioni (pari al 30% dell’imposta accertata). Invece il tributo e gli interessi tornano ad essere responsabilità dal contribuente. Insomma, lo “scudo” sugli errori funzionerà unicamente se si accetterà il 730 precompilato direttamente dall’Agenzia.
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