Controcopertina

Cristina Chiabotto indebitata con il fisco, vende tutto e attiva la salva suicidi



La notizia che stiamo per darvi oggi è piuttosto sconcertante e ha come protagonista l’ex Miss Italia Cristina Chiabotto. Sembra proprio che la 33enne, ex Miss Italia sia indebitata fino al collo, ovvero pare che abbia dei debiti con il fisco per oltre 2,5 milioni di euro. Per questa ragione la soubrette venderà a breve i negozi di cui pare sia proprietaria e sembra che abbia già avviato la salva suicidi, ovvero quella procedura di liquidazione prevista dalla legge 3 del 2012 che è stata pensata proprio per i liberi professionisti e piccoli imprenditori che hanno dei problemi a sostenere Le spese.



Cristina Chiabotto, accolta la procedura salva suicidi

La soubrette pare che abbia presentato l’istanza lo scorso mese di giugno che è stata accolta dal giudice Matteo Buffoni del Tribunale di Ivrea soltanto all’inizio del mese corrente quasi dopo un mese e mezzo dal matrimonio da favola che è stato celebrato a Venaria, tra Cristina Chiabotto ed il compagno Marco Roscio. L’ex Miss Italia deve così al fisco ben 2 milioni e mezzo di euro ed ha accolto la decisione del giudice senza commentare. Secondo quanto è emerso, il giudice del Tribunale di Ivrea avrebbe concesso la salva suicidi a Cristina Chiabotto perché non ha posto in essere atti in frode ai creditori, in quanto lavoratrice autonoma al campo dello spettacolo che ha incassato dalla sua attività un reddito netto quantificabile per l’anno 2019 di euro 253 mila euro in ragione della media dei redditi percepiti nei 4 anni precedenti e dei contratti in essere.

Cristina Chiabotti, 2,5 milioni di euro di debiti con il fisco

Il debito che Cristina Chiabotto ha nei confronti dei suoi creditori, come abbiamo già detto pare ammonti ad oltre due milioni e mezzo di euro. Di questi circa 2,1 milioni di guarderebbero delle cartelle esattoriali dell’ex Equitalia che oggi altro non è che l’Agenzia delle Entrate riscossione. Nello specifico la soubrette avrebbe un debito di 252 mila euro con l‘Agenzia delle Entrate, di 93 mila euro con la Banca Stella ed un debito anche con il condominio che si trova nella provincia Torinese per alcune specie non pagate.

“La posizione debitoria della ricorrente si manifestava in modo prorompente nell’anno 2014 in conseguenza di verifiche effettuate dalla guardia di finanza di Torino in relazione al periodo 2008-2013, all’esito delle quali veniva accertato un comportamento elusivo (non fraudolento) e di conseguenza veniva ripreso a tassazione un reddito superiore rispetto a quello dichiarato”. Questo quanto si legge nel decreto del giudice Buffoni.



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