È al centro dell’attenzione in questi giorni per via del inizio del festival di Sanremo che per lui non è una novità, visto che si tratta del secondo anno consecutivo in cui riveste il ruolo di direttore artistico. Stiamo parlando ovviamente di Claudio Baglioni, il quale da ben 31 anni vive con Rossella Barattolo. La storia d’amore va a gonfie vele, anche se ai due è sempre mancato qualcosa, ovvero non hanno avuto figli anche se molto probabilmente li hanno cercati.
Il conduttore di Sanremo Claudio Baglioni, infatti ha vissuto una vita piuttosto intensa sia sul palco che fuori e se dal punto di vista professionale ha collezionato tanti successi, lo stesso si può dire di aver fatto in amore. Da ben 31 anni, infatti Claudio Baglioni vive con Rossella Barattolo dopo essersi separato dalla sua ex moglie.
Ieri sera Rossella è stata presente alla prima serata del Festival di Sanremo e lo farà anche questa sera, sì perché i due sembrano essere davvero inseparabili. Rossella pare che si siano incontrati nel 1987, ma in quegli anni il cantautore era sposato con Paola Massari e quindi il loro rapporto inizialmente fu soltanto lavorativo. L’attuale compagna di Baglioni, infatti pare lavorasse nel settore delle aziende petrolifere e il conduttore avrebbe raccontato di essere rimasto colpito proprio da questa sua capacità manageriale, così da chiederle di entrare nel suo staff e conoscendosi giorno dopo giorno, si sono innamorati l’uno dell’altra. I due sarebbero andati a convivere nel 1994 e la loro storia d’amore fu resa pubblica molto più tardi, ovvero nel 2008, quando Claudio divorziò formalmente dalla prima moglie.
Rossella nel corso degli anni, poi ha raccontato quanto fossero stati difficili quegli anni in cui la loro storia d’amore non era pubblica, e sembra che ci siano stati dei periodi in cui i due avrebbero anche deciso di lasciarsi. A tal riguardo, l’attuale compagna di Baglioni racconta: “Ci siamo lasciati per sei mesi. Ma era proprio quando eravamo divisi che abbiamo capito che non potevamo stare lontani l’uno dall’altro”. Fu proprio durante una delle tante crisi che Claudio Baglioni scrisse uno dei suoi più grandi successi, ovvero “Mille giorni di te e di me”, che non sarebbe stata dedicata, quindi, all’ex moglie come tutti credevano.
Rossella nel corso di questi anni non sembra avere rilasciato molte interviste anche se il suo carattere si presterebbe molto a farlo, però non ha mai nascosto il dispiacere per non aver mai avuto un figlio da Claudio. Questo fa intendere che i due hanno tentato di avere un figlio, che però purtroppo non è mai arrivato. Sembra infatti che dopo tante insistenze i due ci abbiano rinunciato. Baglioni è comunque già padre di Giovanni, nato dalla suo primo matrimonio, bambino che è nato nel 1982.
Claudio Baglioni nasce a Roma il 16 maggio 1951. Inizia la carriera musicale nel 1965 con la partecipazione ad un concorso per nuovi talenti nel quartiere romano di Centocelle. Tra il ’65 ed il ‘ 68 scrive una suite musicale su una poesia di E. A. Poe “Annabel Lee”, fa un provino per la RCA, realizza il suo primo album “Claudio Baglioni”, partecipa al “Disco per l’estate” con la canzone “Una favola blu”. Dopo l’uscita del secondo album “Un cantastorie dei giorni nostri” nel 1972 arriva il grande successo con la realizzazione di “Questo piccolo grande amore”.
Parte per il primo tour nel 1973, anno dell’uscita di “Gira che ti rigira amore bello”. Nel 1974 realizza a Parigi “E tu” con la collaborazione di Vangelis e nel 1975 “Sabato pomeriggio” con gli arrangiamento di Louis Enriquez Bacalov. Nel 1977 esce “Solo” e comincia una tourneè negli Stati Uniti ed in Canada. Il 1978 è l’anno di “E tu come stai?”, realizzato con la nuova casa discografica, la CBS. Nel 1981 concepisce “Strada facendo” accompagnato da una serie di concerti nei palazzi dello sport. Per la nascita del figlio Giovanni, nel 1982, compone “Avrai” e parte con l’acclamatissimo tour “Alé-oó” da cui viene tratto l’omonimo album. Nel 1985 esce “La vita è adesso” e l’anno seguente parte il tour di “Assolo”, performance di tre ore voce,chitarra e pianoforte. Dopo due anni di lavorazione pubblica “Oltre”, un album che vede la partecipazione di molti nomi illustri della musica internazionale: Paco De Lucia, Pino Daniele, Mia Martini, Youssu N’Dour, Phil Palmer, Tony Levin ed altri. Da qui fino al 1994 realizza una serie di tourneè in giro per l’Italia. Nel 1995 esce ‘Io sono qui” a cui segue il “Tour Rosso” nei palazzi dello sport.
Nell’estate del 1998 realizza il sogno di tenere dei concerti nei principali stadi italiani. Nel 1999 esce l’album “Viaggiatore sulla coda del tempo”. Nel 2000 parte da Pompei il tour acustico “Sogno di una notte di note” che per tutto il periodo estivo tocca alcuni fra i luoghi d’arte italiani (anfiteatri, teatri e siti archeologici) più suggestivi. Il tour diventa un disco, il primo album acustico di Baglioni, col titolo di “Acustico – Sogno di una notte di note”. Nel 2001, nel nuovo tour “Incanto tra pianoforte e voce” dal teatro Ventidio Basso di Ascoli. Per la prima volta il cantante si esibisce da solo in un concerto di oltre 3 ore, accompagnato esclusivamente dal pianoforte a coda. “Sono Io – l’uomo della storia accanto” esce nel 2003 e si pone immediatamente al primo posto nelle classifiche nazionali, ottenendo disco di platino con oltre 150.000 copie vendute.
I generi delle sue canzoni sono principalmente: musica leggera e worldmusic. La musica leggera raggruppa in sé, un insieme di tendenze musicali affermatesi a partire dal XX secolo: country-pop, elettro-pop, teen-pop, dance-pop, reggae-pop caratterizzate da un linguaggio relativamente semplice ed in alcuni casi schematico. La musica leggera è strettamente inserita nel circuito di diffusione commerciale mondiale con incisioni discografiche, video, festival, concerti-spettacolo, trasmissioni e reti televisive e radiofoniche.
Questo genere è destinato ad un pubblico sempre più vasto. Gli strumenti tipici utilizzati per la musica leggera sono: voce, pianoforte, chitarra classica, violino e tastiere. Le caratteristiche principali della musica leggera sono: spiccata orecchiabilità utilizzo abbondante della melodia; ritmica semplice e uso di tempi musicali pari (primo tra tutti il 4/4); testi di facile comprensione; sottofondo musicale per lo più scarno o poco elaborato; utilizzo del cosiddetto formato canzone (strofe alternate al ritornello); breve durata dei brani. Le canzoni di Claudio Baglioni hanno come tema principale l’amore, le sue virtù e i suoi difetti che colpiscono principalmente i giovani di qualsiasi epoca.
Sanremo (Imperia). Il direttore artistico del Festival, Claudio Baglioni (67 anni), ha come manager Ferdinando Salzano e la sua società
Sarà ricordato come il Sanremo del conflitto di interessi il Festival di quest’anno. A far tremare l’Ariston è Striscia la notizia che, con un servizio andato in onda a pochi giorni dalla kermesse, ha spiegato che la nomina di Claudio Baglioni come direttore artistico e le sue scelte nella selezione dei cantanti violerebbe la norma sulla trasparenza prevista dalla Rai. C’è una clausola, che fa parte di tutti i contratti che riguardano il servizio pubblico, che prevede che non ci possano essere relazioni tra coloro che devono selezionare gli artisti (dunque, Baglioni) e coloro che finiranno all’interno del concorso canoro.
Ma il cantante ha selezionato artisti che fanno parte della sua stessa agenzia, fa notare Striscia. L’agenzia che rappresenta Baglioni è la Friends & Partners, di proprietà di Ferdinando Salzano, manager di una parte dei cantanti in gara quest’anno. Paola Turci, Il Volo, Nek, Achille Lauro, Renga e Nino D’Angelo dipendono, infatti, dalla società di Salzano, mentre altri artisti sono legati indirettamente. La F&P, infatti, è stata in parte comprata dalla multinazionale Cts, che a sua volta ha acquisito la Vivo Concerti e la Magellano Concerti, agenzie di cui fanno parte Ira- ma, Ultimo, Federica Carta, Shade ed Ex-Otago, anche loro in gara a Sanremo.
Striscia la notizia ha poi fatto notare che per la società di Salzano lavora la figlia di Chiara Galvagni, capostruttura Rai responsabile proprio delle risorse artistiche, ovvero colei che si occupa dei contratti degli artisti di Sanremo. Il compenso di Baglioni e a rischio Insomma, un bel contrattempo per la Rai e per Claudio Baglioni. Ma Viale Mazzini prova a smarcarsi: «L’esclusione di qualsiasi conflitto di interessi è una condizione imprescindibile per la Rai nella stipula di tutti i contratti di collaborazione. Un principio inserito ovviamente anche all’interno degli accordi presi con Baglioni, così come è avvenuto con i suoi predecessori».
Inoltre, insiste la Rai: «Come da contratto, qualora dovessero emergere situazioni di incompatibilità e/o conflitto di interessi» riguardanti Baglioni, la Rai avrebbe «il diritto insindacabile di sostituirlo negli incarichi, senza alcun indennizzo». Significa che se questa vicenda dovesse assumere dimensioni ancora maggiori – è stato già annunciato l’intervento della commissione parlamentare di vigilanza sulla Rai – Claudio Baglioni potrebbe rinunciare ai suoi 585 mila euro. Chissà. Ultima chicca: parte degli artisti in gara – tra cui alcuni super ospiti – la scorsa estate erano alle nozze di Salzano, dove Baglioni era testimone. È solo un caso che ora siano a Sanremo?
Dalle critiche di Baglioni al testo di alcune canzoni, la kermesse pare avere un unico obiettivo: contestare il ministro sui migranti. Ma è giusto?
Che Sanremo spesso si leghi a doppio filo alla politica e all’attualità, non è certo una novità. Nella lunga storia del Festival (di cui raccontiamo gli eventi più “scandalosi” a pagina 42), è avvenuto più volte. Quest’anno, però, sta per accadere qualcosa di particolare: conduttori, autori e cantanti hanno messo nel mirino un ministro, Matteo Salvini, e la sua politica sui migranti.
Tutto è iniziato alla conferenza stampa ufficiale di presentazione, quando Baglioni aveva criticato con durezza Salvini e il governo sulla politica migratoria: «Non credo che un dirigente politico di oggi abbia la capacità di risolvere il problema, ma almeno serve dire; è un grave problema, dobbiamo metterci tutti nella condizione di risolverlo. Credo che le misure prese dall’attuale governo, come da quelli precedenti, non siano assolutamente all’altezza della situazione».
Le parole di Baglioni avevano suscitato un vespaio, dividendo il mondo della musica e dello spettacolo in due schieramenti contrapposti (vedi le prossime due pagine). E ora c’è il sospetto che tutto il Festival possa incentrarsi sul tema dei migranti e sulla conseguente critica a Salvini, Un indizio? Claudio Bisio, conduttore insieme al cantante e a Virginia Raffaele, ricorda di avere come autore Michele Serra (firma di Repubblica) e di voler parlare a modo suo, cioè ironico e divertente, anche di attualità.
Un altro indizio? I testi delle canzoni. Almeno tre alludono al problema dei migranti. La prima è quella degli Zen Circus, L’amore è ima dittatura, che recita, proprio all’inizio: «Ci hanno visti nuotare in acque alte fino alle ginocchia/ ed inchinarci alle zanzare pregandole di non mescolare/ il nostro sangue a quello dei topi arrivati in massa con le maree! Le porte aperte, i porti chiusi, e sorrisi agli sconosciuti». La seconda è quella di Motta, che in Dov’è L’Italia si ispira, sono parole sue al «capitano di un caicco, che a Lampedusa mi ha raccontato storie straordinarie». Qualche verso: «Dov’è l’Italia amore mio?/ Mi sono perso anch ‘io/ Come quella volta a due passi dal mare/Fra chi pregava la luna! E sognava di ripartire/ L’abbiamo vista arrivare/ Con l’aria stravolta di chi non ricorda cos’era l’amore». Più diretto l’attacco a Salvini (o almeno così qualcuno lo legge) nella canzone dei Negrità I ragazzi stanno bene nei versi «per far pace con il mondo dei confini e passaporti/dei fantasmi sulle barche e di barche senza un porto/ come vuole un comandante a cui conviene il gioco sporco».
Serve un terzo indizio? Alcune eliminazioni eccellenti. Per esempio quella di un brano dei New Trolls che aveva solo la colpa, sostengono gli esclusi, di mettere in luce le difficoltà di convivere con gli immigrati. Ecco qualche verso: «E la paura poi ci assale nelle vie delle città / non ci permette più di camminare – con l’amata libertà / sono troppi gli occhi sconosciuti – troppi intorno a noi / tutti i nostri sacrifici – sono a rischio sai».
Ma è giusto che una grande manifestazione popolare come Sanremo abbia un indirizzo politico così chiaro? Il giudizio finale, come sempre, lo darà il pubblico con il telecomando.
I cantanti a favore dei migranti Noi stiamo con Baglioni
SIMONE CRISTICCHI Il cantante: «Sono fiero di essere stato ospite per due volte di O’ Scià, il Festival a Lampedusa ideato da Claudio Baglioni. Uno dei pochi artisti che ha sensibilizzato sull’argomento migranti, tenendo alta l’attenzione, a differenza di chi ci specula sopra»
GIULIANO SANGIORGI Il leader dei Negramaro: «Io non sono un jukebox: ho un’anima, un cuore e un pensiero. E chiedere alle nostre istituzioni di salvare vite umane non è fare politica, ma essere umani».
DANIELE SILVESTRI Il cantautore: «Da sempre faccio anch’io parte di questa “sovversiva” schiera di cantanti che credono di poter perfino esprimere delle opinioni. E sono anche abituato a sentirmi criticare per questo. Condivido anche il contenuto delle parole di Claudio in favore dei migranti, ma il punto è che soprattutto condivido e difendo l’opportunità di pronunciarle».
EMMA MARRONE La cantante: «Essere attori e cantanti non significa non essere cittadini che pagano le tasse e non vieta di esprimere un pensiero libero e avere libertà di parola. Baglioni ha risposto da cittadino italiano, ha detto la sua, come può farlo ognuno di noi. Il lavoro che facciamo non deve interferire sul fatto che possiamo parlare liberamente».
ARMANDO SPATARO Il magistrato: «Io credo che ci sia necessità di una “resistenza civile”. Anzi: diventiamo tutti sostenitori di Baglioni e guardiamo il Festival di Sanremo. Basta con la caccia al migrante: la sicurezza è un diritto fondamentale e un dovere per chi governa il Paese, ma deve essere esercitata nei limiti e compatibilmente con i principi sui cui la nostra democrazia si regge».
Noi stiamo con Salvini
ALBANO Il cantante: «Rispetto i migranti, perché lo sono stato anche io. Però ci vuole ordine, perché l’immigrazione selvaggia porta solo il caos. Certo che bisogna aiutare chi fugge dalla guerra, chi scappa dalla fame e dalle ingiustizie, ma ci vuole un’idea europea. Non può pesare tutto sull’Italia, che è già disastrata di suo. Sto dalla parte di Salvini: è un politico che mantiene ciò che promette».
PEPPINO DI CAPRI Il cantante: «Sto più con Salvini che con Baglioni: bisogna accogliere i migranti giusti. Non sono razzista, ben vengano tutti, ma bisogna darsi una regolata. Quindi condivido abbastanza la linea politica del ministro dell’Interno: fatelo fare per un po’, vediamo poi che succede»
PATTY PRAVO La cantante: «L’Ariston non è certo il Parlamento. Sarebbe bello se, almeno in questi cinque giorni, si parlasse solo di musica e spettacolo».
MARA VENIER La conduttrice: «1 migranti vanno accolti, ci deve essere però la collaborazione di tutta l’Europa, non può essere soltanto l’Italia a farlo. Salvini ha perfettamente ragione: dividiamoli. Oppure si possono dividere anche prima che arrivino qui».
RICCARDO SCAMARCIO L’attore: «Non sono assolutamente d’accordo con chi semplifica dicendo che Salvini sia razzista. I pensatori di sinistra si fanno abbindolare dalla stampa. All’interno di questo governo ci sono persone che sono anche degli intellettuali. Questo non è un governo di destra. E invece un governo che ingloba anche una larga parte di pensiero nazionalista nel senso più nobile del termine».
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