Sono stata interrogata per 53 ore in 5 giorni, senza un avvocato, in un linguaggio che capivo forse come un bambino di dieci anni. Quando ho de!o alla polizia che non sapevo chi avesse ucciso Meredith, sono stata schiaffeggiata sulla nuca mentre mi dicevano ‘Ricorda!”” A scrivere queste parole sul suo sito internet è stata Amanda Knox, l”americana prima condannata e poi assolta, dopo 8 anni di processi, dall”accusa di aver ucciso insieme a Raffaele Sollecito la studentessa inglese Meredith Kercher, assassinata a Perugia il primo novembre 2007. La Knox ha commentato così la sentenza della Corte europea dei diri!i umani che condanna l”Italia a risarcire la ragazza americana per il processo a suo carico. Stando al Tribunale di Strasburgo, l”Italia ha violato il diri!o alla difesa della giovane durante l”interrogatorio del 6 novembre 2007, il primo dopo il delitto. Secondo la Corte, questo fallimento iniziale ha compromesso l”equità del procedimento.
I giudici europei hanno escluso invece torture e violenze, eppure la Knox parla solo di quelle presunte violenze… Dimentica anche di dire che i giudici hanno stabilito un risarcimento, ma molto inferiore a quanto chiesto da lei e dai suoi avvocati. L”Italia le dovrà pagare 18.400 euro. In particolare le dovrà dare 10mila e 400 euro per danni morali a fronte di una richiesta di 500mila. Quanto alle spese legali, è stato previsto un rimborso di 8mila euro.
L”americana, invece, ne aveva chiesti 30mila, più due milioni per le spese sostenute dai suoi genitori per i processi in Italia. La cifra è ne!amente inferiore alle richieste perché appunto i giudici europei, pur riconoscendo che sono stati violati i suoi diri!i, hanno stabilito anche che non ci sono prove dei maltrattamenti di cui Amanda Knox accusa la polizia italiana. Dunque, durante quell”interrogatorio, i nostri investigatori commisero degli errori, ma non usarono violenza contro la ragazza.
La Knox li accusava anche di non averla informata, un anno dopo, il 19 giugno 2008, delle accuse a suo carico, ma i giudici europei l”hanno smentita. Venne informata sia in italiano che in inglese. Nonostante questo sia quanto hanno deciso a Strasburgo e la sentenza sia nero su bianco, la Knox, dalla sua casa di Sea!le, scrive parole durissime contro il nostro sistema giudiziario e sopra !u!o non corre!e. Ecco cosa si legge sul suo sito: «La Corte di Cassazione italiana ha già riconosciuto che gli investigatori e gli inquirenti di Perugia hanno contaminato, manomesso e distrutto prove materiali. Quello che non è stato riconosciuto è stato il fa!o che gli stessi investigatori e inquirenti hanno sottoposto persone innocenti, Raffaele e me, a torture psicologiche e abusi #sici mentre eravamo so!o interrogatorio ».
Lo ripetiamo: la Corte di Strasburgo ha escluso qualsiasi violenza nei confronti suoi e di Sollecito. Queste sono le parole dei giudici europei: «Amanda Knox è stata interrogata il 6 novembre 2007 alle 5.45 in assenza di un avvocato quando erano già state formulate accuse penali nei suoi confronti. La Corte constata anche che il governo italiano non ha fornito prove per dimostrare che esistessero circostanze eccezionali per giusti #care tale assenza». Eppure lei sul sito, sempre commentando la sentenza, scrive ancora: «Ho creduto in quelle persone (gli investigatori). Erano adulti. Rappresentavano l’autorità.
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