Controcopertina

Alberto Castagna, a 9 anni dalla sua morte svelati alcuni segreti



Prima di ogni puntata telefonava sempre a sua figlia che era una bimba». «Aveva dato lui il nome al programma». Sono tuttora indimenticabili Alberto Castagna e il suo sorriso, scomparso ormai da nove anni. Esattamente 25 anni fa, nel 1994, il conduttore con i baffi portava nella case degli italiani, in prima serata su Canale 5, Stranamore, il programma dagli ascolti record che lo consacrò come “il più amato della Tv”.



Show che dovette abbandonare nel 1998 per gravi problemi di salute per poi riprenderne le redini a intermittenza nel 2002 e nel 2005, prima che la malattia lo vincesse. In occasione della ricorrenza di Stranamore, l’ultimo grande amore del conduttore, Francesca Rettondini, e i suoi amici colleghi Marco Balestri ed Emanuela Folliero, tutti protagonisti con lui della trasmissione, lo ricordano svelando alcuni lati inediti della sua umanità…

«Fu la produttrice Fatma Ruffini a volerlo per condurre il programma e a portarlo via alla Rai dove aveva condotto Fatti Vostri», dice Francesca. «Alberto è stato per il suo pubblico un uomo importante, questo lo recepisco ancora oggi dalla gente che mi chiede com’era Alberto. La curiosità nei suoi confronti non si è sopita. Ci sono signore che per strada mi fermano, mi danno un buffetto sulla guancia e mi dicono: “Eravate una bella coppia”». Se n’è andato via così in fretta, lasciando un grande vuoto.

«Ho saputo che nella prima puntata di Live – Non è la d’Urso, con ospiti Al Bano e Loredana Lecciso, il picco di ascolti lo hanno ottenuto quando hanno mostrato un video della coppia in cui c’era proprio Alberto, che aveva ripreso a fare Stranamore dopo la malattia. Questo dimostra quanto fosse amato e seguito. E impressionante». In passato hai detto che il suo era il sorriso più bello della Tv. «Ne sono ancora convinta. In Tv ci sono tante belle facce da vedere, ma lui aveva una marcia in più.

Anche nella vita aveva un carisma particolare». Visto che te lo chiedono ancora, che uomo era Alberto? «Molto fumantino, verace. Si arrabbiava se le cose non andavano come voleva lui. Ma era anche divertente, a volte faceva finta di incavolarsi. Mi diceva: “Adesso guarda come faccio arrabbiare quella persona”. Era molto spiritoso e raccontava molte barzellette». C’è qualche aneddoto particolare che ricordi a Stranamore? «Io arrivai nel 1996. Alberto era molto scaramantico e appendeva dappertutto peperoncini, grappoli d’aglio e amuleti vari… Poi, prima di ogni puntata, faceva sempre una cosa molto dolce: telefonava a sua figlia, che all’epoca aveva circa quattro o cinque anni e le diceva: “In culo alla balena”. Lei rispondeva: “Speriamo che non scoreggi”. Una scena troppo carina!». E tra di voi? «Prima di andare in onda ci davamo delle pacche sul sedere. Vivevamo con Stranamore: facevo le “esterne” con lui, poi la registrazione e infine riguardavamo la puntata insieme a casa». Che dire, invece, della sigla del programma All You Need is Love dei Beatles?

«Quando ascolto questa canzone, che tra l’altro in questi giorni è usata come colonna sonora in una pubblicità di gioielli, io, ma sono sicura anche altri milioni di italiani, penso a Stranamore più che ai Beatles. Un programma di successo si vede anche da queste cose: tutto rimanda a lui». Ascolti questa canzone e pensi che…? «Che l’amore è uno dei fondamenti della vita, per tutti, chi non ha capito che tutto il mondo funziona attraverso l’amore non ha capito niente. Parlo dell’amore universale: nella scelta degli affetti che ti crei, nel lavoro o anche quello struggente, lo non rinnego l’amore che ho avuto per Alberto, ma alla luce della pressione mediatica che c’è stata su di noi lo avrei sicuramente vissuto in modo diverso. Ne avrei fatto a meno di quel “rumore” i cui strascichi tutt’oggi mi danno ancora molto fastidio».

E stato un grande amore ma anche un vero maestro? «Sì, lui mi ha insegnato i tempi televisivi e anche a glissare. Mi diceva: “Non è necessario che tu debba rispondere a tutto. Quando non sai una cosa, per evitare di fare una figuraccia puoi glissare. Se in diretta succede qualcosa di imprevisto, non rimanere con la bocca aperta…”. Una persona intelligente, in grado di capire il momento, lo fa». Eri giovane quando le vostre strade si sono incrociate. «Ero abbastanza giovane, avevo 23 anni e la Tv era per me un territorio sconosciuto. In lui oltre all’uomo avevo trovato anche il maestro, appunto, e il nostro rapporto, che era molto forte, si è fortificato probabilmente anche per questo. Inoltre, mettiamoci anche il fatto che mio padre mi aveva lasciato quando avevo 16 anni e la figura di un uomo accanto era attraente».

Quanto ha influenzato la tua carriera? «Me l’ha deviata, perché io amavo il grande schermo e non la Tv. Per questo avevo studiato recitazione e mi ero trasferita a Roma, dove mi seguiva un’agenzia di cinema. Per mantenermi, però, facevo anche la modella e dei provini per la Tv. E proprio a uno di questi, al Palatino, dove cercavano delle vailette, lo avevo conosciuto. Da quando lui non c’è più, sono tornata alle origini. Oggi, dopo alcune esperienze come attrice, faccio principalmente la produttrice cinematografica. Con la mia società, la Starlight, sto per girare il mio primo film, Erba bianca, una commedia favolistica con Angela Finocchiaro, Anna Galliena e Miryam Catania. Il ruolo cruciale, quello di un prete, sarà interpretato da un attore americano che per ora non svelo e ci sarà anche Davide Tucci, che ha fatto 1 Medici con Dustin Hoffinan. Spero di lanciarlo anche in Italia».

«Fu Alberto a chiamare il programma Stranamore. Il nome originale era All You need is Love», spiega Balestri. «“Si chiamerà così e io faccio il dottor Stranamore”, aveva detto. Mi sono trovato a sostituirlo quando è stato male. Venne in prima fila ad applaudirmi la prima serata, in attesa di riprendersi per tornare alla conduzione. In pochi lo sanno, ma tra lui e me c’era un rapporto stretto anche nella vita di tutti i giorni. Ci legavano molte cose: avevamo avuto una figlia nello stesso momento, lui Carolina e io Benedetta; ci eravamo separati nello stesso momento e parlavamo spesso delle nostre difficoltà da papà single».

Che ricordi hai di lui? «Era felice della popolarità data dalla Tv, amava essere riconosciuto. Diceva: “Sono Alberto Castagna, eccomi qui”. Veniva dalla Rai e improvvisamente si era ritrovato a guadagnare di più, cosa che a una persona generosa come lui gli complicaya la vita: aiutava tantissime persone: il bell’orologio, la bella macchina..,». Il successo del programma, del resto, era stato enorme… «Sì. Per esempio, quando andavamo a Napoli insieme era un evento: la città si fermava e ci scortava la polizia. Le mamme ci buttavano i bambini tra le braccia per fare le fotografie. Era un vero fenomeno… Eravamo una sorta di Robin Hood che restituiva l’amore a chi lo aveva perso. Ci appassionavamo molto alle storie». E poi il sogno è finito… «Poco prima che ci lasciasse eravamo stati a cena insieme. Mi chiese: “Fammi fare un tiro di sigaretta”.

Gli dissi di no, che gli avrebbe fatto male, ma lui ribattè: “Dai, fammelo fare, tanto io dovrei essere già morto da mo’, sono immortale”. E in un certo senso lo è… Nel 2002 lavoravo in Rai, ma lui mi aveva rivoluto al suo fianco. Stavo facendo una consegna con i camper in Sicilia quando mi chiamarono per dirmi che ci aveva lasciato. Fu un dramma». Che dire del suo sorriso e della sua simpatia? «Salutava sempre dicendo: “Mi raccomando, fate i bravi! Lui era un tipo molto divertente. Ridevamo un sacco, come quella volta che a Roma feci vedere un video-messaggio di una certa Simona, la quale si dichiarava disperata e invocava il ritorno del suo uomo, un cameriere di nome Giacomo. Lui, in silenzio, guardò il filmato e si commosse, ma alla fine disse: “Non ci posso fare niente, non la conosco nemmeno questa qua”. Era stato un caso di omonimia!».



1 comment

  • GRANDE ALBERTO CASTAGNA….. IL MITICO, L’UNICO, DOTTOR STRANAMORE!!!!!
    Se ne è andato un’uomo semplice, mai sopra le righe, simpatico, con quei baffoni biondi, quel sorriso spontaneo, quella simpatia travolgente, quegli occhi azzurri….. ALBE’ CI MANCHI…. ADESSO, LASSU’ FA’ DIVERTIRE GLI ANGELI…. ED ANCHE IL BUON DIO!!!!
    CHE TRAGICA COINCIDENZA…. ANCHE FABRIZIO FRIZZI SE NE E’ ANDATO… ORA, ENTRAMBI, LASSU’ STARANNO, MAGARI, GUARDANDO IN GIU’, E, MAGARI, DIRANNO: “Ma tu guarda un po’… che vuoto che abbiamo lasciato!!!”
    ALBERTO, FABRIZIO…. CI MANCATE!!!!!! La Tv, senza voi, è MORTA!!!!