Nel corso della giornata di ieri è stata diffusa la notizia secondo cui il padre di una ragazza di una quindicenne ha aggredito due ragazzi egiziani di 21 e 19 anni a Ostia. La cronaca italiana oggi apre con la notizia relativa al decesso della diciannovenne egiziano, che purtroppo è deceduto a seguito di una lunga agonia.
Aggressione a Ostia
Quanto accaduto è riconducibile alla serata di mercoledì 28 maggio 2019, quando due ragazzi di origine egiziana ma che da tempo vivevano in Italia hanno cercato di corteggiare una quindicenne di Ostia. La ragazza sarebbe rimasta impaurita è indispettita dai modi che i due avevano usato nei suoi confronti, facendo riferimento a frasi inappropriate e atteggiamenti che sarebbero stati tendenzialmente aggressivi.
La quindicenne impaurita ha deciso di chiedere l’intervento del padre al fine di potersi difendere e allontanarsi senza conseguenze. Il papà della minorenne è sceso in campo accompagnato dal fidanzato di questa e un’altro amico per difendere l’onore della figlia. La situazione però è sfuggita di mano ed ecco che arriva l’aggressione.
Uomo affiliato al Clan degli Spada
Dopo aver raggiunto la figlia ecco che scatta il litigio tra i due ragazzi egiziani e purtroppo finisce tragedia. Non sono ancora note le dinamiche dell’accaduto, né tanto meno cosa abbia fatto scattare l’ira omicida del padre della quindicenne. I tre uomini una volta giunti sul posto non avrebbero manifestato intenzioni pacifiche, facendo sì che accadesse l’inevitabile. Durante l’aggressione avvenuta a Ostia il padre della minorenne virgola un uomo di 39 anni con precedenti penali per spaccio e rapina, vicino alla Clan Spada, ha colpito entrambi i giovani uno di questi in modo molto più grave.
Il ragazzo di 19 anni egiziano, Salem Mostafa Gabr è morto a seguito delle lesioni riportate, a seguito di una lunga agonia.
Accusa di omicidio
A indagare sull’accaduto attualmente sono i Carabinieri della locale stazione di Ostia, che stanno cercando di far luce sull’accaduto. I militari dell’arma stanno cercando eventuali testimoni che possono aiutarli a ricostruire la scena del crimine e per quale motivo sia realmente scattata la rissa. Al momento tutto è coperto dal segreto istruttorio, ma i capi d’accusa per le persone coinvolte adesso sono cambiati.
La morte di Salem Mostafa Gabr, trasportato in codice rosso all’ospedale Grassi di Ostia, ha fatto scattare le manette ai polsi per 7 persone indagate a vario titolo per lesioni personali, rissa e omicidio. Nel frattempo si cerca ancora l’arma del delitto che potrebbe essere un coltello o un comune cacciavite dalla punta affilata.
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