Controcopertina

Tutor in autostrada: Attenzione a non sgarrare



Tutto è pronto: trolley e borsoni che si chiudono a fatica, nella speranza vana di non aver scordato l’essenziale, serbatoio dell’auto con il pieno di benzina, che costa ormai un occhio della testa. Nel prossimo fine settimana, milioni d’italiani si metteranno in viaggio per raggiungere le località di vacanza, discoteche allo stabilinimento peri più giovani, abbuffate pantagrueliche per chi è entrato negli anta.



Per tutti, senza distinzioni d’età e di censo, Autostrade per l’Italia ha preparato una sorpresa: il nuovo sistema Tutor, che entrerà in funzione venerdì 27. Per il momento, le tratte interessate sono la Al Milano-Napoli, variante di valico compresa, la A10 Genova-Ventimiglia, la A14 Adriatica, la A16 Napoli- Canosa, la A24 Roma-Teramo e la A25 Torano-Pescara: in pratica le più trafficate.
Il vecchio Tutor era stato spento il 28 maggio, dopo che la Corte d’Appello di Roma aveva respinto la richiesta di sospensiva presentata da Autostrade per l’Italia, già soccombente nel contenzioso, arrivato a sentenza il 10 aprile, avviato da una piccola società di Greve in Chianti, la Craft: il brevetto del perfido marchingegno era suo, avevano stabilito le toghe dopo dodici anni di udienze, e nessun altro poteva quindi appropriarsene.

Così, in meno di due mesi, è arrivatalasecondaversione, basata sul SICVe-PM, acronimo impronunciabile di Sistema informativo per il controllo della velocità con tecnologia Plate-
Matching. La principale novità consiste nella maggior precisione: se in passato il quattro per cento delle infrazioni rilevate finiva nel cestino perché la lettura delle targhe non permetteva d’identificarle con certezza, ora il margine d’errore è ridotto all’uno per cento. Impossibile, o quasi, sottrarsi alla sanzione.

A guastare gli entusiasmi potrebbero essere altri guai giudiziari. Alessandro Patanè, che detiene la licenza per lo sfruttamento commerciale dell’invenzione messa a punto dalla Craft, che è un’azienda artigiana, ha presentato una richiesta di annullamento dell’approvazione ministeriale ottenuta dal SICVe-PM. Il ministero dei Trasporti, per tutta risposta, ha richiesto un parere all’avvocatura dello Stato. Facile prevedere che faccenda andrà per le lunghe, essendoci in ballo burocrazie e tribunali.

Quest estate gli automobilisti non avranno dunque scampo. Bastonarli, d’altra parte, è una delle peggiori consuetudini nazionali: non basta che il prezzo di benzina e gasolio continui a crescere. A inizio anno, a mo’ di brindisi augurale, Autostrade per l’Italia infligge un rincaro dei pedaggi che supera l’inflazione e non corrisponde ad alcunamiglioria dellarete. Arri-
va il caldo e piomba fra capo e collo ilnuovo Tutor: questo, come il vecchio, è stato presentato come un presidio della nostra sicurezza, quand’è anche un modo obliquo di fare cassa. Intendiamoci: i controlli sono salutari, i pazzi che scambiano l’autostrada per un circuito di Formula 1 devono essere dissuasi dal mettere in pericolo la vita propria e altrui.
Temiamo però che non manchi chi spera nella nostra insofferenza alle regole: schiaccia pure sull’acceleratore, così tinfliggo un salatissimo multone e ti sego punti dalla patente. Allegria, avrebbe detto il vecchio Mike.



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