Si parla di una possibile novità riguardante la Tari, ovvero la cosiddetta tassa sui rifiuti. Stando a quanto riferito dalle ultime indiscrezioni, il versamento degli importi dovuti potrebbe avvenire in ben 6 rate annuali, ovvero un ad ogni bimestre, mentre ad oggi il pagamento avviene soltanto due volte l’anno. Ma quanto costerebbe effettivamente questa novità, ovvero a quanto ammonterebbe l’importo della Tari, nella bolletta elettrica e quali potrebbero essere le conseguenze per le famiglie italiane. L’inserimento della tassa dei rifiuti nella bolletta elettrica potrebbe avvenire proprio come già è accaduto con il canone tv e si tratta di un emendamento della Lega, che è collegato alla legge di bilancio.
Ad oggi si parla di una proposta che dovrà ovviamente essere discussa in commissione bilancio al Senato, contestualmente all’approvazione con Maxi emendamento della legge finanziaria dopo il via libera della commissione europea, che è arrivato nella giornata di ieri. L’ipotesi della Tari in bolletta, andrebbe ad introdurre la possibilità di inserire il prelievo per il servizio rifiuti direttamente nella bolletta della luce, ma non riguarderebbe poi tutte le amministrazioni locali bensì i comuni in situazioni di dissesto che pare abbiano deliberato un piano di riequilibrio finanziario.
Queste amministrazioni nel caso in cui l’emendamento dovesse essere approvato, potranno chiedere direttamente alle imprese elettriche di poter inserire il pagamento della tassa sui rifiuti nella bolletta, così come già avviene per il canone RAI, il cui versamento potrebbe avvenire in sei rate annuali ovvero una ogni bimestre. Quanto costerebbe, dunque, la Tari in bolletta elettrica e che aggravio ci sarebbe per le famiglie italiane? Ovviamente si tratta di un’ipotesi che non è stata presa con tanto euforia e ha fatto letteralmente infuriare le associazioni dei consumatori, secondo le quali più che combattere l’evasione in questo modo, si andrebbe ad aumentare il rischio di morosità e anche di distacco della corrente, per quelle famiglie che si trovano in difficoltà.
Massimiliano Dona, presidente dell’Unione nazionale consumatori, ha dichiarato: “La bolletta elettrica è già un mistero irrisolto di questo Paese, ci manca solo che ci aggiungano la Tari! Diventerebbe quasi impossibile riuscire a far valere i propri diritti, in caso di importi della tassa sui rifiuti sbagliati, per non parlare dell’impresa titanica che dovrebbero compiere i consumatori per pagare la luce, scorporando la Tari. Nell’emendamento, infatti, hanno fatto la bella pensata di estendere in modo automatico le autorizzazioni all’addebito diretto sul conto corrente bancario e l’utente ha facoltà di revocare la domiciliazione solo nel suo complesso, ossia sia Tari che luce. Se passasse l’emendamento sarebbe un sopruso bello e buono, un pericolo che va subito scongiurato. Annunciamo fin da ora battaglia in ogni sede per tutelare i contribuenti italiani. Altro che Governo del cambiamento! E’ un ‘copia e incolla’ di quanto fatto dal Governo Renzi per il canone Rai, senza però nemmeno avere la giustificazione dell’evasione!”.
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