Si mangiava le unghie per anni e prende il cancro della pelle: medici costretti all’amputazione di un dito



Tutto nasce nel lontano 2014 quando la ragazza prende l’abitudine sbagliata di mangiarsi le unghie per colpa di uno stress dovuto ad altri di bullismo scuola. Tutto questo ha fatto sviluppare la ragazza una forma di nervosismo e di compulsione chiamata onicofagia, patologia molto diffusa nei giovani. A differenza di molti altri casi questo singolare, tanto che la ragazza continuò a mangiarsi le unghie fino a far sanguinare le proprie dita provocando il raro cancro della pelle chiamato melanoma acrale lentigginoso ungueale.



Un’abitudine che sapeva non essere igienica, né femminile, motivo per cui ha cercato in ogni modo di tenerla nascosta a tutti, soprattutto alla sua famiglia. Per 4 anni ha indossato unghie finte, ma il suo vizio e i rimedi per nasconderlo l’hanno messa in serio pericolo di vita: Courtney ha sviluppato un tumore chiamato acral lentiginous melanoma subungua, una forma piuttosto grave causata appunto dalla sua insana abitudine.

«Quando ho scoperto che mordermi le unghie era stata la causa del cancro, sono andata in pezzi», ha dichiarato la ragazza che vive sulla  Gold Coast, in Australia, a Metro, «Se penso a tutte le persone che si mangiano le unghie mi sembra assurdo essere arrivata a questo punto». La ragazza si è sottoposta a dei controlli medici quando la sua unghia del pollice, ormai inesistente in realtà, iniziava a diventare nera. Il medico ha fatto una biopsia ed è emerso che aveva il cancro. Lei e la sua famiglia sono rimasti scioccati, ma dopo qualche giorno, quando il medico ha capito che la situazione era persino peggiore di come sembrava inizialmente, è arrivata la seconda tremenda notizia: sarebbe stata necessaria l’amputazione del dito.

Ora Courtney sta meglio, ma per almeno 5 anni dovrà sottoporsi a controlli regolari per controllare la malattia: «All’età di 11 anni ero al liceo e sono stato vittima di bullismo cronico, il morso delle unghie è diventato un meccanismo di difesa per me», ha spiegato, ma oggi vuole lanciare un messaggio a tutti con la sua storia. La giovane ha capito la gravità di un gesto tanto simile, ma soprattutto ha capito quanto sia importante credere in se stessi, ed è proprio questo che dice ai giovani: «Siate la persona che volete essere».

Come smettere di mangiarsi le unghie usando aceto, smalto e forza di volontà
Smettere di mangiarsi le unghie in modo naturale non è difficile, basta metterci buona volontà e utilizzare qualche segreto consigliato da Stile Naturale in questo articolo. Pochi ma utili passaggi per far diventare le vostre unghie più sane e più belle da vedere

CEROTTI

Mangiarsi le unghie è un tic molto fastidioso. Per eliminarlo passate molto tempo in casa
prendete dieci cerotti: ognuno andrà messo su ogni unghia, coprendola del tutto assieme a
pellicine e polpastrelli. In questo modo non saranno visibili alla vostra vista e, togliere il cerotto per mangiare l’unghia sarà quasi “faticoso” tanto da farsi passare la voglia. Utilizzate questo metodo semplice e naturale tutti i giorni e tutte le ore in cui non vi trovate in un posto pubblico oppure, se uscite di casa ed è inverno, indossate i guanti.

COME UTILIZZARE LE DITA

Siete in un momento di attesa e la voglia di mettere le mani in bocca è quasi inevitabile?
Cercate di fermarvi un attimo e pensare a come sfruttare questo tempo, quindi leggete un
giornale, utilizzate il telefono o, semplicemente tamburellate con le dita sulle ginocchia, giocate con i pollici o stringetevi le mani. Mangiarsi le unghie è un atto che si fa per abitudine, quindi è l’abitudine che va tolta. In poche parole tenete le mani occupate, sarà un ottimo modo per smettere di mangiarsi le unghie.

SMETTERE DI MANGIARSI LE UNGHIE TENENDO OCCUPATA LA BOCCA

Non solo le mani, ma anche la bocca bisognerà tenerla occupata in qualche modo: il metodo più semplice da utilizzare è quello di tenere mangiare ma anche uno stecchetto di liquirizia. Cercate di non esagerare però durante la giornata: probabilmente i primi giorni le caramelle che gusterete non saranno poche, ma cercate di diminuire la dose col passar del tempo oppure gli zuccheri del sangue saliranno alle stelle e le calorie vi faranno ingrassare.

USARE L’ACETO

Prendete alcune gocce di aceto di vino e strofinatelo sulle vostre unghie e pellicine con l’aiuto di un cotton fioc: così facendo quando involontariamente porterete la mano alla bocca, sia l’odore che il sapore vi appariranno sgradevoli e automaticamente il cervello le respingerà. Ripetete l’operazione più volte al giorno, o comunque ogni volta che avrete lavato le mani.

SMETTERE DI MANGIARSI LE UNGHIE CON LO SMALTO

Stendete uno smalto dal colore forte, con un rosso o il nero: uno smalto scheggiato di queste tonalità farà una brutta figura, così facendo starete più attente a tenere le unghie in ordine.

FARSI LE UNGHIE CON UNA MANICURE SETTIMANALE

Mangiarsi le unghie esprime insicurezza e poca cura. Quindi contrastate quest’attitudine
effettuando una manicure almeno una volta a settimana: se non riuscite ad utilizzare la
tronchesina da sole per tagliare le pellicine, fatevi aiutare da un’amica che ama tenere le unghie in modo curato. Effettuate anche uno scrub a base di zucchero di canna e limone, per eliminare le cellule morte della pelle, rendendola così più giovane e liscia.

ONICOFAGIA

Onicofagia: mangiarsi le unghie o il vizio di mangiarsi le unghie. E’ un termine poco usato ma è il più adatto per descrivere questo vizio molto diffuso fra gli italiani.

MANGIARSI LE UNGHIE E UN VIZIO?

Mangiarsi le unghie sicuramente è un vizio e non un malattia. Spesso deriva da insicurezza,
ansia, depressione, incertezza personale. Lenisce gli attacchi di panico e viene attivata anche per noia e per indolenza.

MANGIARSI LE UNGHIE FA MALE?

Mangiarsi le unghie fa molto male perché le dita sono l’organo del nostro corpo atto a toccare qualsiasi cosa che ci circonda e che vogliamo portare alla nostra conoscenza. Quindi le mani sono una fucina di batteri, microbi e germi che vengono ad annidarsi specialmente sotto le unghie. Mangiarsi le unghie è il primo veicolo di malattie di origine batterica.

IL MELANOMA E I TUMORI DELLA PELLE

Il melanoma è un tumore molto aggressivo che deriva dalla trasformazione maligna dei melanociti, le cellule che determinano il colore della pelle. Il melanoma può insorgere su pelle apparentemente sana o dalla modificazione di un neo preesistente. La frequenza di questo tumore è in netto aumento in tutto il mondo: negli ultimi 30 anni il numero dei casi di melanoma è praticamente raddoppiato. Ogni anno nel mondo si registrano circa 100.000 nuovi casi. Quando il melanoma viene diagnosticato precocemente è generalmente una malattia curabile.

Tuttavia, se non individuato in tempo e non trattato, il melanoma può diffondersi ad altre parti dell’organismo, come fegato, polmoni, ossa e cervello. Un melanoma che si è diffuso ad altri organi è chiamato melanoma metastatico: questo tipo di tumore della pelle ha una prognosi non favorevole. Sebbene il melanoma metastatico sia relativamente raro, può avere un effetto devastante sui pazienti e i familiari, specialmente perché le persone colpite sono spesso in giovane età. L’età media dei pazienti con diagnosi di melanoma è di soli 50 anni e il 20% dei casi viene riscontrato in pazienti di età compresa tra 15 e 39 anni.

Perché si presenta il melanoma?

Il melanoma insorge a causa della crescita e della proliferazione incontrollata dei “melanociti”, le cellule che producono la “melanina”, il pigmento che dà colore a pelle, occhi, capelli e protegge la cute dai raggi ultravioletti (UV) della luce solare. Un’esposizione eccessiva ai raggi UV può provocare mutazioni nei melanociti e rappresenta una delle cause principali di tumori cutanei come il melanoma.

Quali sono i soggetti a rischio di melanoma?

Le persone più a rischio sono quelle che hanno una o più delle seguenti caratteristiche:
• modificazione evidente e progressiva di un neo;
• comparsa di un nuovo neo in età adulta;
• soggetti già trattati per melanoma;
• familiarità per melanoma (altri casi di melanoma in famiglia);
• uno o più nei di diametro superiore a 5 mm e di forma irregolare;
• presenza di uno o più nei congeniti grandi;
• elevato numero di nei;
• capelli biondo-rossi, occhi chiari, carnagione particolarmente bianca ed estremamente
sensibile al sole;
• presenza di lentiggini;
• frequenti scottature durante l’infanzia e l’adolescenza;
• frequente esposizione a radiazioni ultraviolette artificiali di lampade abbronzanti o lettini
solari.
Tipi di melanoma
Esistono quattro tipi principali di melanoma della pelle:

il melanoma piano o sottile rappresenta la forma più frequente (70%); tende a crescere verso l’esterno piuttosto che verso l’interno; il melanoma cupoliforme o nodulare è una variante di melanoma a rapida evoluzione e con alto rischio di progressione che tende a comparire a un’età più avanzata.

Rappresenta il 10-15% di tutti i melanomi. È la forma a più rapida crescita: se non trattata, comincia a svilupparsi verso l’interno e può penetrare nella cute e diffondersi ad altre aree
dell’organismo; la lentigo maligna (melanoma in situ) è una lesione a lenta evoluzione che si manifesta come una macchia piatta, non palpabile, marrone, molto liscia, con perdita del normale profilo cutaneo. Generalmente ha un ritmo di crescita lento (anni) e raramente si diffonde ad altre parti dell’organismo. Tuttavia, se si diffonde, assume le stesse caratteristiche del melanoma
metastatico; il melanoma acrale-lentigginoso compare invece nelle zone acrali (palmo della mano, pianta del piede) rappresenta il 5% di tutti i melanomi ed è l’unica forma che può insorgere in tutti i fototipi, anche nei soggetti di pelle molto scura.

Terapia
In caso di sospetto melanoma si procede alla biopsia escissionale, ovvero la completa asportazione della neoformazione, e all’esecuzione dell’esame istologico. Se il melanoma è in situ si esegue un ampliamento chirurgico a distanza di 0.5 cm, se ha uno spessore (detto di Breslow) inferiore a 2 mm si esegue un ampliamento chirurgico a distanza di 1 cm dal margine della cicatrice. Inoltre, se lo spessore è superiore a 0.75 mm, oltre all’ampliamento chirurgico, si esegue anche la metodica del linfonodo sentinella per identificare il linfonodo che per primo drena dalla sede del melanoma e valutare l’eventuale diffusione del tumore.

Nello stadio precoce, il melanoma può essere spesso curato chirurgicamente, mentre negli
stadi più avanzati può essere più difficile da trattare.
Gli standard di trattamento includono:
• Intervento chirurgico.
• Immunoterapia.
• Terapia mirata.
• Chemioterapia.
• Radioterapia.



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