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Cina e Dna modificato fa nascere due gemelline



Cos’è il DNA? Il DNA è un acido nucleico fa parte di una di quelle quattro categorie insieme ai lipidi, carboidrati, e proteine che sono alla base delle molecole biologiche. Come ogni acido neucleico è formato da tre componenti, delle molecole che possono cambiare a seconda del tipo di neuclotide come: guanina, citosina, adenina, timina e uracile, poi c’è un fosfato che è sempre presente e poi uno zucchero che può essere o iribosio o desossiribosio. Lo zucchero è quello che stabilisce il tipi di acido nucleico.



Sarebbero nati in Cina due gemelle con il DNA modificato, con una tecnica chiamata taglia- incolla. Si tratta di una notizia davvero molto interessante arrivata proprio nelle ultime ore. Uno scienziato cinese, dunque, sostiene di avere creato i primi esseri umani geneticamente modificati al mondo e si tratterebbe di due gemelle che sono nate lo scorso mese di ottobre, il cui DNA sarebbe stato modificato con uno nuovo strumento che possa essere in grado di riscrivere il codice genetico.

Lo scienziato in questione è statunitense e sostiene di avere preso parte a questo lavoro davvero molto importante ed innovativo in Cina, utilizzando una tecnica di genoma editing che in America al giorno d’oggi è vietata. I motivi di questo divieto sono addebitati al fatto che i cambiamenti del DNA potrebbero passare anche alle generazioni future, rischiando così di andare a danneggiare altri geni. Nel caso in cui però questa notizia dovesse essere confermata, ovviamente si tratterebbe di un passo in avanti dal punto di vista scientifico e tecnologico ma anche dal punto di vista etico.

Molti scienziati sostengono che questa tecnica sia piuttosto pericolosa e in tanti hanno anche denunciato questa relazioni cinese come sperimentazione umana. Il ricercatore in questione He Jiankui di Shenzhen, ha ribadito di avere alterato gli embrioni di 7 coppie durante i trattamenti di fertilità con una gravidanza giunta al termine sostenendo ancora che il suo obiettivo non era quello di curare oppure di prevenire una malattia ereditaria, ma di provare a trarre come le persone hanno una capacità innata ovvero quella di resistere alle future infezioni da HIV che è il virus della dieta. Lo scienziato ha anche detto che i genitori coinvolti hanno rifiutato di essere intervistati o identificati e non ha voluto dire effettivamente dove questi vivono o dove questo lavoro innovativo ed anche ampiamente criticato, si è svolto.

Adesso il gruppo di ricerca del laboratorio Southern University of Science and Technology di Shenzen, diretto da Jiankui He, ha scritto in un secondo documento, dove chiede al comitato etico dell’Università l’autorizzazione a condurre su embrioni umani l’esperimento nel quale si modifica il Dna con la tecnica della Crispr. Questa notizia davvero piuttosto importante è stata diffusa da Associated Press, ma la stessa agenzia però ha spiegato che emergono forti dubbi sul lavoro che sarebbe stato svolto in Cina, i cui risultati non sarebbero stati ancora pubblicati su alcuna rivista scientifica. Gli esami che sono stati fino ad ora effettuati sul genoma delle due bambine, secondo lo scienziato, non avrebbero mostrato delle alterazioni significative a parte quella voluta. Ovviamente per poter capire se ci saranno delle controindicazioni di lungo periodo, ovviamente dovranno essere testate ad intervalli regolari.

Ecco qualche dettaglio in più sull’esperimento cinese. He, che ha trascorso un periodo di studio anche nelle università americane di Stanford e Rice, ha modificato il Dna di embrioni di sette copie, togliendo dal loro Dna un gene che serve per la produzione di una proteina chiamata Ccr5. Questa proteina è un recettore che permette al virus Hiv dell’Aids di entrare nelle cellule immunitarie. Se manca questo recettore, il virus non le infetta. Sembra che la modifica del Dna non sia riuscita in uno degli embrioni ottenuti nella Southern University of Science and Technology di Shenzhen, ma i ricercatori hanno deciso comunque di impiantarlo. Sapevano già che non erano state alterate entrambe le copie del gene. «Almeno una delle gemelle sembra essere un patchwork di cellule», ha commentato il famoso genetista americano George Church, dell’università di Harvard. La decisione di voler utilizzare comunque questo embrione, ha aggiunto Church, suggerisce che «l’obiettivo principale dei ricercatori era sperimentare la tecnica di editing del Dna piuttosto che evitare la malattia». Il genetista Kiran Musunuru, dell’Università della Pennsylvania, ha rilevato che per la bambina nata da questo embrione non ci sarebbe stato «davvero quasi nulla da guadagnare in termini di protezione contro l’Hiv» e sarebbe inoltre stata «esposta a tanti altri rischi attualmente sconosciuti per la sicurezza».

Nelle sette coppie che si erano sottoposte a trattamenti per la fertilità, infatti, il padre era positivo per l’Hiv (la madre no) e in questo modo si voleva proteggere i nascituri dall’infezione. Solo in una donna sulle sette sono stati trasferiti gli embrioni modificati. Il problema dell’infezione da Hiv in Cina è molto serio e il ricercatore ha affermato di aver voluto soltanto dare un esempio e che sarà poi la società a decidere se questi esperimenti andranno continuati.



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