Riforma Pensioni ultim’ora, cosa prevede il maxi-emendamento legato alla Manovra



Finalmente si hanno notizie su quello che è il maxi decreto collegato alla manovra e che contiene tutte le misure previste in materia previdenziale. Stando a quanto riferito, sembra proprio che questo Maxi decreto tanto atteso possa arrivare finalmente tra il 10 e il 12 gennaio 2019. A parlare di questo ed a svelare queste tempistiche è stato il Sottosegretario al lavoro Claudio Durigon, il quale nelle scorse ore ha detto che comunque questo Maxi decreto avrà come punto fondamentale proprio Quota 100. ma anche la proroga per l’Ape sociale e Opzione donna nonché il blocco dell’aumento delle aspettativa di vita per quanto riguarda le pensioni anticipate.



Da settimane non si fa altro che aspettare e attendere questo Maxi decreto, soprattutto per quanto riguarda alcune misure e soprattutto quota 100, ovvero quella misura che darà la possibilità ai lavoratori di poter accedere alla pensione anticipata, semplicemente avendo maturato due requisiti, uno dal punto di vista contributivo e l’altro anagrafico. Il maxi decreto dunque metterà il punto sulla riforma di superamento della legge Fornero che rappresenta uno dei punti cardine del nuovo governo e fisserà le norme di accesso a Quota 100 ovvero questo nuovo modo di pensionamento anticipato che è del tutto sperimentale e che avrà una durata per il prossimo triennio.

A beneficiare di questa nuova misura, saranno circa 315 mila lavoratori. Con l’arrivo anche del nuovo anno e quindi dal primo gennaio 2019, entrerebbero in vigore le nuove tempistiche per poter accedere alla pensione che prevedono un aumento di circa 5 mesi, dovuto anche a sua volta dall’aspettativa di vita. Questo significa che senza quota 100, i requisiti per poter accedere al pensionamento sarebbero portati da 66 anni e 7 mesi all’ età 67, mentre per quanto riguarda quello anticipato da 42 anni 10 mesi si passerà a 43 anni e 3 mesi e tale aumento con questa nuova riforma,  viene bloccato sostanzialmente e ripristinata una situazione precedente.

Grazie alla misura in questione, ovvero quota 100 si potrà andare in pensione con 62 anni di età e 38 anni di contributi versati, mentre se non si hanno questi requisiti né per quota cento né tanto meno per la pensione anticipata, l’età pensionabile sale a 67 anni. Rimane una condizione necessaria per poter accedere a quota 100, il divieto di cumulo tra pensione ed altri redditi da lavoro, fino a che non si raggiunga la pensione di vecchiaia. A rimanere sono anche le finestre mobili le quali prevedono dalla maturazione dei requisiti 3 mesi di attesa prima di ricevere l’assegno per i dipendenti privati e sei mesi per quelli pubblici.



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