E finalmente arrivata l’approvazione della legge di bilancio 2019, seppur tra polemiche e tensioni varie. Il Partito Democratico ha così pensato bene di non partecipare alla votazione anche se è rimasto in aula. A parlare tramite Social è stato l‘onorevole Chiara Gribaudo, la quale ha riferito: “Era doveroso non partecipare alla votazione finale che in violazione dell’articolo 72 della Costituzione è stata esaminata solo in aula ma saltando il lavoro in commissione bilancio e di fatto anche nella commissione Lavoro”. Poi ha aggiunto che effettivamente qualcosa su cui discutere ci sarebbe stato, visto che si lascerebbero milioni di persone nella totale incertezza. L’onorevole anche parlato di Quota 100, definendola una finestra per qualcuno, di cui al momento nessuna certezza ci sarebbe perché non è stato definito nel testo e si pensa che questa manovra sia soltanto a discapito dei giovani e Dei più deboli, visto che aumenterebbe la pressione fiscale per gli onesti e per gli altri invece sono previsti condoni.
“Un Paese per i furbetti e non per chi studia lavora fatica. Siamo stati insultati e continuano a farlo fuori e dentro il Parlamento ma presto le persone per bene, le persone più deboli, i giovani, i pensionati, le persone libere, quelle che mandano avanti il Paese reagiranno. Non hanno ascoltato nessuna voce dell’opposizione né di destra né di sinistra anche quando erano richiami di buonsenso ma noi continueremo a farci sentire perché prima o poi qualcosa cambierà”, ha aggiunto ancora l’Onorevole del Pd che non ha perso tempo, dunque, nell’affondare e criticare l’operato del governo. Intanto i lavoratori sono in attesa di capire se quanto promesso dal governo effettivamente verrà mantenuto e nello specifico si fa riferimento a Quota 100, dando la possibilità quindi di uscire dal mondo del lavoro con almeno 62 anni di età e 38 anni di contributi versati.
Con il decreto dovrebbe essere avviato anche il sistema di pensione anticipata il cui caposaldo è proprio Quota 100. Sì attende anche ufficialità e ulteriori notizie su Opzione donna, ovvero la possibilità per le lavoratrici di essere collocati a riposo e all’Ape sociale. La prima altro non è che una misura che è stata introdotta con la legge Numero 243 del 2004, ovvero la legge Maroni per poi essere ripresa ed inserita sia nella legge Fornero che nella manovra di bilancio 2017.
Le lavoratrici possono uscire dal mondo del lavoro qualora abbiano almeno 58 anni di età o 59 anni per entrambi gli anni di contributi versati però devono essere 35. La seconda misura invece è stata inserita nella legge di bilancio 2017 e prevede un’Indennità che sia a carico dello Stato, erogata direttamente dall’INPS ai soggetti in determinate condizioni previste dalla legge e che abbiano compiuto almeno 63 anni di età e che percepiscono alcuna pensione.
Add comment