Riforma Pensioni: con il sistema contributivo come si effettua il calcolo?



Parlando di pensione non tutti effettivamente hanno ben chiaro che cosa sia il sistema contributivo e come questo possa essere calcolato. La maggior parte delle misure pensionistiche, soprattutto quelle anticipate, versano proprio su questo metodo ovvero il calcolo con il sistema contributivo. Ma cosa si intende effettivamente con il sistema contributivo e come si effettua il calcolo della propria pensione? Questo sistema si basa quindi interamente sui contributi che sono stati versati nel corso della vita lavorativa. Il calcolo della pensione contributiva si effettua sommando al montante contributivo, la somma dei contributi rivalutata annualmente un coefficiente di trasformazione che non è sempre lo stesso e che cambia in base all’età di accesso alla pensione del lavoratore. Ma cerchiamo di capire meglio che cosa significa quanto appena detto.



Nel nostro paese, vigono tre sistemi di calcolo della pensione ovvero quello retributivo, quello contributivo e quello misto. Soltanto negli ultimi due casi, la pensione viene calcolata con il sistema contributivo, ovvero quello che come abbiamo già visto ed il calcolo avviene sulla base del montante contributivo vero e contributi che sono stati rivalutati opportunamente e sui coefficienti di trasformazione del montante contributivo che permette di determinare l’importo annuo lordo della propria pensione. Sembra che la data più importante di questo sistema pensionistico, sia il 31 dicembre 1995. La pensione viene comunque erogata dall’INPS ed è calcolata con il sistema di calcolo contributivo per tutti i lavoratori che sono primi di una anzianità contributiva al 31 dicembre 1995.

Per poter calcolare l’importo della pensione basata sul sistema contributivo bisogna partire dai dati utili e secondo quanto riferito dall’INPS occorre innanzitutto individuare la retribuzione annua dei lavoratori dipendenti oppure dei crediti conseguiti dai lavoratori autonomi o parasubordinati, ed ancora calcolare i contributi di ogni anno sulla base di un’aliquota che può essere del 33% per i dipendenti del 20% per gli autonomi iscritti alla gestione separata, determinare il montante contributivo individuale che si ottiene sommando i contributi di ciascun anno rivalutati opportunamente sulla base del Tasso annuo di capitalizzazione che deriva dalla variazione media quinquennale del PIL.

Infine, bisogna applicare al montante contributivo il coefficiente di trasformazione che varia in base alla funzione dell’età del lavoratore al momento della pensione. Determinante Comunque sarà il calcolo del montante contributivo ovvero il capitale che il lavoratore pare abbia accumulato nel corso dei suoi anni lavorativi e quindi altro non è che l’ammontare dei contributi versati dal lavoratore negli anni di lavoro.  Per poter determinare un montante contributivo bisogna quindi individuare innanzitutto la base imponibile anno che corrisponde ai periodi di contribuzione obbligatoria figurativa volontaria da riscatto oppure da ricongiunzione, calcolare l’ammontare dei contributi di ciascun anno e determinare il montante individuale dei contributi. L’importo che si ottiene quindi è il montante contributivo per tutti i periodi maturati in seguito al 31 dicembre 1995.



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