A fornire le ultime novità riguardanti la riforma delle pensioni, ideata dal governo Movimento 5 Stelle Lega sono state fornite direttamente dal ministro dell’economia Giovanni Tria nel corso dell’audizione in commissione bilancio alla Camera. Riguardo Quota 100, sembra che il ministro abbia affermato che si potrà andare in pensione con 62 anni di età e 38 anni di contributi maturati senza alcuna riduzione riguardante l’assegno pensionistico. Il ministro ha inoltre precisato come il riconoscimento di un assegno inferiore è il semplice normale effetto del sistema contributivo con il quale ormai si va in pensione. “Con un valore della pensione che dipende dal valore dei contributi versati, l’anticipo del pensionamento si traduce ovviamente in un assegno minore. Ma se è vero che uscendo prima dal lavoro si incassa un assegno più basso, non si può non considerare che lo stesso assegno verrà incassato per un tempo più lungo”, è questo quanto spiegato dal ministro Tria.
Riguardo Quota 100 è stato istituito un fondo che pare abbia una dotazione pari a 3,9 miliardi nel 2019 , 8,3 nel 2020 8,6 nel 2021. Anche in questo caso, il ministro Tria ha precisato come i fondi siano stati ridotti rispetto a quanto si fosse deciso inizialmente, Ma che la riduzione degli oneri rispetto a quanto previsto inizialmente, non va ad incidere sulla portata della misura ma è da ricondurre soltanto ad una serie di accorgimenti ordinamentali, come il divieto di cumulo, reddito pensione per il preavviso di 9 mesi, necessario per i dipendenti pubblici. Per quanto riguarda invece Opzione donna, ovvero quella misura pensionistica che darebbe la possibilità alle donne di poter accedere alla pensione una volta compiuti 58 anni o 59 anni, nel caso di lavoratrici dipendenti o autonomi è maturato 35 anni di contributi, il ministro Tria ha affermato come si potrebbe assistere ad un nuovo slittamento della proroga.
“Per quanto riguarda il pensionamento anticipato per le donne, prorogheremo Opzione Donna in un successivo decreto permettendo alle lavoratrici di andare in pensione con un’età di 58 anni o 59 anni, se dipendenti o autonome, e 35 anni di contributi. Questa misura è integrata da disposizioni che riguardano il taglio delle pensioni più elevate ed il raffreddamento della perequazione”, ha dichiarato Tria in Commissione bilancio. Si tratta di una notizia che sicuramente non farà felici le lavoratrici che attendevano tanto la proroga della misura.
A smentire in qualche modo le affermazioni del ministro Tria su Opzione donna via Social è stata Maria Edera Spadoni vicepresidente della Camera dei Deputati la quale ha scritto: “Le dichiarazioni del Ministro parlano di un decreto ad hoc per Opzione donna, cosa tra l’altro ribadita anche in precedenti dichiarazioni”. Poi in un post successivo ha dichiarato ancora: ” Mi confermano che Opzione donna verrà inserita nel decreto “Quota 100”. Tria si riferiva all’attuale manovra di bilancio quando ha parlato di “proroga in un successivo decreto”. Mi hanno appena confermato questa informazione”.
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