Le notizie riguardanti le pensioni o almeno quelle dell’ultima ora sono piuttosto destabilizzanti. Quello di cui si era parlato inizialmente, potrebbe non essere più così. Parlando ad esempio di Quota 41, sembra che la misura si farà per tutti, ma non da quest’anno, bensì a partire dal 2022. Al momento il percorso legislativo così come le misure sembrano essere piuttosto incerte. Mentre fino ad oggi si è parlato di un decreto che molto probabilmente dovrebbe essere approvato entro la fine dell’anno come uno strumento legislativo per tutte le nuove misure previdenziali, adesso si avanza l’ipotesi di un emendamento alla manovra. Tuttavia il pacchetto pensioni sembra essere davvero pronto e le novità potrebbero essere tante. Nelle intenzioni del governo sembra esserci la misura quota 100 che nel giro di tre anni potrebbe lasciare il posto a quota 41.
Ricordiamo che quota 100 sarà quella misura che darà la possibilità ai lavoratori di andare in pensione nel 2019 avendo maturato 2 requisiti ovvero 62 anni di età e 38 anni di contributi versati. Negli ultimi tempi a confermare la presenza di quota 100 per tutto il 2019 è stato proprio il ministro Salvini, il quale ha ribadito che la misura sarà già attiva dal mese di febbraio. Ad ogni modo quota 41 invece dovrebbe partire dal 2022 oppure dal 2023 e Prevede la possibilità di poter accedere l’età pensionistica a tutti coloro che hanno versato 41 anni di contributi a prescindere da quella che è l’età anagrafica.
Il pacchetto pensioni prevede anche altre misure come ad esempio la proroga di opzione donna per un anno e quindi soltanto per il 2019 e non più per 3 anni. E’ stato previsto un altro l’adeguamento alla speranza di vita dei requisiti per l’uscita anticipata con Quota 41, ovvero avere maturato 41 anni e 10 mesi per le donne e 42 anni e 10 mesi per gli uomini. Riguardo invece l’adeguamento alla speranza di vita sembra che resterà inalterato almeno fino al 2023 il passaggio ai 67 anni che varrà proprio dal 2019.
Come abbiamo visto, dunque, mentre In un primo momento si attendeva entro la fine dell’anno un decreto negli ultimi giorni si è fatta strada l’ipotesi di un emendamento nel corso del disegno di legge di bilancio in Senato. Ci sarebbe anche un’altra possibilità, ovvero quella di valutare l’inserimento del pacchetto pensioni tra quelli che sono i correttivi del governo oppure dei relatori nel passaggio che è previsto presso la commissione bilancio alla camera che prima del voto potrebbe trasformarsi anche in un emendamento unificato, cioè a dire una sorta di maxiemendamento.
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