Sulle pensioni emergono delle novità riguardanti la tanto discussa Quota 100 e a parlare nelle ultime ore è stato proprio Tito Boeri, ovvero il presidente dell’INPS. Lo stesso si espresso in modo negativo su Quota 100 definendola una parola falsa che va cancellata. Stanno facendo infatti parecchio discutere le dichiarazioni del presidente dell’INPS Tito Boeri su Quota 100, il quale ha sferrato un attacco piuttosto diretto nei confronti della misura principale della riforma pensioni ovvero Quota 100. Su questa misura tornano a parlare anche Salvini e Di Maio che hanno rassicurato e gli italiani sulla partenza soprattutto di Quota 100 a partire già dal prossimo mese di gennaio e della pensione di cittadinanza per il mese di marzo. Tornando alle dichiarazioni di Tito Boeri il presidente dell’INPS ha sostenuto che Quota 100 è un termine che va cancellato perché considerata una parola falsa e sono state dichiarazioni rilasciate al margine di un convegno sui temi previdenziali dell’università Bocconi.
Lo stessi ha anche spiegato come dal punto di vista terminologico Quota 100 sia un concetto sbagliato e che è fuorviante, rischia di alimentare illusioni tra chi ha 63 anni di età e 37 anni di contributi ad esempio. Questo perché non sarebbe una Quota 100 secca, ma chi ha 60 anni di età 40 anni di contributi potrà comunque andare in pensione. Servirebbe un requisito minimo dal punto di vista contributivo e quindi 38 anni e anagraficamente si potrà partire soltanto a 62 anni.
Ancora Tito Boeri in continua su quota 100 ritenendola una misura incompatibile così come è stata pensata dai tecnici del governo. “Ora si discute delle modalità per contenerla, utilizzando il meccanismo di salvaguardia, ovvero una sorta di rubinetto per mandare qualcuno in pensione e altri no. Tutto questo non è fattibile sotto l’aspetto giuridico. La conseguenza negativa è quella di far scappare la gente in pensione appena possibile”, ha aggiunto ancora il Presidente dell’Inps.
Potrebbe esserci la possibilità che le misure Quota 100 e Pensioni di cittadinanza possano slittare al mese di marzo, questo per accontentare Bruxelles ed evitare quindi delle sanzioni. In seguito all’incontro che è avvenuto nella giornata di sabato tra il premier Conte è il vertice europeo JJunker i toni duri e Aspri della settimana scorsa, si sono affievoliti e adesso la priorità del governo e modificare la manovra è giusto per potere accontentare la commissione. “Faremo di tutto per evitare sanzioni“, ha dichiarato il Ministro dell’Interno Matteo Salvini. “La Manovra uscirà dal Parlamento diversa da come è entrata. La parola finale la dà il Parlamento, non il governo”.
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