Sul fronte pensioni, sembra che le ultime notizie ruotino attorno alla Quota 41, ovvero una misura che sembrava fosse stata dimenticata dal governo, ma che invece slitterà soltanto il prossimo anno per un problema di reperimento di risorse. Ad essere stata confermata è stato Quota 100 e opzione donna, ma potrebbe anche esserci un intervento riguardante l’età pensionabile. Su quota 41 è stato il vice premier Luigi Di Maio a dare qualche rassicurazione ai lettori che sono in attesa di qualche notizia riguardante proprio questa misura. In occasione di una conferenza stampa venuta in Campidoglio, è stato proprio Luigi Di Maio che ha toccato diversi argomenti riguardanti non soltanto il tempo pensionistico, ma anche tanto altro. In questa occasione Di Maio ha così ribadito che nessuno ha mai detto che Opzione donna non sarà rifinanziata e poi è tornato a parlare anche di Quota 41 sostenendo che il 2019 sarà l’anno per risolvere anche questo tipo di problema.
A partire, dunque, dal 2019, si inizierà a parlare anche di lavoratori precoci che ad oggi non sembrano essere stati coinvolti dalla misura Quota 100 e in questo modo i lavoratori che hanno iniziato a lavorare presto ma che nel 2019 non potranno ancora raggiungere i requisiti contributivi che sono richiesti, dovranno aspettare ancora. Di Maio ha parlato anche proprio nel giorno in cui è avvenuta la cena tra il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il presidente della commissione Ue, Jean Claude junker ribadendo quali sono i punti fondamentali della manovra che non vanno assolutamente toccati, nonostante dovesse arrivare la bocciatura da parte dell’Europa.
L’obiettivo Dunque sarebbe quello di arrivare a Quota 41 dopo l’introduzione di Quota 100, garantendo così il completo superamento della legge Fornero e arrivando a dare a tutti la possibilità di uscire dal mondo del lavoro una volta cumulati 41 anni di contributi. La riforma che è stata annunciata dal governo sarà adottata per decreto legge in seguito all’approvazione della manovra di bilancio. Riguardo le novità è stata anche confermata come abbiamo visto Quota 100 che prevede la possibilità di andare in pensione una volta accumulati 38 anni di contributi ha raggiunto il 62esimo anno di età, così come la reintroduzione delle finestre di uscita mobile ed un contributo di solidarietà per le pensioni più ricche.
Tornando a Quota 100 sembra che non siano ancora chiari quali paletti inserire e ovviamente parliamo di requisiti anagrafici e contributivi, anche se l’ipotesi quella più accreditata riguarderebbe l’uscita 62 anni con almeno 38 anni di contributi. Sì è inoltre tornato a parlare anche del blocco dell’aumento dell’età pensionabile a 5 mesi, andando a congelare le finestre a 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne.
1 comment