Sull’attuazione di Quota 100 e Reddito di cittadinanza per il 2019 non sembrano esserci dubbi e la conferma è arrivata ancora una volta dal vicepremier Di Maio. Lo stesso ha ribadito ancora una volta, come questi siano i due punti chiave della manovra economica che non subiranno variazioni e non slitteranno così come si era ipotizzato alcuni giorni fa. Dopo i duri attacchi da parte di Bruxelles, il governo ha tentato in qualche modo di cambiare e ritoccare l’accordo, più che altro per evitare di andare incontro a sanzioni, dopo che l‘Ue aveva bocciato il documento economico. Tante critiche, sono comunque pervenute, soprattutto riguardo la riforma del sistema previdenziale. A finire nel mirino della UIL e nello specifico di Tito Boeri ovvero il presidente dell’INPS sono stati Quota 100, il divieto di cumulo e L’abolizione della ape social.
Il sindacato UIL ha criticato ampiamente la misura Quota 100, sostenendo che se da un lato dovrebbe aiutare i lavoratori italiani ad andare in pensione prima del limite di età attualmente in vigore ovvero raggiungendo 100, sommando anzianità contributiva ed età contributiva dall’altro gli effetti collaterali potrebbero essere diversi e potrebbero andare a peggiorare la situazione di Alcune categorie di lavoratori.
E’ questo quanto dichiarato sostanzialmente da Domenico Proietti il presidente della UIL, il quale ha aggiunto che nel caso in cui le indiscrezioni che sono circolate negli ultime ore dovessero essere vere, non soltanto si andrebbe a smontare la legge Fornero sulle pensioni, ma si andrebbe a peggiorare tutto ciò che è stato fatto di buono negli ultimi anni al fine di introdurre una flessibilità di accesso alla pensione intorno ai 63 anni. Il fatto che l’Ape sociale sia stata abolita, andrebbe a privare i lavoratori disoccupati, ma anche quelli con una grave disabilità, chi assiste disabili e chi svolge una delle 15 categorie ritenute gravose, di benefici non indifferenti.
Critiche arrivate anche da parte del presidente dell’INPS Tito Boeri, il quale ha utilizzato toni piuttosto duri nei confronti della riforma del sistema previdenziale che è stata ideata e annunciata dal governo Movimento 5 Stelle lega. Lo stesso ha sostenuto che sarebbe il caso di porre attenzione sul lato contributivo e tra le proposte che comunque vanno ad indebolire questo aspetto, ci sarebbe quella di dare la possibilità ad un lavoratore autonomo a condizioni agevolate di potere versare i contributi per i periodi in cui questi non sarebbero stati versati. “Questo è quasi un condono, e condoni contribuitivi non sono mai stati fatti nel nostro Paese e non sono mai stati fatti con il lavoro autonomo perché hanno il doppio effetto negativo di indebolire la raccolta contributiva e aumentare la spesa“, sostiene Boeri.
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