Il tema pensioni, sembra essere al centro dell’attenzione ormai da parecchie settimane ed in tanti si chiedono effettivamente quali saranno le sostanziali novità per il 2019. A parlarne nelle scorse settimane è stato il vice premier Di Maio ma anche Salvini, i quali hanno puntato l’attenzione su quota 100, ovvero quella misura pensionistica anticipata che darebbe la possibilità ai lavoratori italiani di poter accedere alla pensione una volta maturati due requisiti uno contributivo e l’altro anagrafico e più nello specifico 62 anni di età e 38 anni di contributi versati. Secondo alcune indiscrezioni, saranno oltre 300.000 i potenziali beneficiari di quota 100 sulla base di quelle che sono le Stime del governo. Quota 100 quindi sarebbe quella misura previdenziale di prossima applicazione, che darà la possibilità a decine di migliaia di lavoratori, di poter accedere alla pensione prima di quanto previsto rispetto alla legge Fornero.
Nonostante se ne sia parlato davvero tanto di questa misura per poter conoscere i dettagli bisognerà comunque aspettare il decreto, che pare possa arrivare effettivamente entro il prossimo 12 gennaio 2019. Intanto, il governo esulta per alcuni risultati che sono stati già raggiunti in queste settimane e quindi per la manovra che ha assunto un’importanza non da sottovalutare per l’approvazione di quota 100 e reddito di cittadinanza. Si tratta di misure che saranno tutte attuate nel corso del 2019 ma resta da capire soltanto quando effettivamente si darà il via. Riguardo le risorse, per quanto riguarda l’anno 2019 i fondi destinati a quota 100 saranno circa 4 miliardi ovvero 2,7 meno rispetto a quanto si era portato inizialmente nella Manovra.
Di Maio proprio durante un’intervista rilasciata alcuni giorni fa, ha riferito di essere piuttosto soddisfatto per la capacità del governo di concretizzare le pensioni di Cittadinanza e gli ha spiegato come effettivamente tra il mese di febbraio e quello di marzo, sarà realtà l’aumento delle pensioni minime e lo stesso sarà per le pensioni di invalidità. Sulla base della soglia applicata anche per il reddito di cittadinanza, coloro che percepiscono una pensione al di sotto dei €780 riceveranno un aumento pari alla differenza fino ad arrivare, quindi al totale di €780,00 che è considerato il limite minimo, entro il quale è impossibile vivere o sopravvivere.
Quasi certamente sarà confermato anche il divieto di cumulo e quindi non sarà possibile sommare la pensione a nessun altro tipo di reddito da lavoro, oltre la soglia pari €5.000 per chi deciderà di aderire a quota 100. È stato inoltre deciso che la durata del divieto di cumulo avranno una durata pari all’anticipo pensionistico e ciò significa che sia un lavoratore sarà andato in pensione a 63 anni piuttosto che a 67, non potrà sommare il reddito da lavoro per 4 anni.
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