E’ in arrivo la quattordicesima per un’ampia platea di pensionati anche nel 2019. E’ questo l’effetto di una delle misure considerate tra le più importanti della scorsa legge di bilancio. A prevedere l’estensione della soglia di reddito che permette di percepire la quattordicesima è stato il Governo Gentiloni che nel contempo ha anche stabilito l’aumento dell’importo. Nel mese di luglio 2018, pare che siano stati circa 3 milioni e mezzo i pensionati che hanno ricevuto la quattordicesima. Nel mese di dicembre, invece, e dunque tra pochi giorni sarà corrisposta nei confronti di coloro che hanno conseguito il requisito anagrafico in seguito al primo luglio 2018.
Potranno ricevere, dunque, la quattordicesima tutti coloro che ricevono una pensione che viene erogata direttamente dall’Inps e di conseguenza coloro che percepiscono la pensione di vecchiaia ed anticipata, anche quelle di reversibilità ovvero quelle che vengono erogate ai superstiti. Saranno esclusi dal versamento della quattordicesima coloro che percepiscono l’assegno sociale, una rendita Inail o la pensione di invalidità.
Sono richiesti, inoltre, altri requisiti tra i quali l’età anagrafica che non può essere inferiore ai 64 anni. La quattordicesima, viene anche erogata nei confronti dei pensionati che presentano un reddito complessivo che sia inferiore di almeno 2 volte al trattamento minimo annuo previsto dal Fondo pensioni lavoratori dipendenti. Nel caso in cui il reddito risulti inferiore di una volta e mezzo rispetto al trattamento minimo anno, si percepirà un assegno che sarà di importo maggiore. Per il calcolo della quattordicesima, ci sono due elementi da prendere in considerazione ovvero la retribuzione lorda mensile percepita dal lavoratore ed il numero di mesi lavorati.
Quattordicesima pensioni, qual è l’importo?
Nel corso del 2018, per pote ricevere la quattordicesima bisognava avere un reddito che risulti compreso tra 13.192,92 euro ovvero due volte il minimo annuo ed i 9.894,69 euro, ovvero una volta e mezzo il minimo. Una volta che è soddisfatto tale requisito che è legato alla reddito, vanno anche considerati gli anni di contributi. Si potranno così percepire 336 euro con 15 anni o anche 18 anni di contributi a seconda che sia un ex lavoratore dipendente oppure ex autonomo. Tutti gli ex lavoratori dipendenti che risultano avere 25 anni di contributi, nonché gli ex autonomi con un’anzianità contributiva che sia compresa tra 18 e 28 anni andranno a percepire un importo pari a 402 euro. Questo sale a 504 euro per gli ex lavoratori dipendenti che hanno più di 25 anni di contributi e gli ex autonomi che abbiano 28 anni di contributi. Tale importo sale per chi ha un reddito di 1,5 volte il trattamento minimo annuo a 437, 546 e 655 euro.
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