Ultime novità pensioni Opzione donna 2019. Per chi non lo sapesse, è la possibilità per le lavoratrici del pubblico impiego, ma anche nel privato di poter andare in pensione in netto anticipo, a patto però che queste accettino un assegno che è calcolato sul sistema contributivo. Opzione donna è stata introdotta dalla legge Maroni Numero 243/04 ed è stata poi successivamente ripresa dalla riforma delle pensioni Fornero del 2011 e prorogata ancora dalla legge di bilancio 2017. Grazie a questa misura, le donne possono andare in pensione all’età di 57 anni o 58 nel caso siano autonome, qualora abbiano raggiunto però 35 anni di contributi. Ciò significa che è possibile andare in pensione in anticipo rispetto a quelle che sono le regole ordinarie che prevedono in genere il raggiungimento dei 41 anni e 10 mesi di contributi, oppure il raggiungimento di un età anagrafica di circa 66 anni e 7 mesi per le lavoratrici del pubblico e 65 anni e 7 mesi del privato, oltre ad avere maturato anche circa vent’anni di contributi.
La scorsa Legge di bilancio pare avesse prorogato la sperimentazione di questa Opzione donna per pensione anticipata per le donne lavoratrici dipendenti ed autonome che fossero, però, in possesso di determinati requisiti per poter accedere al pensionamento precoce. Adesso però grazie alla nuova riforma delle pensioni 2019 introdotta dalla legge di bilancio del governo Di Maio Salvini, potrebbero arrivare delle novità molto importanti anche con una proroga delle Pensioni Opzione donna 2019, insieme anche a Quota 100 e Quota 41. Obiettivo del nuovo governo è quello di superare finalmente la tanto discussa Legge Fornero. Quindi, pare che anche per il 2019 sia stata prorogata Opzione donna, confermata dunque ancora una volta dalla Legge di bilancio 2019. Vediamo più nel dettaglio come funziona, chi può accedere e quali sono i requisiti.
Opzione donna: requisiti
Per poter beneficiare di questo pensionamento precoce, bisogna essere in possesso di determinati requisiti, soprattutto anagrafici e in termini di anni di contributi versati. Ecco i requisiti per poter presentare la domanda di pensione anticipata opzione donna:
- dipendenti pubbliche, avere una età anagrafica di 57 anni e 7 mesi
- donne autonome, avere un’età anagrafica di 58 anni e 7 mesi di età
- contributi minimi ovvero avere versato almeno 35 anni di contributi entro il 31 dicembre 2015.
Opzione Donna, quanto effettivamente conviene?
Si tratta, ad ogni modo, della possibilità di per poter uscire dal lavoro in netto anticipo, ma questo ovviamente comporta un prezzo. Quello che ci si chiede è se effettivamente Opzione donna, sia conveniente o meno. Questo Semplicemente per il fatto che coloro che usufruiscono di Opzione donna, ricevono un assegno pensionistico che è calcolato interamente con il metodo contributivo e quindi sulla base dei contributi che sono stati versati in tutta la carriera e non è più invece con il sistema retributivo, nettamente più vantaggioso perché calcolato sulla base degli ultimi stipendi percepiti prima di uscire dal mondo del lavoro.
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