Si continua a parlare di quota 100, ovvero di quella misura pensionistica che da la possibilità ai lavoratori che vogliono uscire dal mondo del lavoro anticipatamente, di poterlo fare una volta però raggiunti due requisiti uno anagrafico e uno contributivo. Nello specifico, a partire dal 2019 usufruendo di quota 100 i dipendenti potranno decidere di andare in pensione, avendo compiuto 62 anni di età e avendo maturato 38 anni di contributi. Le finestre di uscita, dovrebbero essere 4, ma al momento non sembra esserci ancora nessuna certezza. Le notizie di oggi riguardanti quota 100, sono quelle secondo cui dipendenti pubblici e più nello specifico i docenti, sarebbero fuori da quota 100. Il grido di allarme è stata lanciato da Rino Di Meglio, coordinatore nazionale di Gilda degli insegnanti.
Secondo quanto riferito dallo stesso con l’allungamento delle tempistiche relativo alle finestre e lo slittamento dell’avvio della misura, gli insegnanti potrebbero essere i dipendenti pubblici più penalizzati perché dovrebbero aspettare il 2020 prima di poter andare in pensione, nonostante abbiano già raggiunto i requisiti da un bel po’. Di Meglio sostiene che allungando la finestra di 6 mesi per i lavoratori pubblici che hanno maturato i requisiti il 31 marzo, chi vorrà usufruire di quota 100 potrà farlo, andando in pensione entro il primo di ottobre. Queste parole ovviamente non lasciano alcun scampo ai docenti che sono invece obbligati ad una sola finestra annuale, visto che per loro il periodo di cui fare riferimento, è quello relativo all’anno scolastico.
A tal riguardo Di Meglio aggiunge: ” considerato che per gli insegnanti tempi di pensionamento si basano sull’ anno scolastico, non su quello solare per il loro termine si sposta il 2020″. Il risultato, dunque, sarebbe il seguente ovvero che i docenti sarebbero tagliati fuori dalla misura che è contenuta nella legge di bilancio, ovvero da quota 100. In un primo momento si era parlato di una misura universale che potesse essere conveniente per tutti i lavoratori, ma poi vi via effettivamente qualcosa è andato per il verso sbagliato e quindi ad oggi quota 100 risulta molto lontana rispetto a quello che era il progetto originario.
Soprattutto quota 100 risulta essere una misura penalizzante per alcune categorie di Lavoratori tra cui proprio gli insegnanti. Per i dipendenti pubblici, la prima finestra pubblica da poter sfruttare potrebbe essere quella del mese di ottobre 2019, ovvero soltanto dopo sei mesi la prima finestra utile, per i Lavoratori Privati e per i docenti la situazione si complica ancora di più. Questo perché effettivamente per i docenti la prima finestra utile sarebbe quella del mese di settembre 2020, quindi con 18 mesi di ritardo rispetto ai privati.
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