Pensioni oggi, il punto della situazione: cosa cambia nel 2019



Questa dovrebbe essere la settimana decisiva per capire che cosa effettivamente cambierà a partire dal 2019 parlando di pensioni. Giornate cruciali dovrebbero essere quelli di giovedì e venerdì, perché il governo dovrebbe presentare il maxiemendamento la legge di bilancio in tema di pensioni e nel frattempo dovrebbe anche arrivare Il giudizio dell’Unione Europea riguardo la proposta è stata presentata dall’Italia per la manovra finanziaria con deficit al 2,04%. In attesa di capire che cosa cambierà nel 2019, è possibile fare ad oggi un punto della situazione, andando ad analizzare quelle che sono le probabilità che le varie misure hanno di poter essere approvate e nello specifico l’attenzione è puntata più che altro su quota 100. L’attenzione adesso è puntata su quella che l’approvazione definitiva della legge di bilancio che molto probabilmente è prevista per la prossima settimana ovvero dopo le festività natalizie e tra Natale e Capodanno.



Stando a quanto riferito dal governo, il prossimo fine settimana ci dovrebbe essere l’approvazione da parte del Senato, per la legge di bilancio, che dovrà poi giungere alla camera per la terza lettura ed in attesa l’approvazione definitiva, che dovrebbe essere con un nuovo voto di fiducia in programma tra Natale e Capodanno. Vediamo quali sono le novità sul fronte pensioni ovvero quelle misure sulle quali il governo andrà ad intervenire.

Si parla di quota 100 come quella misura confermata nonostante i fondi a disposizione però siano scesi da 3,7 iniziali a 4 miliardi di euro. Stando a quelli che sono i calcoli del governo, circa 500.000 persone nel corso del 2019 potranno andare in pensione, all’età di 62 anni con 38 anni di contributi. Non dovrebbero esserci penalizzazioni sull’assegno, ad ogni modo in tanti decideranno comunque di continuare a lavorare in modo da aumentare il proprio monte contributivo e percepire così una pensione più alta in futuro.

Questa misura sarà finanziata inizialmente soltanto per tre anni e dopodiché il governo spera di poter superare una volta e per tutte la legge Fornero, andando da estendere a tutti i lavoratori la possibilità di andare in pensione con 41 anni di contributi, usufruendo della quota 41. Un’altra misura piuttosto attesa è opzione donna, ovvero quella che darà la possibilità alle lavoratrici di poter andare in pensione anticipatamente, avendo maturato dei requisiti anagrafici e contributivi. Ad andare in pensione in anticipo, dunque, saranno tutte quelle donne che nel 2019 compiono ben 58 anni e che nel contempo possono vantare almeno 35 anni di contributi effettivi. Per poter andare in pensione con opzione donna, bisognerà rispettare una finestra mobile di circa 12 mesi per le subordinate e 18 mesi per le autonome, oltre a dover accettare anche un ricalcolo contributivo relativo all’ assegno previdenziale.



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