Si torna a parlare ancora una volta in pensione e nello specifico di Quota 100. Dalle ultime indiscrezioni sembra proprio che l’introduzione di questa quota sarà ridimensionata e il governo al momento insieme alla maggioranza stanno tentando di studiare nuovi paletti da poter applicare alla misura per l‘anticipo pensionistico che potrebbero permettere un risparmio notevole che ammonta 1,7 miliardi di euro rispetto a quanto inizialmente era stato previsto. L’introduzione di Quota 100, dunque, secondo le ultime notizie potrebbe essere ridimensionata e quindi rispetto a qualche settimana fa un tema di pensioni potrebbero esserci delle novità che potrebbero andare a limitare la spesa prevista dalla legge di bilancio per il superamento della legge Fornero. Non saranno più sufficienti, dunque 6,7 miliardi di euro per il 2019, così come fino ad oggi si era previsto ma la spesa è stata ridotta circa 5 miliardi che potrebbero così permettere di investire la restante parte in altro facendo scendere il deficit e tentando anche di evitare la procedura di infrazione portata avanti dall’Unione Europea.
Si potrebbe, dunque, arrivare a risparmiare circa 1,7 miliardi di euro, solo per il 2019. Innanzitutto a cambiare saranno i requisiti e le finestre per poter andare in pensione, usufruendo della Quota 100 e questa riguarda la prima grande limitazione. La prima finestra potrebbe, dunque, arrivare Non prima del mese di aprile nonostante fino alle scorse ore il vicepresidente del consiglio Matteo Salvini avesse garantito l’inizio già dal mese di febbraio.
Coloro che dovessero maturare i requisiti prima del mese di aprile e dunque gennaio oppure già a fine 2018 dovranno quindi aspettare la primavera per poter uscire dal mondo del lavoro anche se la quota 100 effettivamente è stata già raggiunta. Le finestre successive sarebbero poi quella di luglio e di ottobre mettere tutti coloro che Acquisiscono i requisiti tra il mese di ottobre e quello di dicembre dovranno aspettare il mese di gennaio 2020. Discorso a parte per i dipendenti pubblici, per i quali le regole saranno ancora più rigide e le finestre non saranno trimestrali ma semestrali.
È in arrivo anche un’altra limitazione che sembra essere ormai stata confermata anche dal vicepremier Salvini e che riguarda il divieto di cumulo tra reddito e pensioni. Dopo il pensionamento con Quota 100, secondo questo principio non si potrà più riprendere a lavorare. Questo vincolo non sembra essere riferito a coloro che si ritirano dal mondo del lavoro una volta che è stata raggiunta l’età pensionabile con i requisiti di vecchiaia ovvero avere compiuto 67 anni.
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