Una nuova circolare, ovvero la numero 62 del 4 aprile 2018 pare che abbia illustrato effettivamente quelle che sono le novità che entreranno in vigore a partire dal primo gennaio 2019. Una delle novità riguarda l’adeguamento dell’età pensionabile per effetto della speranza di vita che aumenta di 5 mesi. Questo prevede che a partire, dunque, dal primo gennaio 2019, si può andare in pensione dopo avere lavorato ben 5 mesi in più. Con questa circolare, si specifica anche che l‘accesso delle prestazioni pensionistiche entrerà in vigore nel biennio 2019-2020, proprio per effetto della cosiddetta speranza di vita. Quali sono , dunque, le novità relative alla pensione anticipata dal prossimo primo gennaio 2019?
Pensione novità 2019: requisiti necessari
A partire dal 2019, per poter andare in pensione bisognerà aver perfezionato 43 anni e 3 mesi di contributi per gli uomini e 42 anni e 3 mesi di contributi per le donne. Ad oggi invece il termine è pari a 42 anni e 10 mesi e 41 anni e 10 mesi. Tale adeguamento pare che possa coinvolgere anche i lavoratori precoci, i quali per poter andare in pensione a partire dal prossimo anno, dovranno maturare 41 anni e 5 mesi di contributi o 45 anni tondi mentre per la pensione di vecchiaia, bisognerà raggiungere 71 anni di età sia per uomini che per le donne, rispetto ai 66 anni e 7 mesi di oggi.
Pensioni ultime notizie, adeguamento speranze di vita
Tale adeguamento della speranza di vita, pare che possa interessare le prestazioni previdenziali di tutti quei soggetti che sono privi di anzianità contributiva al 31 dicembre 1995. Per fare un esempio concreto, il requisito anagrafico per poter usufruire della prestazione anticipata per gli Assicurati che sono in possesso di vent’anni di contribuzione effettiva, passerà da 63 anni e 7 mesi attuali a 74 anni e da 70 anni e 7 mesi a 71 anni per la cosiddetta vecchiaia contributiva. Bisognerà, dunque, partire dal 2019 avere 41 anni di contributi oppure 66 per la prestazione di vecchiaia. A restare inalterato sarà il criterio delle finestre mobili che dovranno essere pari a 21 mesi per totalizzazione di anzianità e 18 mesi per quella di vecchiaia.
L’aumento di 5 mesi pare che possa riguardare anche la data di ingresso alla pensione per il comparto di sicurezza e difesa, per i quali attualmente sono previsti dei requisiti differenti rispetto a quelli vigenti nell’Ago. Stando a quanto riferito, sembra che sono soggetti agli adeguamenti anche i cosiddetti lavoratori salvaguardati, ma in questo caso la normativa sulla quale dover applicare 5 mesi di slittamento è quella che si riferisce al periodo pre-Fornero. Tale adeguamento dal 201, pare che possa coinvolgere i requisiti per il conseguimento dell’assegno sociale che slitterà a partire dal prossimo anno dagli attuali 66 anni e 7 mesi a 67 mesi.
Come calcolare la pensione e chi può fare la simulazione
Ovviamente la simulazione può essere effettuata da chiunque voglia capire a quanto ammonterà la propria pensione. Cosa bisogna fare per calcolare l’importo? Basterà inserire dei dati, tra i quali anche i contributi totali accreditati ed effettivi espressi o in anno o in settimane la natura del proprio lavoro e la priorità del pensionamento, poi dopo avere compilato tutti i campi ed inserito tutte le varie voci, sarà il comunicatore stesso a effettuare il calcolo e comunicare la data entro la quale si dovrebbe maturare il diritto alla pensione.
Poi comunque sempre online si potrà conoscere e controllare anche i contributi che risultano versati e si potrà anche calcolare l’importo stimato della propria pensione. Grazie a questi simulatori, si potranno anche sbagliare le diverse possibilità e creare anche delle simulazioni, variando la data presunta del pensionamento. Sembra che il simulatore dell’INPS dia la possibilità di calcolare l’importo mensile nonchè la durata dell’Ape ed anche la rata di rimborso mensile, che verrà decurtata da l’importo della pensione stessa.
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