Controcopertina

Pensione sociale 2019, tagli su assegno con reddito Isee



In termini di pensionamento, la pensione sociale potrebbe entrare nel pacchetto delle misure sulle quali poter attuare le manovre di risparmio per cercare di fare cassa. Non è di certo una novità il fatto che le misure tanto discusse e di cui tanto si parla, quota 100 e reddito di cittadinanza, costino troppo e quindi è stato appurato come purtroppo non ci siano le risorse necessarie per poter soddisfare appieno quelli che sono i progetti originali delle due misure. La soluzione, dunque, è la seguente ovvero è stato predisposto uno slittamento dell’avvio così Quota 100, che doveva partire ufficialmente il primo di gennaio 2019 vedrà la sua piena attuazione a partire dal mese di aprile. Sono previste anche delle finestre più lunghe d’uscita e anche delle limitazioni piuttosto importanti come la penalizzazione sull’assegno ed il cumulo con reddito da lavoro.



Purtroppo l’ attuazione del reddito della pensione di cittadinanza richiedono delle risorse piuttosto ingenti. Secondo quanto riferito dal Presidente del centro studi e ricerche di itinerari previdenziali Alberto Brambilla, occorrerebbero circa 6 miliardi per poter attuare la pensione di cittadinanza ovvero per poter alzare le pensioni minime e portarle alla soglia minima che è stata stanziata a 780,00 euro ed ancora servirebbero altri 3,5 miliardi per poter alzare a 780 un milione di assegni sociali. Si tratta come si capisce di somme veramente eccessive e così per cercare di andare incontro a quelle che sono le richieste di Bruxelles e legittimare anche quota 100 così come reddito di cittadinanza, si dovrà andare a tagliare proprio sul fronte previdenziale ed a farne le spese sarà in primis la pensione sociale.

Si inizierà quindi a risparmiare effettuando un taglio sulle pensioni alte. A Schematizzare i tagli più nello specifico è un emendamento, secondo cui ci sarà un taglio del 10% su quelle pensioni di importo tra 90 Mila e €130.000, del 20% su pensioni da 130 mila a 200 mila, del 25% sulle pensioni di importo da 200-000 a € 350.000, del 30% da 350.000 a 500.000 ed infine del 40% su pensioni di importo superiore a €500000. Grazie a questi tagli si agirà anche su altre componenti e ci sarà anche un altro blocco temporaneo sull’adeguamento degli assegni pensionistici all’inflazione, con una riduzione per quelli da tre volte al minimo, fino a 6 volte il minimo.

Non basta da solo il blocco parziale della perequazione e quindi si opta anche per il taglio alle pensioni sociali ovvero si opta per una rivisitazione di quelli che sono gli importi e in più nello specifico dei requisiti. Ciò andrebbe ad agire sulle pensioni sociali con una modifica di quelli che sono i requisiti che porterebbero ad una condizione essenziale per poter ricevere la pensione sociale ed avere un reddito Isee inferiore a €9.360 annui.



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