Torniamo a parlare di pensioni anticipate più nello specifico di quota 100 e legge Fornero cercando di chiarire quale ad oggi è più conveniente, ovviamente per poter uscire dal mondo del lavoro. Effettivamente sulla pensione anticipata secondo la riforma Fornero, ad oggi si hanno molte più notizie rispetto a Quota 100 che è una misura non ancora attiva e che molto probabilmente prenderà il via a partire dal mese di gennaio 2019. Per cercare di fare un po’ chiarezza, bisogna tornare un po’ indietro allo scorso mese di ottobre e dunque riprendere le parole dell’ex ministro del lavoro del governo Monti ovvero Elsa Fornero ed anche le ultime dichiarazioni di Matteo Salvini, che ovviamente ha parlato della nuova misura Quota 100.
Pensioni anticipate, l’opinione di Elsa Fornero su Quota 100
Nel corso della puntata del programma DiMartedì del 2 ottobre 2018, l’ex ministro del lavoro del governo Monti Elsa Fornero ha ampiamente parlato e criticato la misura proposta dal governo Conte, ovvero quella riguardante la Quota 100. Nello specifico la Fornero, ha dichiarato che questa parte da una promessa che è molto chiara, ma che trova delle difficoltà nel tentativo di cancellare la riforma che porta effettivamente il suo nome. Secondo l’ex ministro, non è giusto dire agli italiani di aver finalmente cancellato la Fornero quando effettivamente non è vero, perché nel caso in cui si esca prima dal mondo del lavoro, l’importo della pensione viene ridotto e questo significa andare a scoraggiare il prepensionamento.
Pensione anticipata con Legge Fornero: come funziona?
Per poter accedere alla pensione anticipata post legge Fornero, bisogna essere in possesso di determinati requisiti contributivi, ovvero avere maturato 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne. Se dovessero rimanere così anche per il 2019, sarà previsto uno slittamento di ben 5 mensilità sulla base dell’ adeguamento dell’aspettativa di vita e quindi gli uomini potranno accedere alla pensione anticipata una volta compiuti 43 anni e 3 mesi di contributi accreditati e le donne dovranno aver maturato 42 anni e 3 mesi. Lo slittamento dei 5 mesi, riguarderà anche la pensione anticipata che va fatta sul sistema contributivo e che riguarda tutti coloro che non hanno versato contributi prima del primo gennaio 1996.
In questo caso torna anche il requisito contributivo che deve essere non inferiore a 20 anni. Altro requisito da rispettare sarà quello secondo cui il trattamento deve risultare pari minimo a 2,8 volte l’assegno sociale e quindi pari ad almeno 1268,40 euro. Un’altra soluzione per la pensione anticipata pare riguardi lavoratori precoci ovvero tutti quelli che possiedono almeno 12 mesi di contributi prima del aver compiuto 19 anni. Questa pensione spetta ad alcune categorie di lavoratori ovvero ai disoccupati da lungo tempo addetti ai lavori gravosi e usuranti e caregiver che assistono un familiare convivente con handicap grave ed almeno 6 mesi oppure che esistono soggetti con un invalidità riconosciuta al 74%.
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