Parlando di pensione anticipata precoci 2019, sì fa riferimento a due misure nello specifico, ovvero quota 100 e quota 41. Ma quali sono le sostanziali differenze e soprattutto i requisiti per poter accedere a questi due tipi di pensionamenti? Da settimane si continua a parlare di quota 100, come una misura centrale di quello che è il programma del governo almeno in termini di pensioni. Ciò che è certo e che quota 100 e quota 41 saranno sicuramente riconfermati anche per il prossimo anno. Ovviamente bisognerà soddisfare alcuni requisiti richiesti. Ma quali sono proprio questi i requisiti e le principali differenze che esistono tra le due soluzioni? Quota 100 è una soluzione che sicuramente non conviene più di tanto a chi ha un elevato il numero di anni di contributi, ma non ha ancora l’età giusta per poter accedervi.
Volendo fare un esempio pratico, mettiamo il caso di una persona che ha iniziato a lavorare a circa 16 anni, a 56 avrà già maturato ben 40 anni di contributi, ma il risultato della somma non arriverebbe effettivamente a cento. In questo caso, quali potrebbero essere le soluzioni previste per dover attendere meno? Una di queste corrisponde proprio alla pensione anticipata per lavoratori precoci, che abbiano 41 anni di contributi e questa è una delle misure destinate però ad alcune categorie di lavoratori specifiche.
Nello specifico, infatti questa misura è destinata ai lavoratori dipendenti disoccupati in seguito a licenziamento e dimissioni per giusta causa, a lavoratori dipendenti autonomi che assistono da circa 6 mesi il parente disabile secondo quelli che sono i principi stabiliti dalla legge 104, lavoratori dipendenti ed autonomi con una invalidità che sia pari o superiore al 74% e addetti ai lavori gravosi e usuranti.
Sarà anche possibile andare in pensione anticipata con una età contributiva piuttosto pesante e questa soluzione fa riferimento alla pensione anticipata secondo quelli che sono i canoni stabiliti dalla legge Fornero che nel corso del prossimo anno, prevedono uscita 43 anni e 3 mesi di contributi per gli uomini e 42 anni e 3 mesi per le donne. È stato anche annunciata la volontà del governo di voler bloccare l’aumento dell’età pensionabile in riferimento all’aspettativa di vita ed in questo caso i requisiti contributivi potrebbero restare fissati a 42 anni 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne. Quota 100 dunque non dovrebbe cambiare quello che è il corso della pensione anticipata e qualora invece dovesse essere introdotta quota 41 per tutti tanto voluto e desiderato dal vicepremier Salvini cambierebbero ovviamente le carte in tavola. Tuttavia questo dovrebbe avvenire al massimo nel 2020 e non nel 2019.
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