Pensione anticipata o vecchiaia con deroga Dini, a chi conviene e a chi no



Andare in pensione con meno anni di contributi, potrebbe essere possibile rispetto a quello che è il minimo richiesto per poter usufruire della pensione di vecchiaia? La risposta è si. Sono previste delle eccezioni proprio grazie alla Deroga Amato ed alla Deroga Dini. Ma quali sono i requisiti necessari per poter usufruire di queste condizioni, che però non sembrano essere molto convenienti? Con la prima deroga Amato, si può andare ufficialmente in pensione con 15 anni di contributi, ovvero 780 settimane e per poter effettuare questo tipo di calcolo saranno validi tutti i tipi di contributi da riscatto volontario e figurativi, a patto che siano accreditati prima del 31 dicembre 1992.



Per poter usufruire di questa prima deroga Dini, bisognerà però che i contributi siano quindi accreditati prima del 31 dicembre 1992 e bisognerà essere iscritti al fondo lavoratori dipendenti, oppure alle gestioni speciali dei Lavoratori autonomi dell’INPS ovvero INPDAP e INPS ed Inpost.  Ci sarebbe anche una seconda deroga Amato e questa si differenzia dalla prima perché è rivolto essenzialmente ai  lavoratori dipendenti e autonomi che risultano essere iscritti all’assicurazione generale obbligatoria dell’INPS, anche a tutti gli iscritti ex Enpals.

Per poter accedere quindi alla pensione con la terza deroga Amato, bisognerà invece avere circa 25 anni di anzianità contributiva e 15 anni di contribuzione effettiva, che saranno versati nell’assicurazione generale obbligatoria oppure ad un foglio sostitutivo o ancora esonerativo. Bisognerà inoltre che ci siano almeno 10 anni che dovranno essere lavorati per periodi inferiori a 52 settimane. Grazie alla deroga Dini è possibile accedere alla pensione, avendo meno di 18 anni di contributi, ma bisognerà avere almeno un contributo accreditato prima del 31 dicembre 1995 e averne anche altri 5 accreditato dopo il 1996.

Bisognerà avere anche raggiunto l’età anagrafica necessaria per poter accedere alla pensione di vecchiaia. Questa opzione però pare che possa prevedere una penalizzazione sull’assegno visto che il calcolo è fatto con l’opzione contributiva. Ricapitolando possiamo, dunque, dire che chi ha più di vent’anni di contributi, oppure sta per raggiungere questo requisito, potrà sfruttare queste due opzioni che però non risultano essere molto convenienti.  È possibile quindi accedere alla pensione con meno anni di contributi rispetto a quello che è il minimo richiesto per poter usufruire della pensione di vecchiaia e questo sarà soltanto possibile, grazie ad alcune eccezioni che sono previste dalla deroga amato e deroga Dini, di cui sopra abbiamo già parlato. Restando in tema pensioni, quali saranno le novità del 2019?



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