Circa qualche mese fa si era parlato di una proroga possibile per il 2019, per quanto riguarda il part-time agevolato, ovvero quella misura di accompagnamento alla pensione per tutti i lavoratori dipendenti che è stata introdotta dalla legge di bilancio 2016. Pare fosse stata avviata soltanto in fase sperimentale, ma non ha avuto alcun tipo di successo per diversi motivi. Uno tra questi la mancata adesione della platea dei potenziali beneficiari che risulta essere ancora minore, rispetto a quelle che sono le aspettative. Le aziende inoltre pare che non vedessero di buon occhio questa soluzione e avevano preferito altre misure più convenienti. Molti hanno optato per l‘ape sociale, in scadenza al 31 dicembre 2018. Cosa si intende per part time agevolato e come funziona?
Si tratta di una misura che dava la possibilità ai lavoratori dipendenti del settore privato che avessero maturato i requisiti per l’accesso alla pensione entro il 31 dicembre 2018, di andare a ridurre l’orario lavorativo da full time a part time e quindi una sorta di accompagnamento graduale verso la pensione con la riduzione dell’orario lavorativo, ma con uno stipendio comunque più alto rispetto a quello di un normale contratto parziale. Non era prevista alcun tipo di penalizzazione sull’assegno pensionistico. Purtroppo come abbiamo già anticipato, sembra che questa misura non abbia avuto il successo preventivato per diversi motivi, nonostante si possa pensare che sia una soluzione piuttosto conveniente.
Purtroppo sembra che ci siano stati mancati accordi tra datori di lavoro e dipendenti. Ad ogni modo il fatto che non abbia ottenuto alcun tipo di successo, fa pensare che non ci sarà per il prossimo anno alcun tipo di proroga. Sicuramente il fatto di andare questa misura anche ai dipendenti del settore pubblico molto probabilmente avrebbe decretato un successo differente, ma purtroppo così non è stato e quindi ad avere la meglio sono state altre misure pensionistiche, come ad esempio l’ape sociale.
Per questa ragione questo tipo di pensionamento anticipato e tende a scomparire del tutto in seguito al 31 dicembre 2018. Per il prossimo anno, parlando di misure pensionistiche anticipate è stata confermata quota 100, ovvero quella misura che darà la possibilità ai lavoratori che abbiano maturato dei requisiti contributivi e anagrafici di poter andare in pensione una volta compiuti i 62 anni di età e maturato 38 anni di contributi. Con molta probabilità questa misura sarà attiva già a partire dal prossimo mese di gennaio, anche se ufficialmente la prima finestra disponibile di uscita sarà per il mese di aprile 2019.
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