Pensione anticipata 2019, prevista l’uscita a 63 anni. Per chi è possibile?



Ci si chiede se è possibile accedere alla pensione anticipata e quali sono le soluzioni previste nel corso del 2019? Sono queste alcune delle domande che gli italiani si pongono ormai da alcune settimane. Bisogna precisare che per poter uscire dal mondo del lavoro anticipatamente, dunque, a 63 anni o poco più, bisogna rispettare comunque determinati requisiti e va anche detto che non tutte le soluzioni che sono al momento disponibili, sono comunque a tempo indeterminato ma ciascuna può avere delle scadenze anche più o meno prossima. C’è una proposta che attualmente in vigore, ma che cadrà entro la fine dell’anno, mentre nel 2019 ne cadrà ancora un’altra. Non resta dunque che vedere tutte le possibilità che al momento ci sono e che sono sfruttabili per poter andare in pensione anticipatamente e ovviamente per chi è possibile e in quali casi.



La pensione anticipata al giorno d’oggi permette di poter quindi uscire dal mondo del lavoro anticipatamente, ovviamente una volta  raggiunti dei requisiti non soltanto dal punto di vista anagrafico e contributivo. I requisiti anagrafici sembra che possano variare anche in base a quella che è l’aspettativa di vita e così se per questo anno corrente ovvero il 2018 il requisito anagrafico era fissato a 63 anni e 7 mesi nel 2019, questo sarà di 64 anni per via dell’ aumento dell’aspettativa di vita. Però quello anagrafico non è soltanto un requisito fondamentale da rispettare, ma è importante che si rispettino altri requisiti contributivi ovvero 20 anni di contributi, nonché un assegno che sia pari a 2,8 volte l’assegno sociale e che possa corrispondere quindi a 1268,40 euro.

Questo tipo di pensione anticipata sarà disponibile per tutti i lavoratori che hanno dei contributi versati prima del 1996 ed una soluzione invece diversa per chi ha questo tipo di contributi è quella di effettuare il computo nella gestione separata INPS e sottostare così ad un calcolo contributivo che in genere è considerato penalizzante, nel determinare l’importo della pensione. Sono previste anche altre soluzioni per la pensione anticipata a 63 anni e si parla di Ape sociale e Ape volontario. La prima è una sorta di anticipo pensionistico che è direttamente a carico dello Stato e non del lavoratore, ed è rivolto a delle categorie di soggetti ben specifiche, ovvero quelli che nel corso della loro vita hanno effettuato dei lavori gravosi.

Questo può essere sfruttato al raggiungimento di alcuni requisiti anagrafici ovvero 66 anni e 7 mesi di età ad oggi e 67 anni nel 2019 ed ha una durata massima di 3 anni e 7 mesi per un importo che non dovrà superare i €1500 mensili. L’altra misura invece è l’Ape volontaria che resterà in vigore fino alla fine del 2019 e consiste in un anticipo pensionistico che viene finanziata direttamente dalle banche, attraverso un prestito che si dovrà restituire a rate proprio con l’assegno pensionistico di vecchiaia.



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