Controcopertina

“Non sono stato io”. Brantley Lloyd, il suo corpicino trovato senza vita. Nel giorno del suo terzo compleanno. La versione del padre



Doveva essere un giorno di festa. Il terzo compleanno, gli amichetti pronti ad arrivare, la torta da tagliare e i regali da scartare. Niente di tutto ciò per il piccolo Bryan Lloyd, deceduto in Virginia il 7 agosto scorso. Tragica fatalità? No secondo gli inquirenti che vogliono vederci chiaro: il cuoricino del piccolo angelo ha smesso di battere ormai quattordici giorni fa. Cause naturali? Niente affatto: Bryan sarebbe morto poiché vittima della asciugatrice. Dentro la macchina infernale, secondo quanto dichiarato dal padre, ci sarebbe finito da solo. Una versione che, però, non convince chi sta indagando sul caso. La polizia di Virginia Beach, a tal proposito, ha aperto un’inchiesta per far luce su quanto realmente accaduto quel maledetto pomeriggio dello scorso 7 agosto: Bryan doveva festeggiare il terzo compleanno, non dire addio alla vita per sempre.



Chet, il padre del bambino morto lo scorso 7 agosto, è stato allontanato dalla propria abitazione: quest’ultima al momento è a disposizione della polizia di Virginia Beach per consentire tutti i rilievi necessari. “Per la sua festa lo avevo portato fuori a mangiare una pizza – ha raccontato Chet agli inquirenti – e poi eravamo tornati a casa mia, ma quel giorno Brantley era strano, faceva i capricci in continuazione ed era talmente agitato che abbiamo passato quasi tutta la notte in bianco: non si calmava mai, ha pianto per ore e ci siamo addormentati dopo le 5 del mattino”.

Il padre racconta inoltre come il giorno dopo: “Mi sono svegliato nel pomeriggio, poco prima delle 17, ma lui non era accanto a me: l’ho trovato nell’asciugatrice della biancheria, era caldissimo, coperto di sudore e non dava segni di vita, non respirava. Ho chiamato subito il 911, disperato”. Successivamente, sempre secondo la versione del papà del bambino, ha chiamato Amanda, l’ex moglie da cui si è separato da poco. Quando lei è arrivata, la polizia e i medici erano già sul posto: Brantley era morto. “Tutto questo non ha senso – dice Amanda – Non riesco a capire come mio figlio sia potuto finire nell’asciugatrice. Non riesco a capire come possa essere morto”. (Continua a leggere dopo la foto)

Saranno i risultati dell’autopsia a dare delle risposte su cosa sia davvero successo a Brantley. Del suo decesso, al momento, non si sa ancora neanche l’ora esatta: si sa solo che può essere collocata in un orario imprecisato tra le 5.30 del mattino e le 16.55. Troppo poco, ancora, per fare luce su questo mistero che appare inquietante…



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