E’ allarme Morbillo a Bari dove nel giro di pochi giorni sono stati diagnosticati ben 8 casi di cui 5 già accertati dalle analisi del laboratorio di epidemiologia molecolare del Policlinico. Ci sarebbe anche un nono caso sospetto. Molto probabilmente si tratterebbe di una catena di contagio partita proprio da una bambina di 10 anni figlia di una coppia no vax. Ad ogni modo i pazienti risultati affetti da morbillo, sarebbero tutti in buone condizioni e non vaccinati alcuni sono stati già dimessi dall’ospedale altri potranno tornare a casa nelle prossime ore. Stando a quanto è emerso, sembra che la catena dei contatti possa essere dovuta ad una gestione non corretta delle prima pure e così si sono mossi subito la sanità locale con il Policlinico e Ladri di Bari, che hanno creato tutta una serie di verifiche interne ed anche il Ministero della Salute con il ministro Giulia Grillo è intervenuto annunciando nuovo piano per poter eliminare il morbillo e la rosolia congenita.
Sì sta cercando di capire intanto a Bari come dove si è avvenuto effettivamente il contagio e il sospetto è che questo possa essere partito proprio dal reparto di malattie infettive dell’ospedale pediatrico Giovanni XXIII di Bari, almeno una ventina di giorni fa. Ma ad essere stata ricoverata con morbillo è stata una bambina di 10 anni e poi via via la sorella più piccola, entrambe non vaccinate per una scelta della famiglia e poi ancora un bambino di 11 mesi e un altro un po’ più grande e poi un sedicenne. Di questi, due sarebbero stati dimessi mentre altri tre sono stati ricoverati ma sarebbero in condizioni al momento poco preoccupanti.
Dopo qualche giorno poi sarebbero stati ricoverati anche tre adulti, due giovani donne e un uomo presso il reparto di malattie infettive del Policlinico di Bari, dove si trovano tutt’ora, anche se le loro condizioni di salute non sono state considerate preoccupanti. Al momento c’è in corso un’indagine epidemiologica condotta dal direttore sanitario del Policlinico Matilde Carlucci e anche dall’ Asl, al fine di accertare che cosa sia accaduto e che cosa ha portato ai contagi. Secondo alcuni fonti della direzione sanitaria del Policlinico, non tutti i casi sembrerebbero essere collegati tra loro e quindi bisognerà accertare la dinamica dei fatti e anche l’eventuale catena dei contatti che potrebbe essere dovuta, come già abbiamo visto, ad una non corretta somministrazione delle prime cure.
“Il protocollo prevede che il vaccino venga somministrato a partire dai 13 mesi”, spiega Maria Chironna, direttrice del laboratorio di epidemiologia dell’Università, il centro di riferimento regionale per la conferma virologico molecolare. Intanto il direttore generale del Policlinico di Bari Giovanni e come lui anche il presidente nazionale dell’ Opi ovvero L’associazione degli ospedali pediatrici italiani Paolo Petralia, hanno lanciato un appello a vaccinare i propri figli al fine di tutelare la salute pubblica.
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