Ci sono sviluppi importanti nelle indagini sul caso del cameraman palermitano di 36 anni trovato morto a Madrid il 30 maggio 2013, appeso ad una libreria in casa della moglie Raquel Sanchez Silva, famosa conduttrice televisiva spagnola. La famiglia Biondo ha sempre contestato con forza l’ipotesi del suicidio da subito seguita dagli inquirenti spagnoli, convinta da riscontri oggettivi raccolti sul campo dai propri periti che il 30enne sia stato ucciso. Strangolato probabilmente con un cavo elettrico da qualcuno che poi ha appeso il suo cadavere alla libreria di casa, per depistare le indagini e far credere che Biondo si fosse suicidato impiccandosi. Questa la convinzione dei coniugi Biondo, che hanno fatto riaprire il caso. “Il solco sul collo di Mario Biondo era compatibile con un cavo elettrico, non con la pashmina”: è il clamoroso risultato del test dell’antropologo forense Maurizio Cusimano. Vacilla così la tesi del suicidio.
A distanza di cinque anni dalla morte del cameraman – scrive Palermo Today – un giudice ha deciso di riaprire il caso. Il tutto è successo dopo che i genitori di Mario hanno presentato una denuncia penale nei confronti del medico legale. A “Chi l’ha visto?” è stata analizzata la scena del delitto. “Mario Biondo quella notte a Madrid” – si chiama così lo speciale andato in onda – ha messo a fuoco cosa hanno scoperto i medici legali. Secondo i consulenti della famiglia, quello di Biondo è stato un chiaro suicidio simulato. Nessun gioco autoerotico, insomma. Mario è stato appeso lì dopo la morte.
“La pashmina poggiava in uno spazio compreso tra il mento e il collo e non c’era un altro nodo dietro, insomma con quel tipo di appoggio non avrebbe potuto creare un suicidio”, ha spiegato l’antropologo forense Maurizio Cusimano. Le indagini sulla morte di Mario Biondo hanno chiarito (con una simulazione al computer) che con quel tipo di appoggio, la vittima sarebbe caduta all’indietro: la libreria non avrebbe potuto reggere il peso. Il palermitano, invece, sarebbe stato invece soffocato con un cavo.
Insomma Biondo – che non presentava segni di reazione per esempio sulle braccia – secondo i consulenti della famiglia Biondo potrebbe essere stato tramortito con un colpo alla testa e poi strangolato mentre era privo di sensi. Per la mamma di Mario Biondo, la signora Santina D’Alessandro, non ci sono mai stati dubbi: “Mio figlio è stato ammazzato e non mi darò pace fino a quando gli assassini di Mario non saranno in carcere”.
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