Controcopertina

La bimba di 8 anni esce a passeggiare con il cane, il gesto choc della vicina di casa



La piccola Dorothy – 8 anni – ha un cagnolino che ama alla follia. La mamma, per renderla responsabile e farle capire cosa significhi veramente avere un cane, la invita a portare il suo cagnolino a spasso, a fare i suoi bisogni. Succede spesso. Ma l’ultima volta che Dororthy ha portato il cagnolino a passeggiare, è successo qualcosa di assurdo nel quartiere benestante di Chicago dove la piccola vive insieme alla sua famiglia. La bambina era rientrata dalla consueta passeggiata con il suo cagnolino quando, di fronte a casa sua, si ferma una volante della polizia con la sirena accesa. La bimba si preoccupa. Così come sua madre che, non rendendosi conto che la piccola era rientrata, pensa subito al peggio. Poi scopre la verità: a chiamare la polizia era stata la sua vicina di casa che ha visto una bambina di “età probabilmente sotto i cinque anni” sola per strada con il cane e ha deciso che qualche mamma snaturata la stava esponendo a grossi rischi.



“Lei ha una bambina di età inferiore ai cinque anni?” chiede la polizia quando Corey Widen apre la porta. E lei: “No, Dorothy ne ha otto”. La polizia vede che la bimba è sveglia ma decide comunque di entrare in casa e di fare un sacco di domande. La mamma della bimba spiega agli agenti che sta seguendo, per crescere sua figlia, sta seguendo i precetti del movimento “free range”. In pratica sta cercando di abituare Dorothy ad avere più responsabilità e a fare qualche commissione da sola.

Lei, comunque, la segue sempre dalla finestra… “Abbiamo preso il cane con l’impegno che tutti lo avrebbero portato fuori a fare i suoi bisogni, e Dorothy pure deve farlo” ha spiegato la signora Widen. La polizia scuote la testa, tutto sembra risolto. Ma non è così. Il peggio arriva dopo, quando gli assistenti sociali bussano alla porta della famiglia di Dorothy. Colpa ancora della vicina: la donna, evidentemente, aveva reputato la polizia troppo indulgente così si è rivolta ai servizi sociali.

Il dipartimento ha interrogato la bambina ma anche i vicini, gli insegnanti della bimba, gli amici, persino la pediatra. Corey è stata costretta a pagare un avvocato per uscire da quell’impiccio. Fortunatamente il Dipartimento ha chiuso il caso riconoscendo che non era successo niente e che la bambina non era esposta a rischi. Non è la prima volta che in America succedono cose di questo genere. Nel 2017 la signora Maisha Joefield si è vista la figlia sottratta per varie settimane per un assurdo incidente: Maisha l’aveva messa a letto, aveva chiuso la porta e si era infilata nella vasca da bagno, poi era andata a letto anche lei. Ma la bimbetta si era alzata, aveva aperto la porta di casa ed era uscita, perché voleva andare a casa della nonna. Ma la polizia ha messo Maisha in prigione per una settimana, incriminandola per aver esposto la figlia a pericoli, e ha messo la bambina in affidamento temporaneo.



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