Controcopertina

“Italia venduta alla Russia!”. Il pesante attacco al Governo Salvini-Di Maio



Un’alternativa estera per far fronte, eventualmente, a un attacco. Un’ipotesi che ha già iniziato a circolare in rete dopo essere comparsa sui giornali e che ha scatenato polemiche a non finire, con gli attacchi al governo subito comparsi sui social e tra i commenti pubblicati a margine dei vari articoli. L’idea è che il ministro per gli Affari Europei, Paolo Savona, stia prendendo in considerazione la proposta di una garanzia e un fondo sovrano russo qualora l’Italia sia accerchiata dagli speculatori e la Bce di Mario Draghi non intervenisse per aiutarla. Uno scenario che è stato dipinto sulle pagine de La Stampa firmato da Marco Zatterin, secondo il quale il ministro immagina “un’alternativa esterna”, magari sotto forma di una garanzia russa, ipotesi che “stiamo esaminando”. Se fossimo attaccati – è il ragionamento – potrebbe essere un fondo sovrano di Mosca a tutelarci.



Stando a quanto si legge nell’articolo, “Savona ha suggerito che in caso di tempesta dovrebbe essere la Bce ad aprire il portafoglio, acquistando titoli italiani. Lo ha detto a Draghi, nel faccia a faccia a Francoforte, cercando di convincerlo che l’eventualità costituirebbe un attentato alla stabilità monetaria dell’Eurozona e giustificherebbe la mossa. Sennò? Il ministro delle Politiche Ue è fra quanti immaginano un’alternativa esterna”.

L’ipotesi è quella di “una garanzia russa, ipotesi che ‘stiamo esaminando’. Se fossimo attaccati, se ne deduce, potrebbe essere un fondo sovrano di Mosca a tutelarci”. L’articolo di Zatterin prosegue: “Ammette il professore cagliaritano che la cosa creerebbe “seri problemi di politica estera” e ha ragione. L’Italia, un grande Paese occidentale, uno Stato fondatore dell’Unione che non si cura abbastanza, viola i parametri a dodici stelle e poi chiede aiuto a Putin.

Il Pd ha subito detto la sua sull’ipotesi che aveva iniziato a circolare: “Dal cigno nero allo scudo russo: il ministro Tria smentisca subito ipotesi del suo collega Savona di intervento russo in caso di tempesta finanziaria. Obiettivo sovranista era quello di spostare asse occidentale del nostro Paese?”. Così Filippo Sensi, deputato per il Partito democratico. “Con lo spread a 270 secondo Savona è il momento di fantasticare su aiuti russi. Davvero Conte pensa di spostare asse economico e strategico verso la Russia? Serve chiarimento qui si scherza con il fuoco”.



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