Imu e Tasi, scadenza al 17 dicembre: cosa cambierà nel 2019?



Il prossimo 17 dicembre i proprietari degli immobili dovranno versare il saldo delle imposte locali ovvero Tasi e IMU. Per quest’anno non sono previsti aumenti, ma a partire dal 2019 le cose potrebbero comunque cambiare perché si potrebbe dare la possibilità ai comuni di poter aumentare le aliquote per dover far fronte ad alcuni sacrifici che sono stati imposti dalla manovra. L’IMU è un’imposta Municipale, mentre la Tasi è il Tributo per i servizi indivisibili e mentre la prima si versa per il possesso dell’immobile, la Tasi è un tributo che si versa direttamente al comune per poter garantire i servizi indivisibili, ovvero quelli che sono erogati dall’ente e che vengono utilizzati da tutti i cittadini perché non rispondono ad una specifica utenza. Tra questi servizi citiamo l’illuminazione pubblica, la manutenzione delle strade e la vigilanza urbana.



Questi due tributi, ovvero l’Imu e la Tasi non vengono pagati sull’abitazione principale o sulle pertinenze tipo posti auto, cantine e box, solai e per tutte quelle cose che rientrano all’interno di parametri catastali, mentre è obbligatorio per le abitazioni principali che sono considerate di maggior pregio come immobili signorili, le Ville, Castelli e Palazzi. Si pagano anche per le seconde case, ovvero quelle che sono anche in affitto, così come per quelli che vengono dati in uso gratuito ad eccezione di una riduzione del 50% nel caso in cui l’utilizzo gratuito va da padre a figlio.

Gli Enti locali incasseranno circa 10 miliardi grazie al versamento della Tasi e dell’Imu, ma ci sarebbe una novità piuttosto positiva per tutti i cittadini italiani, ovvero che per il prossimo anno come abbiamo già anticipato non ci sono aumenti. I comuni non potranno in alcun modo aumentare l’aliquota massima fissata, ma il rischio però è che nel 2019 si potrebbe dare questa concessione ai comuni, ai danni dei cittadini italiani. A prevedere se e quanto dovranno pagare i singoli comuni, le quote vanno dal 10% al 30% dell’importo totale.

Nel caso in cui si tratta della prima abitazione, l’inquilino è esonerato, mentre rimane per il proprietario l’obbligo di pagare la sua quota che può variare dal 70% al 90%. Ricordiamo che il pagamento del saldo dell’Imu della Tasi per l’anno 2018 va effettuato entro e non oltre il 17 dicembre 2018 ed in genere il pagamento è effettuato in due rate, salvo che il contribuente non abbia già versato l’intero importo in un’unica soluzione. Nello specifico, il pagamento della seconda rata va eseguito a conguaglio sulla prima, tenuto conto delle delibere comunali.



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