A partire dal primo gennaio 2019, saranno triplicati gli interessi legali per coloro che pagano in ritardo il Fisco. Ad aumentare è il tasso degli interessi legali ed infatti con un decreto del 12 dicembre pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 15 dicembre, si stabilisce come la misura del saggio degli interessi legali di cui articolo 1284 del codice civile fissata allo 0,8% in ragione dell’anno con decorrenza dal primo gennaio 2019. Questo sostanzialmente significa che per esempio pagare le tasse in ritardo costerà di più e quindi il triplo. Non si tratta del primo aumento visto che già lo scorso anno gli interessi legali erano saliti dallo 0,1% allo 0,3%. Adesso si passerà dallo 0,3% annuo allo 0,8% e questa misura è stata inserita di fatto nel decreto del ministero del tesoro dello scorso 12 dicembre. Il tasso di interesse triplicato riguarderà tutti i pagamenti rateali che rientrano nella Definizione agevolata, ovvero la definizione degli atti dei procedimenti di accertamento da parte del fisco e per il saldo con la chiusura delle liti pendenti.
Per poterti mettere in regola con i pagamenti o messi del 2018 quindi si provvederà al pagamento dello 0,3% fino al 31 dicembre 2018. A partire dal mese di gennaio 2019 arriverà la stangata con lo 0, 8% in più. Sembra rimanere però ancora la differenza tra quelli che sono gli interessi pagati dalle fisco al contribuente e quelli invece che sono versati dal contribuente o il fisco.
Di fatto, dunque, nel caso in cui un contribuente ha diritto ad un rimborso per un errore da parte del fisco riceverà il pagamento di un interesse che ammonta al 2% annuo, mentre nel caso si abbia il processo inverso si pagherà il doppio. Nel caso in cui il contribuente paga in ritardo, inoltre, subirà una sanzione che ammonta al 30% con una riduzione poi del 15% nel caso in cui il pagamento avvenga entro 90 giorni. Si tratta ovviamente di un trattamento non equo e la disparità sembra essere piuttosto evidente, soprattutto adesso con l’aumento degli interessi legali che non fa altro che aumentare il divario tra fisco e contribuente. Nel provvedimento viene ricordato come il ministro dell’economia può modificare questa misura sulla base del rendimento medio annuo lordo dei titoli di Stato di durata che non deve essere superiore ai 12 mesi, tenuto conto anche del tasso di inflazione che si è registrato nel corso dell’anno.
“La nuova misura dello 0,8% si dovrà, infatti, applicare sui pagamenti rateali dovuti per la definizione agevolata dei processi verbali di constatazione (articolo 1), per la definizione degli atti del procedimento di accertamento (articolo 2) e per la chiusura delle liti pendenti (articolo 6). Per regolarizzare gli omessi o tardivi versamenti del 2018, con il ravvedimento nel 2019 per gli interessi legali, si dovranno quindi applicare le due misure, dello 0,3% fino al 31 dicembre 2018 e dello 0,8% dal 1° gennaio 2019“, è questo quanto si legge in un noto quotidiano nazionale che spiega come il costo del ravvedimento sarà piuttosto oneroso.
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