Dopo le vittime registrate a Ferrara, adesso sembra che il virus del West Nile sia stato riscontrato anche nel Novarese. Si tratterebbe del virus del Nilo, chiamata anche febbre del Nilo che in Europa è presente sotto forma di due Ceppi, ed è stato registrato anche in Piemonte. Stando a Quanto riferito dall’ Istituto Zooprofilattico del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, sembra che la febbre del Nilo sia stata accertata un po’ in tutte le province. Nel mese di luglio ad oggi ci sono state sei positività virologica nel Torinese ed una nel vercellese, e proprio per questo motivo e per scongiurare ulteriori casi, il coordinamento per le attività trasfusionali della Regione Piemonte ha introdotto il test Nat per West Nile virus per tutte le donazioni di sangue ed emocomponenti. Intanto a Massa, un cinquantenne che è residente nel Novarese, pare sia stato ricoverato nel reparto di malattie infettive del nuovo ospedale apuano, dopo avere contratto il virus della febbre del Nilo.
La Notizia è stata riportata da noto quotidiano La Nazione. Il tutto sarebbe iniziato lo scorso giovedì quando il turista Si è accorto di avere dei problemi ad un occhio e così ha deciso di recarsi al pronto soccorso, ma non presentava altri sintomi. Il cinquantenne è stato visitato e tutto sembrava essere sotto controllo, anche perché non aveva neppure la febbre. Poi però la situazione si è complicata e il turista e nel pomeriggio di domenica è stato trasportato in ospedale ed è scattato questa volta un protocollo sanitario più approfondito. Il paziente si è sottoposto a due TAC ed è insorta una febbricola che però non ha raggiunto delle temperature elevate.
Ad ogni modo, i medici hanno preferito ricoverare l’uomo nel reparto di malattie infettive e la prognosi è stata riservata e lo è tuttora. Secondo i medici si tratterebbe della febbre del Nilo e il suo quadro clinico dovrà essere tenuto sotto controllo nelle prossime ore per le terapie adeguate. Intanto nella mattinata di oggi il sindaco Francesco Persiani e l’ufficio ambiente del comune ha provveduto alla disinfestazione nelle aree pubbliche e più nello specifico nell’aria che dista Fino a 250 metri dalla casa dove alloggiava il paziente.
“A tutt’oggi lungo la fascia che va dal delta del Po verso nord est sono stati diagnosticati circa una quindicina di casi di West Nile, quindi vuol dire che la diffusione c’è abbastanza in questo periodo“, spiega Marco Libanore, direttore del reparto Malattie infettive del’Azienda ospedaliera di Ferrara. Tra le persone contagiate sembra che il 95% dei casi si è riferito a persone nate al di sopra dei 65-70 anni con delle patologie concomitanti Come ad esempio ischemie cerebrali croniche, Vascopatia cerebrali, cardiopatia immunodepressi e soggetti deboli a causa di patologie o dell’età.
Add comment