Se si hanno problemi di glicemia e comunque una predisposizione al diabete questo non deve far sì che si devono eliminare dalla propria alimentazione pasta e pane, ma vanno mangiati nelle giuste dosi e proporzioni. A riferirlo sono tutta una serie di studi e di ricerche che sono state effettuate in questo campo. Ciò che è Importante sottolineare sono dunque le proporzioni ed il giusto bilanciamento dei carboidrati ma anche condurre uno stile di vita complessivamente sano, che possa includere anche le attività fisica. Questo sarebbe il giusto mix per prevenire il diabete, che purtroppo al giorno d’oggi risulta essere la più comune tra le malattie metaboliche e caratterizzato da un aumento del glucosio nel sangue, determinato dall’ incapacità del nostro organismo di metabolizzare i carboidrati in modo corretto per via anche di una produzione insufficiente dell’insulina, che come sappiamo è prodotta dal pancreas.
Esistono diversi tipi di diabete, esiste quello insulino dipendente o di tipo 1, quello non insulino dipendente di tipo 2 ed il più comune tra i casi di diabete ed infine il diabete secondario, da malattie pancreatite, quello causato da farmaci o sostanze chimiche, quello dettato da alterazioni ormonali ed il diabete mellito gestazionale che insorge nelle donne in gravidanza. Come abbiamo visto, il diabete più comune è quello di tipo 2, ovvero quello che è scatenato dall’interazione di più cause tra cui anche una predisposizione genetica. A complicare e aumentare la possibilità di ammalarsi di diabete ci sono sicuramente due fattori ovvero l’obesità ed un’alimentazione piuttosto sbilanciata, ricca di zuccheri e insaturi grassi.
La dieta di un soggetto diabetico non deve essere a livello di calorie inferiori rispetto a quello di un soggetto non diabetico, ma so che va tutelato e il rapporto e le giuste quantità di carboidrati. Bisogna anche attenzionare la ripartizione delle calorie fra gli alimenti e quindi nella quotidiana alimentazione deve essere valutata la funzione degli zuccheri semplici ad assorbimento rapido, dando preferenza a quelli che sono gli zuccheri complessi ad assorbimento lento vero gli amidi.
La quantità di carboidrati non dovrà superare il 50- 55% delle calorie totali perché almeno l’ottanta per cento di queste va costituita da amido e restante 20% da zuccheri non insulino dipendenti e fibre. Queste vanno assunte in quantità elevate, soprattutto quelle idrosolubili che pare riescano a rallentare l’assorbimento intestinale dei carboidrati e quindi rallentano anche l’assorbimento del colesterolo. Riguardo le proteine, queste devono costituire circa il 15- 20% delle calorie totali e circa un terzo deve essere formato proprio da proteine animali. Il restante 25% deve essere fornita da Grassi preferibilmente di origine vegetale. E anche necessario un giusto apporto di vitamine, di sali minerali che deve essere particolarmente adeguato. Nella dieta per diabetici è possibile anche sostituire gli alimenti ma il giusto modo, per effettuare lo scambio e mantenere inalterato l’apporto calorico, è raggruppare gli alimenti in base al loro contenuto in zuccheri.
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