Tanto si parla delle nuovo condono, che è stato approvato dal governo e che non riguarderà soltanto il bollo auto ma anche tutte le imposte locali come quelle relative alla casa tra le quali IMU, Tari e Tasi. Questo condono va esteso a tutte le cartelle di importo inferiore a €1.000, perché il contribuente non ha pagato nel periodo relativo dal 2000 al 2010. Come abbiamo visto, Dunque il condono riguarderà quelle mini cartelle di importo inferiore a €1000 ,importo che deve essere costituito non soltanto dall’importo scritto a ruolo, ma anche comprensivo di interessi e sanzioni che ne sono stati derivati dal ritardo sui pagamenti. Il contribuente dovrà Dunque accertarsi che le cartelle che sono in suo possesso, rientrano in questa misura chiamata condono e deve nello specifico prestare molta attenzione alla data che è riportata sulla cartella, alla voce iscrizione al ruolo, così come l’importo che non deve superare i €1000 complessivi.
Se le cartelle di cui sono in possesso i contribuenti rispecchiano questi requisiti, si potranno ritenere annullate d’ufficio. Dunque, il contribuente non dovrà fare completamente nulla, quindi non dovrà presentare alcuna domanda per poter ottenere il condono, ma sarà l’agente di riscossione a provvedere a cancellare il debito entro la fine del 2018. Come abbiamo visto, dunque, rientrano nel condono anche le tasse relative a IMU, tasi e Tari. Per IMU, intendiamo l’imposta Municipale propria dovuta per i terreni fabbricati e le aree fabbricabili e non viene invece applicata alle abitazioni principali.
La tassa va versata direttamente dal proprietario oppure titolare dei diritti di usufrutto, abitazione, superficie ed enfiteusi e l’aliquota in genere è pari allo 0,76% anche se varia da comune a comune. La Tasi, invece, è una tassa per i servizi indivisibili comunali ed è dovuta da tutti coloro che posseggono e che detengono qualsiasi titolo fabbricato o scoperto oppure arie fabbricabili e l’aliquota in questo caso è pari allo 0,1%. La Tari invece è destinata a finanziare tutti i costi del servizio di raccolta, nonché di smaltimento dei rifiuti ed è a carico di chi utilizza l’immobile.
Condono per le cartelle dopo il 2010
Riguardo le cartelle che sono pervenute dopo il 2010, queste potrebbero rientrare nel provvedimento di sanatoria. Sostanzialmente però si tratta di rottamazione ed infatti funziona in modo differente rispetto al condono nel senso che il contribuente avrà la possibilità di allungare il periodo in cui pagare il debito. Questa misura della rottamazione non è stata proprio soddisfacente e pare che abbia anche creato dei problemi non indifferenti ai contribuenti, perché anche se gli importi da pagare erano comunque scontati di sanzioni e gli interessi, il pagamento andava fatto in 5 rate in due anni. La nuova rottamazione, adesso invece, prevede che il pagamento possa essere effettuato in 5 anni.
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