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Streaming Live Roma – Spal Gratis Diretta Tv Link (come vedere la partita)



Sabato 20 ottobre 2018 alle ore 15.00 Roma e Spal si batteranno per la nona giornata del campionato di Serie A 2018 2019. Sotto nel dettaglio troverete le info su come e dove vedere in tv e in diretta streaming Roma  Spal • Roma  Spal dove e come vederla.



Dove vedere Roma  Spal in tv La gara Juventus Genoa sarà visibile in esclusiva su Sky Sport. Dove vederla in streaming In streaming la partita sarà visibile per gli abbonati Sky su Sky Go, che consente di vedere i programmi Sky su pc e dispositivi mobili.

Esistono vari modi per vedere le partite di calcio di ogni competizione in diretta streaming sul proprio dispositivo elettronico, sia esso un PC, uno smartphone o un tablet.

Molti siti, che propongono questi eventi dal vivo, sono illegali e offrono il più delle volte una qualità video e audio scarsa, oltre a venire periodicamente oscurati dalle autorità di polizia informatica per violazione del diritto di riproduzione. Ci sono però numerosi portali che offrono la possibilità di vedere le partite di calcio in streaming live e in qualità HD. Molti, come Sky Go e Premium Play, sono a pagamento, altri del tutto gratuiti.

Per vedere Juventus – Genoa in streaming si possono consultare i siti delle emittenti che operano fuori dall’Italia. Ecco un breve elenco delle alternative che potrebbero fare al caso vostro:

  1. Paesi Bassi con Sanoma Media Netherlands;
  2. Svizzera con Schweizer Radio und Fernsehen;
  3. Serbia con Radio-televizija Srbije;
  4. Suriname con Surinaamse Televisie Stichting;
  5. Repubblica Ceca con Ceská Televize;
  6. Portogallo con Rádio e Televisão de Portugal;
  7. Paraguay con Sistema Nacional De Television;
  8. Svezia con Modern Times Group;
  9. Slovacchia con Slovenská Televízia;
  10. Turchia con Turkish Radio and Television Corporation.

Consiglio: un amuleto a portata di mano. Perché ci dev’essere una sottile maledizione che incombe su Patrik Schick. L’attaccante ceco infatti, che secondo i piani della vigilia, oggi sarebbe dovuto partire titolare contro la Spai, invece non è stato neppure convocato. «Ha qualche problemino (muscolare, ndr) – ha spiegato ieri Eusebio Di Francesco – ma per il resto, al di là degli infortuni, la squadra sta bene». Ecco, il problema è che gli stop non sono banali. Schick è stato fermato solo a scopo precauzionale e quindi martedì contro il Cska Mosca dovrebbe esserci, così come De Rossi e Kolarov, che oggi non andranno neppure in panchina. Assenze più lunghe, invece, riguarderanno Perotti e Karsdorp, che probabilmente salteranno anche il match contro il Napoli di domenica prossima vert è pronto per essere rilanciato da titolare anche per risparmiare El Shaarawy, mentre – detto che Pastore sarà in panchina – sarà all’esordio da titolare all’Olimpico il baby Luca Pellegrini, che in trasferta aveva già giocato dall’inizio a Empoli. «Terrò conto del minutaggio dei calciatori – ammette l’allenatore – con la speranza di recuperare due giocatori come Kolarov e De Rossi per il Cska». Occhio, questo non significa che la Spai sia sottovalutata. «Avremo una partita molto complicata, i ferraresi hanno fatto grandi prestazioni. Andare a sottovalutare una squadra è il grande errore che spesso si fa in questo ambiente. Dobbiamo affrontare il match con grandissima applicazione, perché davanti, ad esempio, hanno Lazzari che è partito dai dilettanti e ora è il giocatore che fa più dribbling in campionato. La Roma deve avere continuità. Noi non abbiamo superato niente, occorre continuare nella giusta strada che abbiamo intrapreso, però non è finita qui».

PELLEGRINI E PASTORE E

allora alcune delle scelte di oggi sono in relazione alle prossime. Ad esempio Kluivert è pronto per essere rilanciato da titolare anche per risparmiare El Shaarawy, mentre – detto che Pastore sarà in panchina – sarà all’esordio da titolare all’Olimpico il baby Luca Pellegrini, che in trasferta aveva già giocato dall’inizio a Empoli. «Terrò conto del minutaggio dei calciatori – ammette l’allenatore – con la speranza di recuperare due giocatori come Kolarov e De Rossi per il Cska». Occhio, questo non significa che la Spai sia sottovalutata. «Avremo una partita molto complicata, i ferraresi hanno fatto grandi prestazioni. Andare a sottovalutare una squadra è il grande errore che spesso si fa in questo ambiente. Dobbiamo affrontare il match con grandissima applicazione, perché davanti, ad esempio, hanno Lazzari che è partito dai dilettanti e ora è il giocatore che fa più dribbling in campionato. La Roma deve avere continuità. Noi non abbiamo superato niente, occorre continuare nella giusta strada che abbiamo intrapreso, però non è finita qui».

DE ROSSI: RINNOVO E POI… Il tecnico abruzzese, poi, parla dell’avvenire di Daniele De Rossi – sempre più vicino al rinnovo -, che ha detto due giorni fa di vedersi un giorno allenatore. «Lui già fa il mio collaboratore – scherza Di Francesco Scherzi a parte, Daniele è un punto di riferimento. Il fatto di aver avuto un percorso calcistico importante, essendo anche un centrocampista, lo aiuterà Credo che in futuro potrà essere un ottimo tecnico».

QUADRANGOLARE Titoli di coda in vista del 2019. La Qatar Airways, infatti, sta allestendo un quadrangolare a Doha con Roma,. Bayern, Boca Juniors e Al Sadd, le squadre cher sponsorizzano. Allacciate le cinture.

Il suo erede – e amico – in Primavera, Riccardo Cala- fiori, sta combattendo una sfida difficilissima negli States. A due passi da Philadelphia, si allena per tornare in campo dopo il grave infortunio al ginocchio. Luca Pellegrini, come tanti romanisti, lo segue e lo incoraggia, lui che lo scorso anno ha vissuto un calvario simile, con due operazioni in pochi mesi. Calvario che oggi si chiude, una volta per tutte. Dopo l’esordio assoluto in campionato (Frosinone), quello in Champions (Viktoria Plzen) e quello da titolare (Empoli), oggi giocherà per la prima volta dall’inizio all’Olimpico, davanti ai suoi tifosi. Molti dei quali, vista la promozione studenti che ha riempito la curva Nord e una parte della Tevere, saranno poco più piccoli di lui. Vent’anni da compiere a marzo, reduce da un altro esordio, quello con l’Under 21 – mezz’ora col Belgio, un’ora con la Tunisia -, il pupillo di Mino Raiola sa che questo è il momento più importante della sua carriera.

DIMOSTRAZIONI È adesso, in fatti, che deve confermare che tutto quello che di buono, da anni, si dice sul suo conto, corrisponda a verità. Alla sua età, 19 anni e 7 mesi, De Rossi aveva una sola presenza in Serie A, Florenzi nessuna, Lorenzo Pellegrini era invece a 5, di cui 4 con il Sassuolo. La strada dell’altro Pellegrini, Luca, sembra quella dei predestinati, anche perché dopo la sosta Di Francesco poteva mettere Santon a sinistra e Florenzi a destra, invece ha scelto lui.

MATURITÀ’ «Darò continuità al suo percorso di crescita – ha spiegato il tecnico -, ricordando che deve continuare a lavorare con umiltà, cercando di essere più pulito in tutte le sue prestazioni, con la palla e senza. Ha fisicità e grandi mezzi, deve essere bravo ad imparare a sfruttarli di più. È giovane ed è giusto che debba migliorare e sbagliare». Giovane sì, più maturo anche: merito dei consigli dei compagni, De Rossi e Kolarov su tutti, di una serenità personale importante a questa età (è fidanzato da qualche tempo con Alice, come racconta il suo profilo Instagram) e dei rimproveri di Di Francesco, che da luglio lo segue come un’ombra.

ACQUA E PRATO Praticamente quello che a casa, da sempre, fa suo padre Mauro, oggi scopritore di talenti, ieri difensore della Primavera del Napoli, che il giovedì si divertiva (più o meno…) a marcare Maradona in allenamento. È lui che, pur sapendo di avere in casa un potenziale campione, ha resistito al richiamo dei soldi facili di Liverpool e City ed è lui che ha scelto di affidare il figlio a Mino Raiola (e cugini) pur sapendo che il rinnovo di contratto con la Roma non sarebbe stato semplice. Oggi Pellegrini guadagna tanto per l’età e le presenze (circa 800mila euro), ma sa anche che le aspettative vanno di pari passo con lo stipendio. La fascia sinistra della Roma, che prima di Kolarov veniva da anni di tormento, potrebbe essere sua per anni: i tifosi lo sperano.

Non c’è niente da fare. E’ difficile rinunciare a Dzeko. Soprattutto se Edin è tornato a segnare e non si è fermato neppure in Nazionale. Di Francesco lo manderà in campo anche oggi, alla ripresa del campionato contro la Spal. Il ballottaggio per motivi di turn over con Schick è stato superato per via dei problemi fisici dell’attaccante ceco, tornato infortunato dagli impegni con la Nazionale e non convocato per oggi. E comunque Eusebio non vuole rinunciare a Dzeko, visto che si è sbloccato, quasi trasformato rispetto alle inquietudini di inizio stagione. Edin ha saputo impegnarsi per uscire dalla crisi e l’allenatore ha cambiato qualcosa per metterlo in condizione di non restare troppo isolato. Dzeko ha grandi potenzialità, che mette a disposizione della squadra. Deve ritrovare continuità, ma è sulla buona strada. Di Francesco vorrebbe che eliminasse quelle pause che a volte accusa durante le partite.

Dzeko è un campione. Cinque gol al suo attivo in questa stagione, compresa la tripletta in Champions contro il Viktoria Plzen. E la doppietta cinque giorni fa che ha permesso alla Bosnia di battere l’Irlanda del Nord a Sarajevo. Numeri da record. E’ arrivato a quota 301 gol in carriera, così suddivisi: 55 con la Nazionale e 246 con le squadre di club (Teplice, Wolfsburg, Manchester City e Roma). Edin ha ripreso a segnare e in campo non sbuffa più. In campo la sua presenza si sente sempre, se non segna c’è la prestazione per la squadra. Basti ripensare al derby. Dzeko non ha segnato, ma è stato determinante per vincere la partita. Al suo attivo 78 gol in 145 partite con la maglia della Roma, ma anche assist e giocate degne di un grande rifinitore. Quando non segna il gol gli manca, ma sa anche mettersi a disposizione dei compagni. A volte sbaglia conclusioni facili, ma ha risolto partite difficili con una giocata. Ha conquistato i tifosi. Oggi Dzeko è un romano acquisito, non ha voluto lasciare la città che lo ha adottato, ormai si sente perfettamente amalgamato, nella squadra è diventato uno dei leader, uno che i compagni rispettano e stanno ad ascoltare. E’ entrato a far parte della top 10 dei marcatori della storia della Roma. Edin in campo è un dominatore, uno che anche gli avversari rispettano. Uno che trascina i compagni nei momenti di difficoltà.
insegue da costa. Dzeko ha gia segnato alla Spal, dieci mesi fa all’Olimpico, l’unica volta che ha affrontato la squadra ferrarese. Il centravanti bosniaco è a caccia del bis per raggiungere Da Costa, con 79 gol, al 9° posto della classifica dei marcatori giallorossi di tutti i tempi. Poi potrà lanciarsi all’inseguimento di Delvecchio, 8° a quota 83. La sua storia alla Roma è destinata a continuare. Dzeko è tornato ed essere protagonista con la maglia giallorossa. L’attaccante bosniaco è il centravanti ideale per il calcio proposto da Di Francesco. Presto potrebbe prolungare il suo contratto con la Roma, in scadenza il 30 giugno 2020. Il centravanti è disposto a spalmare il suo ingaggio da cinque milioni di euro netti e restare un anno in più nella Magica.

La classifica ancora non gli piace. E ora che ha buttato per sempre gli occhialoni neri, la vede pure meglio. Di rientro dalla sosta, Eusebio Di Francesco non ha alcuna intenzione di pensare alla Champions League, alla settimana prossima e al Cska, e schiererà la migliore Roma possibile, compatibilmente con gli infortuni e la stanchezza di chi si è affaticato con la propria nazionale. E’ la Spal, è un test vero: «Non hanno ottenuto grandi risultati di recente. Ma riguardatevi la partita con l’Inter e capirete che la squadra va rispettata. Semplici ha il miglior dribblatore del campionato, che è Lazzari, quindi dovremo stare attenti. Non possiamo permetterci passi falsi, la strada che avevamo intrapreso prima della pausa era corretta ma dobbiamo insistere con la giusta determinazione».

TACKLE. Ecco la parola-chiave. Da allenatore chiede continuità nell’atteggiamento dopo aver letto i dati sui contrasti: «Se siamo in coda a questa classifica, se perdiamo tanti duelli, è evidente che dobbiamo migliorare. Tra noi certe cose ce le diciamo, lavoriamo per raggiungere obiettivi diversi». E’ un altro motivo per non utilizzare giocatori che non sono al top, a parte forse Nzonzi che in assenza di De Rossi è insostituibile nonostante un solo allenamento nelle gambe dopo il ritorno dalla Francia: «Devo tener conto di molte cose. Steven e Kluivert li ho visti solo poche ore fa. Schick poi è tornato con qualche acciacco: peccato, avevo in testa di farlo giocare titolare». Lo ha infatti dovuto escludere dalla lista dei convocati a causa di un problema muscolare.

KEY PLAYER. Non può dunque rinunciare a Dzeko, al quale chiede di non adagiarsi: «Edin ha un potenziale incredibile, di cui nemmeno è pienamente consapevole. Deve trovare continuità nell’arco della partita: non dico sparisca dal campo ma gli capita di non essere sempre a disposizione della squadra. Devo dire che negli ultimi tempi ho notato grandi miglioramenti in questo senso. E il merito è suo. Io non faccio altro che provare a sfruttare il massimo da ogni calciatore». La sua prossima sfida è reinserire Pastore, che oggi torna in panchina dopo l’infortunio capitato nel primo tempo del derby: «La cosa importante è che Javier stia bene. E questo oggi è assodato. Ha fatto un allenamento, vediamo a che punto sarà la sua condizione anche in vista delle prossime partite».

TUNNEL. Diventa polemico, Di Francesco, quando commenta il caso di Perotti, fermato dal terzo infortunio muscolare negli ultimi due mesi: «Avete parlato già a chi ne capisce più di me…». Si riferisce a Daniele Popolizio, ex mental coach del giocatore, che in un’intervista a Rete Sport non aveva usato parole tenere nei suoi confronti. Poi spiega: «Sono dispiaciuto per Diego, perché vive il calcio come una passione. Sicuramente adesso va aiutato psicologicamente. Studieremo con i preparatori un piano per riaverlo al meglio». Perotti anche a Siviglia era sprofondato in un burrone di malesseri, dal quale era uscito solo con il trasferimento al Genoa, come Monchi ricorda bene. Di tutt’altro umore invece sarà Luca Pellegrini, che giocherà la sua prima da titolare all’Olimpico in sostituzione dell’infortunato Kolarov: «Gli serve fare esperienza per crescere. Deve lavorare ancora con umiltà per essere più pulito in ogni situazione, con o senza palla».

Si ferma anche Schick e il turn over per la Roma comincia subito, alla ripresa del campionato. L’attaccante ceco non è stato convocato, come De Rossi, Kolarov, Perotti e Karsdorp e le scelte per la formazione da mandare in campo contro la Spal sono quasi obbligate. In difesa torna Florenzi (che in assenza di De Rossi sarà il capitano), anche se ieri a destra è stato provato anche Santon. La coppia centrale sarà ancora formata da Manolas e Fazio, mentre a sinistra Luca Pellegrini farà il suo esordio da titolare nel suo stadio. Con il giovane proveniente dal vivaio saranno quattro gli italiani in campo, di cui tre romani. A centrocampo con Nzonzi ci sarà Cristante, che ha già dimostrato di saper ricoprire quel ruolo con equilibrio tattico.

Con la conferma del 4-2-3-1 davanti ci saranno Ünder, Lorenzo Pellegrini e Kluivert. Il giovane olandese sembra essere in vantaggio su El Shaarawy, che tornerà martedì in Champions League. Anche se il Faraone è stato provato a sinistra in alternativa con il giovane olandese. Pastore ha recuperato dal riacutizzarsi del fastidio muscolare, ma si è allenato poco durante la settimana e andrà in panchina. Il ruolo di trequartista sarà affidato ancora a Lorenzo Pellegrini, che nelle ultime partite è stato uno dei protagonisti della rinascita della squadra.
Martedì ci sarà il turn over e almeno tre dei cinque giocatori infortunati saranno recuperati. L’allenatore punta soprattutto sul ritorno di De Rossi e Kolarov, che proveranno domani in vista della partita contro il Cska Mosca. I giocatori vogliono esserci e il tecnico è ottimista. Poi, oltre a El Shaarawy, che farà la staffetta con Kluivert, contro i russi potrebbe trovare spazio dall’inizio Santon.

la novità cangiano. Di Francesco vuole allungare la serie positiva cominciata contro il Frosinone e oggi insegue la quarta vittoria consecutiva in campionato. Per l’assenza contemporanea di Perotti e Schick, è stato convocato Gianmarco Cangiano, sedici anni, napoletano, considerato l’Insigne della Roma. Oggi andrà in panchina. Figlio d’arte, è un attaccante esterno, veloce, bravo palla al piede, brevilineo, baricentro basso, potente nelle gambe. Il padre Sasà Cangiano ha giocato per venti anni tra la serie D e la serie C campana. E’ uno dei giovani sui quali i responsabili del settore giovanile ci puntano. E sta trovando spazio nella Primavera sotto età. Di Francesco lo tiene in considerazione e lo aveva utilizzato nell’amichevole disputata il mese scorso a Benevento.

Tutti schierati in tribuna Monte Mario: papà Mauro, mamma Monica, la sorella minore Eleonora, la fidanzatina Alice. Non è la prima volta, in realtà, che i Pellegrini frequentano lo stadio Olimpico. Ma questo sabato è speciale: l’attesa, l’avvicinamento, l’ingresso, resteranno per sempre nella storia familiare.

CONFERMA. «Gioca Luca!». La notizia era un po’ nell’aria, a casa Pellegrini, ma non poteva essere urlata al mondo dal momento che Di Francesco non aveva comunicato la decisione al giocatore. Del resto, dopo una decina di giorni trascorsi con l’Under 21 non c’era stato il tempo materiale per un colloquio tattico. Ora però lo sappiamo tutti, è ufficiale, contro la Spal tocca di nuovo a lui. E sarà ancora più emozionante rispetto al debutto da titolare a Empoli, perché indossare da romanista la maglia della Roma all’Olimpico è un cumulo così indistinto di tensioni positive da non poter essere controllato.
AMMACCATURE. In realtà dalla Nazionale è tornato con un dolorino a una tibia, frutto di un ruvido contrasto, ma negli ultimi due allenamenti ha dato ampie garanzie a Di Francesco. Per la seconda volta potrà prendere il posto di Kolarov, che qualche settimana fa gli sussurrò in un orecchio una frase simile a un’investitura: «Vai Luca, tu giocherai sempre».  cliente. Non immaginava, l’esperto locatore della fascia sinistra, di essere obbligato a chiamarsi fuori per un paio di partite consecutive. Ma sa di aver lasciato nei piedi giusti la zona di competenza, anche se contro la Spal il compito di Pellegrini non si annuncia facile, con il velocissimo Lazzari come diretto concorrente. Di Francesco gli ha chiesto di giocare disinvolto, semplice, ma con un’attenzione maggiore rispetto a Empoli, quando è entrato un po’ goffamente nell’azione del rigore poi sbagliato da Caputo.

ONOMASTICO. Andrà quindi di nuovo in onda il festival dei Pellegrini, con Lorenzo confermato titolare dopo le esclusioni azzurre. Due romanisti cresciuti nel settore giovanile di Trigoria, due romani del quadrante Est che hanno fatto un percorso simile di accostamento alla Serie A. Per Luca è la prima gioia all’Olimpico con i grandi, dopo lo spezzone con assist per Kolarov contro il Frosinone, ma non il battesimo da titolare in questo stadio: con la Primavera giocò due anni fa una Supercoppa Primavera da protagonista, contribuendo a travolgere l’Inter (4-0). Un ricordo che vale da incoraggiamento.



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