L’esperienza di Samir Handanovic contro la geniale sregolatezza di Gigio Donnarumma. Anche le sorti di questo derby sono nelle loro mani. L’interista è nel pieno della sua maturazione professionale impreziosita anche dall’esordio (finalmente) in Champions. Il milanista sta affrontando la fase più difficile della sua carriera con la riconferma del suo talento dopo l’esordio da record (16 anni e 8 mesi) in Serie A. Reduce da una stagione (2017-2018) che ha destato qualche perplessità, Gigio deve fare chiarezza sul sul suo reale valore. Ma Handanovic non ha solo più esperienza ma anche più qualità tecniche e personali. Cambiano le difese nerazzurre ma lo sloveno è sempre al suo posto, abile stratega di un reparto che rappresenta uno dei punti di forza di quest’Inter. Non è così per il suo rivale odierno che, nelle ultime 13 partite di campionato, ha subito 16 reti.
Un derby per tornare grandi. E’ ciò che attendono Perisic e Çalhanoglu. Il croato, infatti, nonostante le 2 reti già messe a segno, nelle ultime uscite è apparso spento, forse ancora alle prese con le scorie del Mondiale. E’ vero, contro la Spal, ha comunque confezionato l’ennesimo assist per Icardi, ma è stato tutt’altro che travolgente. Il turco, invece, in questo avvio di stagione è stato, a sorpresa, molto simile a quello di un anno fa. Allora appariva come un oggetto misterioso, capitato su un pianeta sconosciuto. Ci ha messo un girone per svegliarsi, ma lo squillo (per merito di Gattuso) è suonato proprio in un derby, quello di Coppa Italia. Insomma, la sfida di stasera è una ghiotta opportunità per entrambi. Spalletti chiede a Perisic di sfondare a sinistra e fare male, direttamente o servendo Icardi. Gattuso, invece, si aspetta che Çalhanoglu tolga pressione a Suso e che magari inneschi il suo destro al fulmicotone.
Lo streaming per vedere il derby tra Inter e Milan può essere cercato dagli utenti italiani anche sui siti delle emittenti che operano fuori dai confini italiani. Oltre ad essere un’alternativa gratis e, forse per questo, molto diffusa è anche legale visto che i diritti per le partite della Serie A vengono acquistati nei paesi di origine. Ovviamente la telecronaca non sarà in italiano e le immagini non saranno sempre limpide. L’unico intoppo reale può essere l’intervento dei blocchi geografici che non consentirebbero di vedere lo streaming agli utenti italiani. Intanto i tribunali europei non si sono pronunciati ancora in maniera univoca. Ecco qualche esempio:
- Cina China Central Television;
- Indonesia Rajawali Citra Televisi Indonesia;
- Cipro Cyprus Broadcasting Corporation;
- Australia Special Broadcasting Service;
- Croazia Hrvatska radiotelevizija;
- Honduras Televicentro;
- Irlanda Raidió Teilifís Éireann;
- Ecuador RedTeleSistema;
- Finlandia Yleisradio Oy;
- Birmania Myanmar National TV;
- Georgia Georgia Public Broadcasting;
- Bosnia ed Erzegovina Radiotelevizija Bosne i Hercegovine;
- Austria Österreichischer Rundfunk;
- Colombia Radio Cadena Nacional;
- Kosovo Radio Television of Kosovo;
- Grecia Ellinikí Radiofonía Tileórasi;
- Germania Zweites Deutsches Fernsehen;
- Lussemburgo Radio Television Luxembourg.
A prescindere dal fatto che nè LucianoSpalletti nè RinoGattuso farebbero mai cambio per ovvi motivi, resta il fatto che davvero MauroIcardi e GonzaloHiguain rappresentano il giocatore simbolo rispettivamente di Inter e Milan. Talmente simbolo che nemmeno si riuscirebbero a immaginarli a maglie invertite. Un ruolo che hanno assunto, chiaramente, in modi e tempi diversi, ma che ormai nessuno osa più mettere in discussione.
Per Icardi, conquistare il popolo nerazzurro è stato difficilissimo. Certo, lui all’inizio ci ha messo del suo, strizzando l’occhio (o facendolo strizzare alla sua compagna e manager Wanda Nara) a chiunque volesse portarlo via dall’Inter. E, prima ancora, rendendo complicatissimo il suo rapporto con la curva. Tutto partendo da un solo episodio, che però ha fatto più che traballare l’amore anche successivamente. L’episodio è il famoso battibecco dopo la partita contro il Sassuolo, al Mapei Stadium, l’1 febbraio 2015: Icardi e Guarin vanno a regalare le maglie ai tifosi, che gliele restituiscono. Ne nasce così un vivace scambio di insulti messo a tacere solo dal rientro dei due giocatori negli spogliatoi. Quanto successo quel giorno a Reggio Emilia ha poi avuto un seguito ancor più burrascoso, dal momento che è stato riportato anche nella biografia di Maurito un anno dopo, con parole non certo concilianti nei confronti dei tifosi. Ne è nato un putiferio tale che alla fine i ti fosi della curva nord hanno emesso un comunicato di fuoco, concluso con una frase che non ha bisogno di ulteriori commenti: “togliti la fascia, pagliaccio”.
Anche se oggi come oggi non è semplice ipotizzare lo stato dei rapporti con la tifoseria più estrema, resta l’evidenza che i gol a raffica, la qualificazione in Champions League dopo tre anni di vacche magre e anche il fatto che malgrado tutto sia ancora il centravanti dell’Inter, oltre che il capitano, hanno certamente smussato gli angoli e gli attriti. E non c’è alcun dubbio che anche la tifoseria più accesa oggi riconosca in Icardi il più che probabile giustiziere del Milan. Un anno fa di questi tempi segnava una tripletta che valeva i tre punti, oggi potrebbe bastare anche qualcosa in meno, ma l’importante è che il risultato sia il medesimo.
Higuain, al contratio, ha avuto una strada tutta in discesa. Anzi, un’autostrada. Fin da subito il suo acquisto è stato accolto come manna dal cielo e sono bastate due partite per farlo entrare nel cuore di tutti i tifosi. Non aveva ancora segnato, dopo i primi 180 minuti di gioco, ma l’impegno profuso contro il Napoli e l’assist servito a Cutrone per il gol vittoria sulla Roma erano stati sufficienti per fare breccia nel suore di tutti i rossoneri. Ovvio, quindi, che quando si è messo pure a segnare, sia venuto giù lo stadio. Uno stadio che, va sempre ricordato, ormai dai tempi di PippoInzaghi si sognava anche di notte di trovare un centravanti degno di questo nome, un bomber capace di lottare per la classifica dei marcatori. Finalmente è stato trovato. Nemmeno per un nano secondo si è sentito il peso della sua precedente maglia, mai particolarmente amata in casa rossonera, vero quella della Juventus. E nemmeno l’ingaggio super è stato un motivo sufficiente per far nascere invidia invece che ammirazione.
Tutto ciò, tuttavia, non serve a capire chi sia l’argentino più forte del campionato. A livello di gol, Higuain per ora è avanti di uno: 4-3 in campionato. Pari in Europa, cone due reti a testa. Il sorpasso di Icardi dovrebbe essere già avvenuto in Nazionale, viste le ultime convocazioni. Ma a livello di calcio italiano, il Pipita ha ancora una trentina di gol di vantaggio. E sono in tanti, tra gli addetti ai lavori, a preferirlo ancora adesso. Malgrado l’età, malgrado il benservito che gli ha dato la Juventus. Anzi, forse è proprio quella rabbia, quella voglia di rivalsa, ad averlo reso ancora più forte.
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