Affascinante e un po’ tenebroso, il sex Symbol turco è il divo del momento: dopo l’addio a Diletta Leotta, ora è sempre più vicino a Francesca Chillemi. Ma qual è il segreto del suo successo? Intanto la famiglia: «Mamma e papà mi hanno regalato un’infanzia meravigliosa. Ancora oggi sono i miei migliori amici». E poi… «Sono laureato in Giurisprudenza. Sapere che magari a 40 anni mi stanco e torno a fare l’avvocato mi dà una grande forza».
Spesso il mistero si nasconde dietro la normalità. Vale anche per Can Yaman, l’attore turco che ha conquistato la tv (e non solo) italiana. È affascinante, un po’ tenebroso, adorato addirittura da fan di ogni generazione come a nessun divo accadeva da tempo.
E allora la domanda sorge spontanea: qual è il segreto del successo dell’attore del momento, ora impegnato sul set di Viola come il mare, fiction che vedremo su Mediaset la cui coprotagonista è Francesca Chillemi? Probabilmente il tratto che più colpisce della vita di Can è la sua normalità, l’essere cresciuto in una famiglia piena di affetto nonostante i suoi genitori si siano separati quando lui aveva appena 4 anni.
Basi solide, concretezza, studio e impegno lo hanno portato sui set passando per una laurea in Giurisprudenza. In particolare, su questo set Can ha ritrovato il sorriso accanto alla Chillemi, dopo l’intensa ma breve storia d’amore con Diletta Leotta. I due attori sono sempre più vicini e la sintonia che si respira tra un ciak e l’altro è percepita da tutti. E chissà se Can sogna di costruire una famiglia come fecero con lui i suoi genitori: «Mi hanno regalato un’infanzia meravigliosa.
Nella mia famiglia ho sempre trovato tutto quello di cui avevo bisogno. Ancora oggi mia mamma e mio papà sono i miei migliori amici. Da piccolo ero un po’ introverso». Una vita vissuta nella coloratissima Istanbul («un meraviglioso mosaico di popoli e di culture: se nasci lì ti senti cittadino del mondo»), ha studiato inglese fin dalle scuole elementari ma alle superiori ha scelto il liceo scientifico italiano, affascinato dalla cultura del nostro Paese. Ecco perché Can parla la nostra lingua in modo fluente. Mamma Giildem, organizzatrice amministrativa di un’azienda, e papà Giiven, avvocato di origini albanesi, tenevano al fatto che il figlio avesse un’educazione il più possibile aperta al mondo.
E Can li ha resi orgogliosi: dopo la maturità è diventato avvocato. A Istanbul ha aperto uno studio legale con due amici: «Ora sono solo socio onorario, però», spiega. Eppure quello studio in qualche modo rappresenta il piano b di Can: «Mi piace il lavoro di attore ma ho bisogno di sapere che posso fare tante cose nella vita. Non succederà, ma sapere che magari a 40 anni mi stanco e torno a fare l’avvocato mi dà una grande forza».
Eppure la recitazione è stata l’altra passione che ha animato la sua vita. Il primo ruolo nel 2014: «Ho perso sei chili di muscoli, ho tagliato la barba e lasciato solo i baffi. Interpretavo un ragazzo un po’ “sfigato”». Quei muscoli che fanno la gioia delle sue fan Yaman li ha costruiti attraverso una vita fatta di sport: calcio, pallacanestro e, da ultimo, palestra, che gli ha dato quella fisicità possente che gli servirà per interpretare Sandokan, uno dei ruoli cult della nostra televisione.
L’uomo da sposare: affascinante, colto e sa anche cucinare. Una capacità che ha sviluppato guardando papà Guven: «So preparare i piatti tradizionali turchi, ma la cosa che mio padre mi ha trasmesso è usare la creatività. Io apro il frigorifero e con quello che c’è so creare piatti deliziosi». Come se il tempo dedicato al lavoro non fosse abbastanza, Can si è dedicato anche alla beneficenza: ha creato l’associazione no profit “Can Yaman for children” per aiutare i più piccoli che vivono in condizioni disagiate. Alle tanti doti dell’attore turco si aggiunge anche il cuore d’oro.
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