Niente e nessuno può a mettere in discussione la loro amicizia. Al Bano e Orietta Berti si conoscono da quando, giovanissimi, si affacciavano sulla scena della musica italiana. Nel corso degli anni non si sono mai persi di vista continuando a fare il tifo l’uno per l’altra.
Nemmeno l’esclusione del divo di Cellino dalla nuova edizione di The voice senior, di cui era stato protagonista l’anno scorso con la figlia Jasmine e che vedrà Orietta nei panni di coach al posto loro, ha intaccato il rapporto: «Orietta non ha rubato il posto a nessuno. Il successo che ha, oltre che essere strepitoso, è più che meritato», dice lui.
«E sempre stata un’anima buona» Al Bano, qual è il primo ricordo che hai della tua amicizia con la Berti? «Bisogna fare un salto indietro nel tempo di almeno 55 anni, visto che tutti e due abbiamo cominciato a muovere i primi passi nel mondo della musica nello stesso periodo. Quando ho conosciuto Orietta, ho capito subito che – dietro la grandissima professionista che è sempre stata – c’era un’anima buona».
Che cosa hai scoperto di avere in comune con lei? «Innanzitutto il valore della famiglia, anche se io purtroppo non sono stato fortunato come lei. In tutti questi anni di carriera, però, ho capito che ho una famiglia incredibile, che è il mio pubblico, sempre pronto ad abbracciarmi in ogni parte del mondo. E poi condividiamo lo stesso profondo attaccamento alle nostre origini: io non ho mai lasciato la mia amata Cellino San Marco e lei la sua Cavriago.
Dagli anni Cinquanta ai Settanta, però, Orietta era avvantaggiata rispetto a me perché la maggior parte del nostro lavoro si svolgeva nel Nord e lei dopo un concerto o una trasmissione televisiva tornava a casa molto più velocemente». Tra le tante passioni che vi uniscono, c’è anche quella per la cucina… «Devo dire che io in cucina mi difendo bene. Non ho mai cucinato per Orietta, né lei lo ha fatto per me: sarà il nostro prossimo impegno insieme!».
Ma è vero che hai preso il posto del marito Osvaldo? «Si! Quando ero in sala di registrazione per realizzare la canzone Nel sole, è arrivato il manager di Orietta e mi ha chiesto se potevo doppiare il “Sì” di Osvaldo nel video del loro matrimonio, perché non si sentiva bene».
Come spieghi lo strepitoso successo che Orietta Berti continua ad avere a distanza di decenni? «Lei è una donna concreta che sa andare contro le mode, proprio come me. E, nel corso della sua lunghissima carriera, ha sempre seminato bene. Non solo: è stata pure molto fedele a se stessa, alla sua cultura e alla musica. E poi, ogni tanto, capita un regalo divino come la canzone Mille, nel momento più inaspettato A della sua carriera».
Tornando a te, l’avventura a Ballando con le stelle è stata interrotta dell’infortunio della tua insegnante. Ti rivedremo in pista oppure no? «Sono pronto a tornare quando Oxana Lebedew, la mia maestra, si sarà rimessa in sesto. Lei avrebbe voluto evitare che ci ritirassimo, ma rischiava di riportare traumi permanenti al piede.
Intanto ho recuperato il lavoro che avevo lasciato da parte: mi sono esibito a Santiago di Compostela e al Teatro Filarmonico di Verona, accompagnato dal coro dell’Armata Rossa. È stata una serata straordinaria e ricca di emozioni».
«Si, sono strafelice di essere diventato nonno per la terza volta di una bellissima bambina, che si chiama Rio Ines. E mi auguro che mia figlia Cri-stèl mi copi e mi regali almeno sei nipotini. Sogno per loro un futuro migliore e spero presto di poter archiviare per sempre questa pandemia perché vorrà dire che avremo vinto la nostra battaglia contro il terribile virus del Covid-19».
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