Stando alle ultime notizie arrivate in redazione sul tema pensioni, dopo lo stop inaspettato da molti la scorsa settimana, il decreto quasi sicuramente verrà approvato dal Consiglio dei Ministri entro venerdì 18 gennaio. adesso il governo deve per forza di cose intraprendere una vera e propria Corsa contro il tempo, questo perché se si dovesse verificare un nuovo rinvio Sara quasi impossibile rispettare le scadenze previste per la messa in atto di quota 10 la quale dovrebbe partire la quale dovrebbe partire
ad aprile 2019.
Le ultime notizie arrivano direttamente dal governo il quale ribadisce e l’approvazione della riforma delle pensioni non è minimamente a rischio come ha detto Giuseppe Conte, attuale presidente del consiglio, il ritardo è dovuto esclusivamente dal fatto che stiamo cercando di fare le cose per bene in modo di analizzare ogni possibile effetto delle due misure che intendiamo mettere in atto per andare incontro alle esigenze di un paese che negli ultimi anni almeno per quanto riguarda il tema pensioni è stato dilaniato.
Per quanto riguarda quota 100 il premier Conte si è espresso nella trasmissione Porta a porta condotta da Bruno Vespa ed ha fermato:
“Quota 100 sarà un ricambio generazionale, ovviamente ci sarà un divieto di cumulo, è da tenere conto che per alcune fasce professionali ed Alcune categorie non sarà conveniente andare in pensione con quota 100, soprattutto come si faceva un tempo”. Bisogna tenere conto che per alcune categorie non c’è una penalizzazione economica, Ma sia chiaro che se si va in pensione anticipatamente ed ovvio che versando meno contributi i primi anni di pensione saranno meno vantaggiosi dal punto di vista economico, e questo potrebbe essere un altro meccanismo disincentivante”.
Sappiamo che molti italiani vogliono andare in pensione in anticipo, finalmente, dopo svariati mesi di discussione il governo prossimamente ufficializzerà la nuova riforma delle pensioni, con l’intento di agevolare moltissimi italiani che sono rimasti fuori a causa della legge Fornero.
Lasciare il mondo del lavoro in anticipo è possibile, grazie alle varie misure pensionistiche varate dal Governo Conte e di cui si attende l’ufficialità grazie al decreto che dovrebbe arrivare al massimo la prossima settimana. La riforma delle pensioni sembra dirlo chiaramente che, coloro che entro il 31 dicembre 2018 ha compiuto 62 anni ed ha versato 38 anni di contributi potranno fare domanda di pensionamento e lasciare il mondo del lavoro, usufruendo della pensione anticipata e più nello specifico di Quota 100.
La novità è contenuta nella bozza del decreto che entrerà nel Consiglio dei Ministri si spera al massimo nei prossimi giorni. Rimane il caso relativo al reddito di cittadinanza che sembra essere incluso nel Decreto legge contenente disposizioni relative all’introduzione del reddito di cittadinanza e a interventi in materia pensionistica e dove sono contenute diverse promesse tanto annunciate dal Governo e alcune novità riguardanti i tagli negli stanziamenti previsti dalla Manovra 2019.
Come poter andare in pensione in anticipo? Quota 100, come abbiamo più volte anticipato, sarà una misura a tempo determinato, nel senso che durerà circa 3 anni e poi dovrebbe essere sostituita da Quota 41 che sarà valida per tutti. Su Quota 100, nella bozza del decreto, viene spiegato che Quota 100, più che una riforma delle pensioni, è vista una sperimentazione che durerà al massimo tre anni. Quindi per i prossimi tre anni e fino al 2021, chi vorrà beneficiare di Quota 100 potrà farlo una volta maturati i requisiti anagrafici e contributivi, ovvero 62 anni di età e 38 anni di contributi. Bisogna sottolineare, anche, il fatto che Quota 100 non è cumulabile con i redditi da lavoro dipendente o autonomo. Si possono svolgere lavori occasionali al fine di integrare il proprio reddito da pensionato, ma soltanto per un massimo di 5 mila euro lordi annui, fino alla maturazione dei requisiti di accesso alla pensione di vecchiaia.
Quali sono le finestre pensionistiche mobili? Coloro che hanno deciso di lasciare in anticipo il mondo del lavoro in modo volontariato lo scivolo di Quota 100 senza aspettare di maturare i requisiti della pensione di vecchiaia, dovranno attendere la prima finestra utile. Per i richiedenti, stando a quelle che sono le stime del governo, sono circa 315 mila lavoratori, di cui 130 mila sono dipendenti pubblici e non basterà attendere soltanto avere i requisiti.
La prima finestra utile per i privati per poter andare in pensione è il mese di Aprile 2019. Potranno scegliere di andare in pensione soltanto coloro che hanno maturato 62 anni di età e 38 anni di contributi entro il 31 dicembre 2018. Gli altri dovranno attendere il loro turno che andrà a scattare con le finestre trimestrali. Per gli Statali, la prima finestra per poter andare in pensione si aprirà soltanto a Luglio 2019, ma per i lavoratori pubblici la decorrenza sarà semestrale.
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