Eleonora Daniele è una nota conduttrice televisiva la quale da diversi anni purtroppo convive con un grande dolore. Purtroppo nel 2010 è venuto a mancare il padre dopo aver lottato contro un brutto male. Ma Eleonora ha dovuto anche affrontare un altro grave lutto familiare visto che nel 2015 ed esattamente il 17 febbraio è venuto a mancare il fratello Luigi. Quest’ultimo pare avesse 44 anni e purtroppo era affetto da autismo. Di questo ne ha parlato la stessa conduttrice nel corso di un’intervista rilasciata un po’ di tempo fa proprio nel salotto di Mara Venier.
Eleonora Daniele, la morte del fratello Luigi
Più volte la conduttrice di Rai 1 ha ricordato con tanta nostalgia e malinconia il fratello Luigi che è venuto a mancare prematuramente all’età di 44 anni. Anche sui social network molto spesso Eleonora ricorda Luigi. “Amore mio grande.
Senza di te un grande vuoto. Per sempre sarai nel mio cuore dove ti custodirò per tuta la vita”. Questo quanto scritto dalla conduttrice, la quale ha ribadito più volte che questa esperienza sicuramente le ha dato modo di avvicinarsi ancora di più alla vita. Il dramma familiare ha colpito inevitabilmente tutta la famiglia della conduttrice e dunque anche la madre Iva e la sorella Cosetta.
In anteprima per le lettrici di “Diva e donna”, la conduttrice parla del suo libro “Quando ti guardo negli occhi”, in uscita il 9 novembre. «È un viaggio della memoria e dei sentimenti. Il capitolo più toccante? La lettera a mia figlia Carlotta. La mia linea di confine. Mio fratello Luigi che ha avuto troppo poco tempo di vita e io che, alla stessa età in cui è morto, diventavo madre». «Attraverso lui racconto il mondo delle diversità e disabilità… Sono sempre stata una mammina con lui. La voglia di maternità mi è tornata prepotente alla sua scomparsa. Ed è stata per me una grande scoperta…»
Tante cose nelle pagine di questo libro, Quando ti guardo negli occhi (Mondadori, € 18), dal 9 novembre nelle librerie. Il diario di una tempesta emotiva e sembra quasi toccarle con mano le lacrime versate, lasciate lì, essiccate, ma non estinte, come le foglie morte dei romanzi d’epoca. La testimonianza d’amore di una sorella verso Luigi, il fratello Luigi autistico, tenero e sfortunato ragazzo lasciato dalla vita all’età in cui di solito un uomo si concilia con la vita, l’età della maturità, del saperci fare, dei progetti realizzati o in via di realizzazione. La testimonianza d’amore di una donna che, alla stessa età in cui il fratello muore, diventa madre di Carlotta.
Da Luigi a Carlotta, la morte che ispira la vita, la sorella affranta e la madre radiosa. Forse non ci sarebbe stata Carlotta se non se ne fosse andato Luigi. La lettera alla figlia, il finale catartico di una storia in cui si respira tanto dolore. Le pagine in cui Eleonora racconta a Carlotta chi è lo zio che non conoscerà mai e perché il ricordo di lui, oltre che a consolare lei e la sua famiglia, dovrà aiutare la piccola a diventare grande nel modo giusto, a orientarsi nella giungla di un mondo che va in direzioni in parte intuibili, altre misteriose, chissà bellissime, forse spaventose.
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