Cauto ottimismo. Ma non la certezza assoluta della convocazione, anzi. Joaquin Correa sta meglio. L’argentino, che ieri mattina ha lavorato e parte e non in un gruppo, sente sempre dolore, seppur meno rispetto agli scorsi giorni, e resta così in dubbio per la sfida contro l’Atalanta.
Solo nella rifinitura pomeridiana di oggi, a seconda delle risposte sul campo del Tucu, Simone Inzaghi – per cui non è stata indetta la conferenza stampa della vigilia – prenderà una decisione definitiva sul giocatore ex Lazio. Con la Champions la prossima settimana e tanti impegni ravvicinati, lo staff nerazzurro propende per la cautela, e per evitare qualsiasi tipo di rischio. Capitolo formazione: il tecnico piacentino dovrebbe confermare l’undici iniziale schierato a Firenze, con gli unici ballottaggi che riguardano le fasce.
Darmian e Perisic restano comunque favoriti su Dumfries e Dimarco . A differenza di Correa, i tempi di recupero di Vidal e Sensi sono decisamente più lunghi. Il cileno – che ieri si era concentrato su alcuni esercizi di potenziamento muscolare – salterà la gara con la Dea e quella contro lo Shakhtar Donetsk. Verranno poi valutati i suoi progressi e si capirà se potrà essere in condizione, quantomeno per sedersi in panchina, contro il Sassuolo. Ipotesi non percorribile per Sensi. Il centrocampista italiano non sarà a disposizione del tecnico piacentino sino al termine della sosta delle Nazionali di inizio ottobre. Ergo, l’obiettivo si Stefano è Lazio-Inter di metà mese.
C’è un giocatore dell’Inter che in questo inizio di stagione, un po’ in linea con le ultime sue annate, vola sulle montagne russe. E’ Samir Handanovic, croce e delizia dei tifosi nerazzurri. Amato per le parate che negli anni oscuri della squadra, quelli fra il 2012 e il 2017, lo hanno elevato fra i migliori esponenti del ruolo, evitando all’Inter figure pessime, salvando anche successivamente il ritrovato traguardo Champions (rivedere, per credere, Inter-Empoli 2-1 del 26 maggio 2019); ma pure criticato sovente per alcune incertezze, le poche uscite, quei non interventi che i tifosi hanno ribattezzato con «le parate con lo sguardo».
Handanovic dall’avvento di Spalletti in panchina è diventato un eccellente portiere nel gioco con i piedi, ma la crescita nella costruzione del gioco è andata di pari passo con un calo della reattività in alcune circostanze. Nello scorso campionato il portiere ha sbagliato in qualche occasione e pure nelle prime giornate di questo campionato è incappato in un paio di défaillance, una grave a Verona, regalando a Ilic il pallone del momentaneo 1-0, e poi a Genova con la Sampdoria, quando non è uscito in occasione della rete dell’1-1 di Yoshida . Errori e titubanze che hanno riacceso soprattutto sui social il dibattito intorno ad Handanovic e alla possibilità da parte di Inzaghi di dare maggiore fiducia a Radu . Il diretto interessato, prima del Real Madrid, si è difeso così: «Io sono abbastanza autocritico, so già quando sbaglio, ci sono errori ed errori, individuali e di squadra». Poi, sul campo, ha risposto contro il Bologna e soprattutto a Firenze, dando così ragione a Simone Inzaghi che finora non hai mai messo in dubbio la sua titolarità.
Contro le squadre di Mihajlovic e Italiano infatti si è rivisto il miglior Handanovic. Se la super parata su Soriano contro il Bologna è passata sottotraccia per il 6-1 finale (ma lo sloveno ha stoppato l’avversario sull’1-0), al Franchi no. Contro i viola Handanovic si è esaltato in tre circostanze, tenendo a galla la sua squadra in un primo tempo difficile, vissuto in apnea sotto i colpi di una scatenata Fiorentina. Pronti-via il capitano ha detto no a Gonzalez con un’uscita bassa perentoria al limite dell’area piccola, poi è volato con la mano di richiamo sul sinistro angolato di Vlahovic e infine ha respinto con sicurezza un tiro velenoso di Biraghi . Tre interventi importanti che hanno permesso all’Inter di restare in svantaggio solo di un gol e poter ribaltare la partita nella ripresa.
Handanovic ha dunque messo la sua firma sui primi punti dell’Inter in questo campionato e domani si troverà come avversario colui che, nei piani dello scorso inverno del club, poteva essere il suo rivale in casa, ovvero Juan Musso . Marotta e Ausilio avevano individuato nell’argentino il portiere del futuro, avevano parlato di lui con l’Udinese, ma lo stop alle spese di Suning ha frenato qualsiasi trattativa, con il portiere passato poi alla Dea. Domani Inter-Atalanta sarà anche la loro partita, con Handanovic che avrà uno stimolo in più per dimostrarsi una volta di più il numero uno della squadra campione d’Italia.
Inter Atalanta, oggi sabato 25 settembre 2021 ore 18.00. L’Inter oggi ospiterà l’Atalanta per il match valevole per il terzo turno di Serie A. Qui di seguito vi daremo tutte le informazioni per poter assistere al match, e dunque su dove e come poter vedere la partita e quali saranno le probabili formazioni.
Inter Atalanta, Serie A tim 2021/2022 sabato 25 settembre 2021
Il match è valevole per la sesta giornata di campionato di Serie A 2021 2022. Oltre al derby della capitale, in questa giornata ci sarà anche un’altra gara quindi che catturerà l’attenzione dei tifosi, ovvero la sfida tra Inter e Atalanta. L’Inter arriva a questo match con 13 punti in classifica, frutto di un bottino di 4 vittorie e un pareggio. Proprio in settimana l’Inter è stata ospite della Fiorentina e ha vinto dopo una rimontata davvero pazzesca e dimostrando di avere grande forza e soprattutto solidità. L’Atalanta invece arriva a questo match con 10 punti dopo una partenza non proprio positiva. I successi contro il Sassuolo e la Salernitana, hanno dato modo all’Atalanta di poter sperare.
Dove e come vedere il match
Inter Atalanta si giocherà oggi sabato 25 settembre 2021 presso lo stadio Giuseppe Meazza in San Siro. Il calcio d’inizio è fissato per le ore 18.00. Il match sarà visibile su Smart TV grazie all’applicazione di dazn e sarà disponibile anche sulle console di gioco xBox ovvero One, One S, One X, Series S e Series X e PlayStation PS4 e PS5. Sarà anche visibile attraverso i dispositivi come Amazon Fire TV stick Google Chromecast e timvision box. Disponibile anche la diretta streaming di Inter Atalanta sempre su dazn o tramite pc collegandosi direttamente al sito ufficiale e inserendo le proprie credenziali per accedere al catalogo degli eventi. Si potrà assistere al match in diretta streaming, sempre attraverso Dazn collegandosi attraverso dei smartphone e tablet. L’arbitro è Maresca di Napoli. Gli Assistenti saranno Colarossi e Prenna, il IV uomo Abisso, al Var Aureliano e Avar Ranghetti.
Probabili formazioni
INTER (3-5-2): Handanovic; Skriniar, De Vrij, A. Bastoni; Dumfries, Barella, Brozovic, Calhanoglu, Perisic; Dzeko, Lautaro Martinez.
Allenatore: S. Inzaghi. A disposizione: I. Radu, Cordaz, D’Ambrosio, Ranocchia, Kolarov, Darmian, Dimarco, Gagliardini, Vecino, Sanchez, Correa, Satriano. Indisponibili: Sensi, Eriksen, Brazao, Vidal. Squalificati: -.
ATALANTA (3-4-1-2): Musso; Toloi, Palomino, Djimsiti; Zappacosta, De Roon, Freuler, Gosens; Pessina; Malinovskyi, D. Zapata.
Allenatore: Gasperini. A disposizione: Sportiello, F. Rossi, Demiral, Lovato, Maehle, Koopmeiners, G. Pezzella, Ilicic, Pasalic, Miranchuk, Piccoli. Indisponibili: Muriel, Hateboer. Squalificati: -.
Avanti con i fedelissimi. Con le certezze. O per usare un termine ormai di moda, i “titolarissimi”. Il tempo del turnover arriverà, ma finora Simone Inzaghi ha deciso di affidarsi a un gruppo stabile di giocatori, una colonna vertebrale intoccabile e domani in un match particolarmente delicato contro l’Atalanta, sempre da loro ripartirà.
Analizzando le partite disputate dall’Inter in questo avvio di stagione, il tecnico ha sempre puntato sullo stesso zoccolo duro al centro, alternando soprattutto i due esterni sulle fasce, potendo contare su quattro elementi in forma (tant’è vero che questo è l’unico dubbio per la partita contro i bergamaschi). Al centro, al netto di squalifiche, infortuni o riposi più o meno forzati, Simone Inzaghi ha sempre schierato i soliti otto: Milan Skriniar , Stefan De Vrij e Alessandro Bastoni in difesa; Nicolò Barella , Marcelo Brozovic e Hakan Calhanoglu a centrocampo; Edin Dzeko e Martinez Lautaro in attacco. Quando ha cambiato? Alla prima giornata non aveva Lautaro, fermato dal giudice sportivo al termine del campionato scorso per somma di ammonizioni (al suo posto Stefano Sensi da mezza punta alle spalle di Edin Dzeko). Con la Sampdoria dopo la sosta per le Nazionali ha precauzionalmente rinunciato a Bastoni, tornato dagli impegni in azzurro con un problema fisico (dentro Federico Dimarco da centrale difensivo). Infine contro il Bologna ha escluso per turnover Calhanoglu e Dzeko, inserendo Matias Vecino e Joaquin Correa , salvo poi dover buttare nella mischia dopo neanche mezz’ora il centravanti bosniaco per l’infortunio occorso all’argentino ex Lazio. Nelle altre partite, ovvero a Verona, contro il Real Madrid e contro la Fiorentina, hanno sempre giocato i soliti otto, gli stakanovisti dell’Inter, insieme, ovviamente, a Samir Handanovic . grande protagonista anche a Firenze.
Fra questi, c’è ovviamente chi ha tirato maggiormente la carretta. In cima alla lista Milan Skriniar. Il difensore centrale slovacco, autore anche di due gol in questo avvio di stagione, non ha saltato né una partita, né un minuto con l’Inter ma neanche con la sua Nazionale, dove ha disputato tre gare su tre a settembre (contro Slovenia, Croazia e Cipro). Anche l’olandese Stefan De Vrij, un inedito per lui, ha giocato moltissimo in questo avvio di stagione. Il difensore aveva abituato i tifosi nerazzurri a doversi fermare sovente, non dovendo sovraccaricare un ginocchio. Così, sia con Luciano Spalletti che Antonio Conte , capitava di vedere De Vrij riposarsi dopo due-tre partite in una settimana, lasciando spazio ad Andrea Ranocchia . In questo inizio di annata no, con l’olandese in campo per 517 minuti con l’Inter (ha “perso” gli ultimi ventitrè minuti della gara col Bologna) e 270 con la selezione Oranje.
Infine l’altro iper impiegato è Marcelo Brozovic, come i colleghi in campo per tre volte su tre per 90 minuti con la Croazia e sempre scelto da Simone Inzaghi come titolare nel suo centrocampo. Brozovic, però, è stato sostituito tre volte, nella partita contro il Bologna ma anche contro Verona e Sampdoria. Il quarto e ultimo giocatore sempre schierato da titolare fra gli uomini di movimento da Simone Inzaghi, è ovviamente “capitan futuro” Niccolò Barella. Per il campione d’Europa tre match interi e tre terminati poco prima del 90’, più 154 minuti giocati con la Nazionale di Roberto Mancini (in campo contro Bulgaria e Svizzera, era stato risparmiato solo per l’incontro contro la Lituania).
Dunque, quattro fedelissimi più di altri, anche se ovviamente, con l’andare avanti della stagione, Simone Inzaghi dovrà trovare il modo di preservarli. Come raccontato, Andrea Ranocchia potrà a volte dare il cambio a De Vrij, mentre per Skriniar – comunque abituato a giocare più di cinquanta partite a stagione fra club e Nazionale – tornerà buono il sempre utile Danilo D’Ambrosio . Per sostituire Nicolò Barella il tecnico può scegliere fra varie opzioni, vedi Arturo Vidal , Matias Vecino e Roberto Gagliardini , mentre sarà più difficile fare a meno di Marcelo Brozovic, il vero insostituibile di questa squadra, tant’è vero che l’alter ego migliore del croato rimane proprio Barella (in alternativa Sensi, infortuni permettendo). Ma il riposo per questi quattro è ancora lontano dall’arrivare, visto che contro l’Atalanta, come detto, Simone Inzaghi schiererà la migliore Inter e c’è da starne certi che anche martedì a Kiev, per la delicata e già decisiva gara di Champions League con lo Shakthar, il tecnico non rinuncerà ai suoi fedelissimi. Lo farà poi sabato 2 ottobre nella delicata trasferta contro il Sassuolo? Mah…
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