Nella riforma pensioni che è stata attuata dal governo Movimento 5 Stelle- lega e di cui ancora si attende purtroppo il decreto ufficiale al fine di conoscerne i dettagli delle principali misure, non c’è soltanto quota 100 anche se questa rimane la misura principale. Infatti, in questo decreto tanto atteso si parla della pensione di Cittadinanza e del reddito di cittadinanza. La prima è una misura attesa soprattutto da coloro il cui assegno pensionistico risulta essere piuttosto basso e che con l’aumento della minima sperano di poter percepire qualcosa in più per poter migliorare la loro vita. Di fatto la pensione di Cittadinanza è un’integrazione che va ad alzare le minime portandole ad un importo di €780 mensili e ciò significa che se un soggetto percepisce un assegno sociale di importo pari a 457,99 euro, percepirà altri 322,01 euro per poter arrivare alla soglia dei €780 mensili. Ma come funziona questa pensione di cittadinanza, si deve fare domanda?
Purtroppo è possibile rispondere a questi quesiti, ovviamente con un margine di dubbio visto che i dettagli sono in arrivo con il decreto che dovrebbe essere emanato al massimo, entro la metà di gennaio e che farà luce sicuramente su tutti i dettagli delle misure previste sul fronte previdenziale compresa anche la pensione di cittadinanza. Sì può rispondere a questi quesiti, soltanto sulla base delle indiscrezioni e delle notizie riportate dai vertici del governo. Secondo queste indiscrezioni, la pensione di cittadinanza dovrebbe partire dal mese di febbraio 2019, contrariamente al reddito di cittadinanza che invece scatterà nel mese di aprile. È rivolta sostanzialmente a tutti quei pensionati che, come abbiamo già riferito, percepiscono un assegno basso o comunque di importo inferiore ai €780,00, i quali riceveranno appunto un’integrazione.
Si può essere o soli o anche coniugati e si devono possedere dei requisiti ISEE. Non si sa al momento se si deve presentare una domanda per poter ottenere questa pensione di Cittadinanza e anche questo dubbio verrà chiarito dal decreto che illustrerà sicuramente meglio il funzionamento di questa misura. Ci si chiede inoltre se questa possa essere compatibile con l’indennità di accompagnamento ed in questo caso è possibile dare una risposta più certa.
Nel caso in cui il soggetto risulta essere in possesso dei requisiti previsti, si potrà percepire l’integrazione fino a €780 mensili nel caso in cui sia da solo, oppure fino a €1170 si è coniugato e nel caso in cui viene riconosciuta l’indennità di accompagnamento, il cui importo per tutto il 2019 ammonta a 522,03 euro, si potrà percepire questa integrazione della pensione di cittadinanza. Quindi indennità di accompagnamento e pensione di cittadinanza sono compatibili. Si è parlato anche di requisiti da possedere e in questo caso ci si chiede quali questi possano essere. Innanzitutto, bisogna percepire una pensione che sia di importo inferiore a €780 mensili e poi bisognerà avere un reddito Isee che sia inferiore a €9360 annui oppure €7560.
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